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Sono tornata, ma non cambiata!


Quanto tempo che non scrivo più in questo blog! Ma cosa ho avuto da scrivere ancora in tutti questi mesi? Nulla di diverso da prima. Niente è cambiato davvero, niente si è stravolto, tutto continua come prima. Con una differenza: che è sempre più faticoso. Ci sono prospettive? Sì, forse sì e io faccio finta di crederci, altrimenti tutto quello che vivo non avrebbe senso. Nel periodo trascorso ci sono stati i soliti momenti “al top” (per citare Crozza) e altri da suicidio. E ogni momento bello è stato pagato caro, molto caro, anche se, come sempre, è stato meraviglioso. Per la prima volta mi sono stati concessi 5 giorni di vacanze estive con lui (strappate con le unghie e con i denti), alcuni fine settimana al lago in estate in un posto davvero bellissimo, 15 giorni (in cui mio figli è stato in vacanza) di notti insieme, il viaggio a Venezia ad ottobre, qualche piacevolissima giornata “zen”, come le chiamiamo noi. E venerdì partiamo per tre giorni a Parigi, poi il 21 febbraio andremo al Regio… Sì, lui si è preso molta più libertà dalla sua famiglia, ma non si è staccato. Mi dice che mi ama, che non ha mai amato nessuna come me e che ogni giorno fa un passo in più in questo sentimento, mi coccola, mi tiene, ora, sembra, stiamo cercando una casa più grande da affittare… Io voglio pensare che tutto questo sia vero. E aspetto. Intanto mio figlio è diventato maggiorenne, sta prendendo la patente, ha la ragazza, studia tantissimo per la maturità ed è un vero tesoro. La mia consolazione che non voglio soffocare come una mamma da figlio unico. Il lavoro è sempre uno schifo, anche se forse qualche piccolo movimento positivo c’è. Ed ecco riassunti, in poche parole, mesi di vita, di valigie, di spostamenti, di mattine in cui mi sveglio e non so né dove sono né chi c’è a mio fianco.