Creato da violascoppia il 10/11/2008

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Ma quanto puoi scendere in basso?

Post n°346 pubblicato il 29 Dicembre 2011 da violascoppia

Va bene. Sono a casa, da sola. Inizia la mia maratona. Ho un sacco di cose in programma, non so nemmeno se riuscirò a farle tutte. Ho l’elenco accanto a me e ogni tanto ci aggiungo qualcosa. Ci vorrebbe un intero anno per fare tutto, ma non importa. Mi tiene viva sapere di essere super-impegnata. L’impunito, per consolarmi di tutto questo casino creato, come sempre, da lui, mi ha inviato l’sms con i voli per il viaggio che mi ha regalato per Natale: come si farebbe per una puttana! Paga l’abbandono, l’indifferenza, il menefreghismo nei miei confronti, la mancanza di coraggio o di voglia (molto più probabilmente) con la promessa di tre giorni in cui non gli costa niente essere via: nei giorni di lavoro qualsiasi balla va bene e viene accettata. E’ amore? Io dovrei stare qui ed essere contenta e appagata perché ora, è vero, mi lascia sola, ma poi mi porterà a Parigi? Poi mi scoperà al rientro, quando sua moglie andrà a lavorare e lui sarà libero? E mi troverà qui, come un cane, ad aspettare dietro la porta il suo ritorno per una carezza? E questo lui lo chiama amore? Per me è solo sfruttamento. Per me è eccessiva fiducia in se stesso, per me è egoismo puro e anche cattiva educazione. AMORE: ma io ti amo, ma io non posso pensare a una vita senza te, ma io non penso male di te perché ti amo, ma io ti dico sempre la verità (sì, è vero, per dirmi che non vuoi impegnarmi con me, sai che goduria!). E “io ti dico sempre la verità - e cioè non mi impegno con te – perché ti amo” è diventato ormai il suo cavallo di battaglia! Come se mi facesse un regalo, come se mi regalasse la luna. E’ la sola verità degna di nota che mi ha detto, perché il resto è solo lavoro, rapporti familiari o cose simili. Dopo avermi fatto credere di aver preso una certa strada che veniva verso di me, ha cambiato decisamente direzione quando gli ho chiesto spiegazioni esplicite. E questo è amore. “aspettami”: sì ti aspetto. Quando saremo tutti e due sulla sedia a rotelle in una casa di riposo forse avrai bisogno di una badante, anche se a mezzo servizio, e allora, forse, sarai con me. E’ sempre bello essere presi per i fondelli. E’ sempre costruttivo. Aiuta a crescere. E a morire.

 

 
 
 

Propositi

Post n°345 pubblicato il 29 Dicembre 2011 da violascoppia

Oggi è il 29 dicembre. Questa sera avremmo dovuto vederci, così mi avevi detto: mi organizzo. Il programma era di stare insieme fino al 31 mattina. Poi tu saresti tornato in montagna dai tuoi e io alla mia solitudine. Non sarà così. La mia solitudine la incontrerò questa sera, tornata dal lavoro e me la trascinerò fino a quando mio figlio tornerà dal suo Capodanno con gli amici (amiche più che altro). Va bene. Così è. Non c’è scampo. Farò di tutto perché questo periodo mi sia lieve e perché mi serva per fare ordine intorno a me. Un po’ di pulizia, ogni tanto, non guasta. Magari troverò anche il tempo per leggere, chissà. E  per me stessa. Forse conoscerò qualcuno, come l’anno scorso. Forse cucinerò per il mio cucciolo… Non so. Non morirò d’inedia, non dipenderò da te, non mi macererò nel tuo ricordo, non penserò al tuo capodanno con tua moglie, non ascolterò le tue sciocche lamentele per la mia mancanza, quando sai benissimo che potresti avermi al tuo fianco, ma in realtà sei tu che non vuoi. Tu, con me, in questi giorni, non ci sarai.

 
 
 

Il sogno

Post n°344 pubblicato il 28 Dicembre 2011 da violascoppia

Sopra il piccolo tavolo con la tovaglia cosparsa di girasoli ci sono 18 piatti bianchi, 12 bicchieri di vetro, 5 pezzi di terraglia color avorio e un vaso da fiori. Io sono in piedi e li guardo. Sto parlando con qualcuno che non vedo in faccia, ma quello che sento di più è il cuore che fa male, che batte fortissimo, che mi soffoca. Lentamente, senza rabbia, ma con un desiderio insopprimibile prendo il primo piatto e lo scaglio a terra. Silenzio, tutto tace intorno a me, non sento più nulla. Il secondo finisce in pezzi sotto il letto, le schegge bianche cominciano a coprire il pavimento e a scricchiolare sotto e scarpe… Vado avanti così. Tutti i pezzi, uno ad uno, si infrangono sul pavimento, le conchiglie raccolte al Lido fanno sembrare la distesa di cocci una spiaggia dalla sabbia bianchissima, le lenticchie dorate dei regali di Natale aggiungono gocce di luce alla scena. E’ uno scempio. La distruzione di un futuro sperato, di un disegno solo mio che si rivela una nuova caduta. 

 
 
 

Non ti preoccupare, non ti lascerò sola, ti telefonerò.

Post n°343 pubblicato il 24 Dicembre 2011 da violascoppia

Ma sei scemo o ci fai? Mi fa piacere che tu mi telefoni. Ma quando tutti a capodanno stapperanno la bottiglia, si baceranno sotto il vischio, rideranno (anche per finta magari), balleranno, parleranno con il vicino di tavola, tu mi telefonerai? E nei giorni prima e nei giorni dopo? Io sarò sola in casa, probabilmente a piangere davanti a un computer muto, come l’anno scorso. E tu? Smetti di prendermi per i fondelli. Almeno non dire cose che ti rendono solo ridicolo. Tra l’altro, mi avevi detto che saresti stato con me il 30, almeno il 30, e saresti ripartito per la montagna il 31 mattina. Ora metti in dubbio pure questo. Come ti ho già detto, non ti scriverò mai più direttamente, non ricevendo da te nessuna reazione (anzi, false promesse che da te non mi aspetterei mai).  Quindi, solo qui potrai leggere quello che penso di te, come tutti gli altri. La mia rabbia non serve a nulla, non cambia nulla, il mio destino è segnato dalle tue scelte, solo dalle tue. Ma almeno scrivere mi serve a sfogare. Una rabbia enorme, stratosferica, senza limiti. In certi momenti, quasi odio. Ho rinunciato alla mia unica possibilità di trascorrere il capodanno con un’amica, perché era nella stessa località in cui sei tu. Ma ho sbagliato: forse, vedendoti davvero, avrei capito che i rapporti con tua moglie non sono proprio come me li hai descritti. Forse avrei potuto incontrarvi insieme. Quando te l’ho detto, infatti, non mi sei sembrato molto generoso e anche un po’ impacciato. Ho sbagliato un’altra volta. Avrei dovuto osare e rovinarti, come fai tu, gli unici momenti che potrebbero essere decenti.

 
 
 

Come fai a non accorgerti di nulla!

Post n°342 pubblicato il 23 Dicembre 2011 da violascoppia

 

Come fai a non vedere quanto stiamo bene insieme anche quando ci troviamo dopo il lavoro: siamo stanchi, stressati, magari anche alterati, ma riusciamo a parlare tra di noi, a sfogarci e, piano piano, a lasciarci alle spalle, almeno per qualche ora, i nostri problemi. Se tornassimo a casa, saremmo circondati dal silenzio e dall’indifferenza. Ci terremmo i nostri affanni, senza riuscire e scrollarceli di dosso nemmeno per un minuto, senza poter raccontare nulla a nessuno. E quando, per un colpo di fortuna, riusciamo ad avere più tempo, una giornata tutta per noi… Non ti accorgi della magia del nostro stare insieme? Non i rendi conto come potrebbe essere se fosse vero? Anche le vacanze sono dure se non le trascorri con chi ti ama. 

 

 
 
 

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