Post n°211 pubblicato il 10 Aprile 2009 da giuliA_PD
Ho sempre creduto fosse semplice raccontarsi, raccontare… e invece, ora che mi sono indirettamente messa alla prova scopro quanto la semplicità sia impalpabile in questo frangente. che è in grado di espandersi nel mio corpo tanto da occuparlo tutto. |
Post n°210 pubblicato il 10 Aprile 2009 da giuliA_PD
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Post n°209 pubblicato il 08 Aprile 2009 da giuliA_PD
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Post n°208 pubblicato il 08 Aprile 2009 da giuliA_PD
Ho appena abbandonato il bicchiere di birra, dopo essermi dissetata dell’ultima bollicina.
Mi prendi per la vita conducendomi verso il sole dicendo di volerlo acchiappare.
Ti seguo, non potendo fare altrimenti, visto che ti ero a fianco.
La birra non fa effetto e mi ritrovo a contare i battiti del cuore, come quando per addormentarmi da piccola, contavo le pecore… povera illusa, mi metteva solo agitazione. Agitazione, la stessa sensazione che provavo. Camminavo e contavo, cercando di far combaciare entrambe le cose, cercando di non alzare la testa, facendo di tutto per non incrociare il tuo sguardo. Mi faceva sentire sicura quella mano su un fianco, ma contemporaneamente quella stretta sicura mi soffocava. Era da tanto che il mio cuore non mi dava cenni di vita così prepotenti e questa sorta di perdita di controllo mi rendeva ancora più piacevolmente irrequieta. Mettiamo piede sulla prima morbida, rotonda, verde aiuola. Ti siedi, e io con te, mi trascini.
Porti il mio bacino accanto al tuo e spontaneamente la mia testa finisce appoggiata sulla tua spalla. Perdo letteralmente la parola, e nell’immediato il mutismo coinvolge anche te. La mano destra inizia a correre sul tuo petto, fino a raggiungere la parte sinistra, dove batte il cuore. E’ il mio vizio, amo sentire il cuore di una persona. Me l’ero scordata, impedendomi per tanto tempo questo gesto così innocente. Avverto l’aumento improvviso di battiti, e con i tuoi i miei… quasi all’unisono. Ho paura ad alzare la testa, ma facendomi violenza riesco ad incontrare i tuoi occhi e a far conoscenza con il tuo sorriso per un paio di volte. Alla terza, rimango incantata, non sorrido più, mi faccio quasi seria. Tu, prendi la mia mano che stava rovistando sul tuo petto e ci stringiamo in un abbraccio. Ti abbraccio con tutta la forza che non ho mai avuto in corpo, istintivamente mi ritrovo al buio… cieca della mia stessa voglia di non vedere, in quel momento, ma di ascoltare soltanto.
Ti sento addosso a me. Sento le tue labbra carnose sulle mie, il sapore della sigaretta fumata poco fa, la tua barba che pizzica un po’ la mia pelle, le tue mani che si fanno immediatamente più coraggiose.
Un bacio, un Signor bacio, di quelli che mi ero dimenticata. Tanto baciare è un po’ come andare in bicicletta, non si dimentica mai. Riesco finalmente a lasciarmi andare, a seguire la sinuosità dei gesti del tuo corpo, a non essere più legata al razionale per mantenere un certo margine di controllo. I tuoi denti mi mordicchiano le labbra. Ci stacchiamo un attimo per poi riprenderci in un abbraccio.
Riesci a raggiungere il mio collo e a farmi ricordare i brividi. Riesci anche a riportarmi alla realtà, staccandoti per sempre da quello che avevi oltretutto ottenuto con naturalezza e senza la sfacciataggine dei soli ormoni maschili. |
Post n°207 pubblicato il 07 Aprile 2009 da giuliA_PD
Nel periodo di Pasqua di due anni fa presi una decisione. Cedetti per quella viuzza a sinistra, dalle sembianze così diverse da quella della vita ordinaria. Una strada che aveva l’aria di essere molto entusiasmante, quasi più entusiasmante dello stesso vivere, inteso nel vero senso del verbo. Prendendo in considerazione una visione aerea, regnava il deserto, che riportava l’attenzione solo su quel pallino biondo. C’ero solo io e c’era chi dall’altra strada gridava il mio nome sordo a squarciagola. Nemmeno l’eco mi penetrava. Il tutto era in discesa, non mi si vedeva nemmeno più. Sparivo mentre il mio obiettivo si realizzava. Camminavo lentamente, l’entusiasmo mi aveva letteralmente stremata… con gli occhi della gente costantemente addosso. Non capivo come fosse possibile. Mi avevano scoperta. Vanamente decido di
. NASCONDERMI...
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il 25/12/2008 alle 16:31
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