Soltantogiulia

Riesumando, un anno e due giorni fa.


Ho appena abbandonato il bicchiere di birra, dopo essermi dissetata dell’ultima bollicina. Mi prendi per la vita conducendomi verso il sole dicendo di volerlo acchiappare.  Ti seguo,non potendo fare altrimenti,visto che ti ero a fianco. La birra non fa effetto e mi ritrovo a contare i battiti del cuore, come quando per addormentarmi da piccola, contavo le pecore… povera illusa, mi metteva solo agitazione. Agitazione, la stessa sensazione che provavo. Camminavo e contavo, cercando di far combaciare entrambe le cose, cercando di non alzare la testa, facendo di tutto per non incrociare il tuo sguardo. Mi faceva sentire sicura quella mano su un fianco, ma contemporaneamente quella stretta sicura mi soffocava. Era da tanto che il mio cuore non mi dava cenni di vita così prepotenti e questa sorta di perdita di controllo mi rendeva ancora più piacevolmente irrequieta.Mettiamo piede sulla prima morbida, rotonda, verde aiuola. Ti siedi,e io con te,mi trascini.  Porti il mio bacino accanto al tuo e spontaneamente la mia testa finisce appoggiata sulla tua spalla.Perdo letteralmente la parola, e nell’immediato il mutismo coinvolge anche te.La mano destra inizia a correre sul tuo petto, fino a raggiungere la parte sinistra, dove batte il cuore.E’ il mio vizio, amo sentire il cuore di una persona. Me l’ero scordata, impedendomi per tanto tempo questo gesto così innocente.Avverto l’aumento improvvisodi battiti, e con i tuoi i miei… quasi all’unisono.Ho paura ad alzare la testa, ma facendomi violenza riesco ad incontrare i tuoi occhi e a far conoscenza con il tuo sorriso per un paio di volte. Alla terza, rimango incantata, non sorrido più, mi faccio quasi seria. Tu, prendi la mia mano che stava rovistando sul tuo petto e ci stringiamo in un abbraccio. Ti abbraccio con tutta la forza che non ho mai avuto in corpo, istintivamente mi ritrovo al buio… ciecadella mia stessa voglia di non vedere,in quel momento,ma diascoltaresoltanto. Ti sento addosso a me. Sento le tue labbra carnose sulle mie, il sapore della sigaretta fumata poco fa, la tua barba che pizzica un po’ la mia pelle, le tue mani che si fanno immediatamente più coraggiose.  Un bacio, un Signor bacio, di quelli che mi ero dimenticata.Tanto baciare è un po’ come andare in bicicletta, non si dimentica mai.Riesco finalmente a lasciarmi andare, a seguire la sinuosità dei gesti del tuo corpo, a non essere più legata al razionale per mantenere un certo margine di controllo.I tuoi denti mi mordicchiano le labbra. Ci stacchiamo un attimo per poi riprenderci in un abbraccio.  Riescia raggiungere il mio collo e a farmi ricordare i brividi. Riescianche a riportarmi alla realtà,staccandoti per sempre da quello che avevi oltretutto ottenuto con naturalezzae senza la sfacciataggine dei soli ormoni maschili.