Quante volte - ho provato -nell’abissale vastità del maread affondare. Lungo giri di luce, mi addentro. E sommergo, più giù quando più pesano addossoi maligni residui del mondo perduto, sino al fondo. Lì giù, tra alghe e conchiglie, è possibilesentire man mano scemare quel peso che la pena bloccava.mentre il risuono di profonda cavernasconfinato raggiunge in un canto. È l’universale richiamo di vita che ogni uomo invade in originaria potenzaper risalire nel giorno da riordinare altrimenti
Lavacri profani
Quante volte - ho provato -nell’abissale vastità del maread affondare. Lungo giri di luce, mi addentro. E sommergo, più giù quando più pesano addossoi maligni residui del mondo perduto, sino al fondo. Lì giù, tra alghe e conchiglie, è possibilesentire man mano scemare quel peso che la pena bloccava.mentre il risuono di profonda cavernasconfinato raggiunge in un canto. È l’universale richiamo di vita che ogni uomo invade in originaria potenzaper risalire nel giorno da riordinare altrimenti