Aspettando domani

Uomini bisognosi


  Noi Uomini non Angeli  Uomini ci chiamiamo, ombrosi abitantidi un  mondo  chiaro –oscuro,assillato dal traviato primitivo difetto,qui rimaniamo di perfezione indigenti. Anime, in un corpo pesantecelebriamo le azzurre altezze,per poi  rovesciare in sciagurate bassezze. Quel che testiamo è il senso che spinge: sopra, la fiamma è resa consegna Vietata è a noi la porta di lieta delizia Il paradiso è addietro recinto,mentre segni fatali abitano passioni,covoni roventi d’  intrecci nodosi che portano poi cenere densa  Corruzione è parola che appartiene all’umano Angelo mio, tu lo sai Qui l’ambizione è abbaglio morosonella fierezza di alteri poteri Storie mancate, presto alterate. Angelo mio, ancor non sappiamoVogliamo da soli liberarci dal male,dimenticando che inabissarsi è sperarenell’unica passione che bonifica il cuore  Angelo mio, Come vorrei fare festa stasera . Ma già gli occhi si fanno vuoti e stanchi, e le loro promesse cadono oziose  Angelo mio, che vesti celestiale bellezza, candore gioioso sulle tue ali fiammantisia ara accettata questa tua pace. Tu, meravigliosa creatura, grazia e lusinga di alto consiglio  portami lo stendardo che parla di luce