Aspettando domani

Dopo tanti espedienti…


 
Oggi sui manifesti a lutto della mia città campeggiava il nome di un noto cittadino, noto commerciante, noto accumulatore di danaro, persona nota efficiente e traffichina… mi sono chiesta turbata: avrà mai avuto un momento per valutare cos’è la vita costui? Certo non gli saranno mancati i divertimenti, i baccani, le sbornie e le belle donne e nemmeno i paradisi in cui rifugiarsi in torbide compagnie… - si mormora che trafficasse in droga- Non ha avuto il tempo di rendersene conto, non vecchio, tac fulminato! Si dirà che ha vissuto. Si dirà che se n’è visto bene…! divorziato, senza figli, avrà mai avuto la possibilità di cogliere davvero un po’ di bene? Forse nell’infanzia… e dunque avrà mai potuto, in qualche aperto momento di vita, anticipare quel luogo dove ora si ritrova? o tutto gli risulterà strano, desueto, incomprensibile, inaccessibile, in compagnia di  tanta altra gente che non si rende conto, che non sa spiegarsi, che non riesce più  trovare nemmeno un pretesto, uno stordimento…Perché io credo che questo è l’Inferno: non bruciore sensibile, l’Inferno è non capire, è non comprendere e non comprendersi, perché qui porta il rifiuto dell’Amore: a stare insieme a tanti altri che non capiscono, che non sanno e non vogliono comprendere, e che hanno il tormento di non procurarsi più nessun espediente per evadere, perché la compassione non l’hanno nemmeno sfiorata durante la vita…