Giulia Interrotta

Odori


Certe volte basta una canzone. Certe volte basta una canzone per ricordarti mille cose, per farti riavere milioni pensieri, per schiaffeggiarti o che ne so, regalarti un sorriso. Certe volte basta una stupida canzone. A me oggi è stato sufficiente ascoltare "L'elefante e la farfalla" di Michele Zarrillo, per precipitare in un passato vecchio di anni, non troppi, solo un pochino. Volevo spegnere la radio e proteggermi le orecchie ma non sono riuscita ad impedire a quelle note di penetrare il petto strappandomi a morsi avidi il cuore. No, non è sempre possibile ribellarsi al destino. Eleonora lo ripeteva in continuazione, seduta in palestra alla fine di una lezione di danza, a casa terminato di cenare, durante il tragitto per lasciare la scuola. Serviva a poco domandarle "che intendi dire?", "il futuro non ce lo costruiamo noi?". Lei taceva. Guardava avanti e taceva. Taceva. Taceva. Mentre io leggevo nei suoi occhi quella dannata, schifosa malinconia potentemente dominatrice di tutti quanti i suoi gesti. Neanche Melissa riusciva a distruggerla, eppure erano quasi l'uno lo specchio dell'altra. Un rapporto da gemelle anche se non erano gemelle. Simbiosi la chiamavano. Ma quanto fa bene attorcigliarsi intorno all'esistenza del vicino? Federico dice che non è sano. Dice "Giulia mi raccomando, devi mantenere la tua identità". E ha ragione. Sono assolutamente consapevole di questo. Però. Però c'è questo enorme PERO' che se ne sta lì dentro all'anima in attesa di ricevere il pezzo di frase mancante. E' come una parola senza padrone. Anche se in realtà so qual è il suo inizio e la sua conclusione, perfettamente. Un cerchio con un determinato raggio ed una circonferenza prestabilita. Se sapesse. Se lui sapesse capirebbe? Non ci credo ai confini tra innocenza e peccato. Siamo tutti l'uno e l'altro, dipende da che punto di vista guardiamo la faccenda. Mamma mi ha sempre reputata un pò sporca, un vestito rotto da rattoppare qua e là in qualche strano modo che ancora non ho capito. Io non mi reputo santa, ma neanche diavolo. Sono semplicemente Giulia. E mi dispiace se sono così scioccamente imperfetta sebbene non saprei pensarmi in maniera diversa. Sebbene non saprei proprio pensarmi senza di lei. Se mi alzo al mattino cerco il suo messaggio sul cellulare. Se la giornata è storta mi basta una sua parola per ridere, dimenticando tutta quanta la merda. Ora il mio quasi fratello adempie a metà di questo ruolo ma non è Mel. Alla fine ho sempre troppo bisogno d'averla mia, abbiamo troppo bisogno entrambe d'averci reciprocamente. Siamo ballo. Siamo lacrime. Siamo sorrisi. Vorrei comprendere un pò di più di noi. Non ci riesco ancora. Eppure sento il suo odore. E il suo odore mi piace.Foto by Plywood123http://plywood123.deviantart.com/www.deviantart.com