Giulia Interrotta

Il Ponte alle Grazie


Le mattine d'ottobre sono il momento della giornata che preferisco perchè l'aria non è
ancora troppo fredda e il sole sembra essere una strana via di mezzo tra il caldo estivo e il gelo invernale. Oggi mi sono alzata che ancora era buio. Ho indossato le mie scarpe da ginnastica, l'ipod, lo zaino sulle spalle e sono uscita da casa alla ricerca di quiete. Alla ricerca della possibilità di poter inglobare dentro me stessa la forza dell'alba. Non m'importava dove andare. Cosa fare. Cosa pensare. Volevo solo trovare il posto adatto in cui aprire le braccia. Aprire le braccia e fondermi con tutto quanto il cielo. Quando riesco a farlo mi sembra di respirare meglio, meno oppressa, meno angosciata. Mi sento più Giulia. Ecco si. Mi sento più me. Lo so è una cosa impossibile da capire, ma è così. Ho lasciato l'appartamento e ho camminato. Camminato. Camminato fino ad arrivare sul Ponte alle Grazie. Il mio luogo preferito di questa città ancora tanto sconosciuta. Mi piace perchè mi regala un senso di libertà. Mi piace perchè mi trasporta distante da tutto e da tutti. Mi piace per il suo nome, per quel "Grazie" che preso da solo somiglia alla fine di una preghiera per ottenere l'assoluzione dai propri peccati. Quali sono i miei peccati? Forse tanti. Forse pochi. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Credo reciti questo il proverbio. L'acqua dell'Arno non è limpida come vorrei ma non importa, è comunque odore di bagnato. Un pò l'odore del Tevere. Tutti i fiumi profumano nella stessa identica maniera? Oppure no? Oppure si distinguono in base alla persona che decide di ascoltarli? Chi lo sa. Chi lo sa. A me evoca il mio paese. Riporta a Melissa. Riporta a mio padre. Riporta a giorni felici anche nel buio dell'incertezza. Ele avrebbe amato Firenze. Era così artistica lei! Così bella. Talmente eterea. Ne sento sempre di più l'assenza, forse a causa della non vicinanza di Mel. Noi tre forti. Uniche. Impavide. Noi tre dilaniate. E' il riassunto delle nostre vite fino ad oggi.Quando mi sono seduta per terra, con la schiena contro la ringhiera a vedere il sole spuntare dalle nuvole, ho chiuso gli occhi e sono stata capace, PER LA PRIMA VOLTA, dopo MESI, di SORRIDERE davvero. Ed è stata una sensazione impagabile. Ho come avvertito l'abbraccio delle mie amiche. Ho come avvertito la voce di quell'uomo dagli occhi blu raccontarmi una delle sue storie preferite. Tutto si è sciolto scivolando tra i flutti marini.Foto by kalapurwww.deviantart.comhttp://kalapur.deviantart.com/