Giulia Interrotta

Io sono una peccatrice


So di peccare. So di sbagliare. So che probabilmente cammino su tizzoni ardenti. Ma anche se so non riesco a smettere di stare con entrambi. Mel è lontana adesso. Così dannatamente lontana che mi manca come il respiro quando mi trovo in ambienti troppo pieni di gente. E Federico. Federico è il mio quasi fratello. O forse ora non dovrei più chiamarlo così visto che per intere notti condividiamo lo stesso letto di nascosto dalla famiglia. Di nascosto a sguardi che potrebbero spedirmi in collegio se solo sapessero la verità. Lui non ha paura d'affrontare mamma e il suo papà. Ma parla in questo modo in nome dell'inconsapevolezza di essere l'amore della mia vita e anche l'altro. Di occupare mezzo cuore mio. Di spartire le sensazioni insieme a lei. A lei che mi scrive messaggi di forte sentimento incontrollabile. Leggo la lettera di papà quasi ogni giorno e quasi ogni giorno raccolgo possibili notizie su dove possa trovarsi. Chiedo a mamma di darmi tutti quanti i suoi messaggi ma li ha nascosti e allora devo imparare a cercare meglio dentro questo appartamento. Ci sono riuscita una volta, ci riuscirò anche la seconda. Fede mi aiuta in questa mia estenuante ricerca. La sua vicinanza mi fa pensare positivo, mi fa pensare che prima o poi riabbraccerò il mio uomo dagli occhi blu e tutta quanta la mia vita tornerà ad essere a posto. Tornerà ad essere la vita che avrebbe dovuto essere e che non è stata più. Se penso a quanto, prima di venire a Firenze, ogni cosa sembrava più facile, rimango stupita. Sembra passato veramente un secolo! E invece sono solo pochi mesi. Possibile che il trascorrere del tempo possa essere così soggettivo? Possibile che ventiquattro ore possano essere lentissime o velocissime? Eppure la durata è quella. Non cambia.Ieri sera mentre stavo nella mia camera, guardavo il soffitto e mi sono immaginata di confessare. La peccatrice rea delle proprie colpe. Il quadro delle conseguenze non era roseo. Non era bello. Mi sono vista sola, nuovamente sola, senza appoggi né certezze. Non voglio correre questo rischio! Ma lo devo correre. No, posso tergiversare ancora per qualche tempo, alla fine abitano in posti diversi e io riesco ancora a gestirli. Lo so, sono schifosamente egoista e il senso di colpa sta nascendo dentro all'anima per divorare ogni singolo pensiero. Vorrei essere più forte. Vorrei essere altrove. Vorrei non avere bisogno di loro. Così disperatamente di loro. Ci sono troppi vorrei. Qualcuno dovrà sparire.Foto di Sweet_Octoberwww.deviantart.comhttp://sweet-october.deviantart.com/