Giulia Interrotta

E poi mi va anche di ridere


Io certe volte rimango stupita da come alcune cose scritte riescano a prendermi. Quando compro un libro e scopro che mi piace da impazzire, posso stare a leggere per ore. Sarà che il mio papà mi raccontava sempre favole, sarà che io volo di continuo con la mente a visitare posti mai visti. Vorrei andare a Parigi prima o poi. È una città talmente bella e piena di arte da essere, secondo me, la patria assoluta di desideri speciali. Se fossi lì salirei sulla torre Eiffel, guarderei per una volta il mondo dall’alto in basso e urlerei per buttare fuori dal mio cuore tutti i dolori. Con Melissa ce lo dicevamo spesso. Troviamo un posto e lasciamogli i pensieri brutti. Si possono cancellare i pensieri brutti? Ogni tanto sì. Ogni tanto è possibile. Basta chiudere gli occhi, mettersi ad ascoltare il vento e sorridere pure quando vorresti piangere. Ho voglia di comprare un romanzo di questi tempi. Qualcosa di nuovo e di speciale. Non so una storia che ti travolga come un uragano estivo, portandoti via. Una storia che inizi in rottura e termini in un’unità. Proprio nel modo in cui spero si concluda la mia. Oggi sono caparbiamente allegra e colorata di bianco.Poi c’è questo racconto che ho conosciuto per caso. Non so di chi sia ma partecipa a un concorso. Io vorrei vincesse perché mi ha colpita e se una cosa mi colpisce cerco di appoggiarla. Potete aiutarlo a salire in alto? Basta che lasciate un commento e varrà come voto. Foto di carrionshinehttp://carrionshine.deviantart.com/www.deviantart.com