ROMA CAPVT MVNDI

Forse non tutti sanno che la prima squadra italiana a vincere un trofeo europeo fu l'A.S.Roma: l'11 ottobre 1961 Giacomo Losi alza sotto il cielo di Roma e di fronte a 50'000 spettatori la Coppa delle Fiere a seguito del 2-0 nella finale di ritorno contro il Birminghan City, (reti di Farmer [autogol] e Pestrin [andata 2-2, doppietta di Manfredini]). La storia siamo noi, onore alla magica Roma! Questi gli "undici" che in quel glorioso giorno scrissero la storia: Cudicini, Fontana, Corsini, Pestrin, Losi, Carpanesi, Orlando, Lojacono, Manfredini, Angelillo, Menichelli. Onore a loro ed alla loro gloria immortale! Facendo mie le parole del compianto presidente Dino Viola, aggiungo questa frase, che ogni tifoso, per il fatto stesso di onorare questa maglia, deve portare dentro di se, nel calcio così come nella vita: "La Roma non ha mai pianto e mai piangerà: perché piange il debole, i forti non piangono mai"

 

FRANCO SENSI


 

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Golden Foot

Post n°168 pubblicato il 11 Ottobre 2010 da giulian.82
Foto di giulian.82

Francesco Totti, unico grande indiscusso capitano dell'A.S.Roma si è aggiudicato a Montecarlo il premio Golden Foot 2010. L'asso giallorosso ha sbaragliato la concorrenza di un altro mostro sacro del calcio internazionale, lo spagnolo Raul, e succede a Ronaldinho, Gold Foot 2009.
Francesco entra così nella schiera dei più grandi calciatori di tutti i tempi, assieme agli italiani Baggio e Del Piero, e avrà l'onore di lasciare l'impronta dei suoi piedi sullo walk of fame del lungomare di Montecarlo.
Immenso capitano, eccellente esempio di ottimo giocatore e grande uomo.

 
 
 

Sono Pazienti Questi Romani

Post n°167 pubblicato il 06 Ottobre 2010 da giulian.82
Foto di giulian.82

Dopo quanto accaduto oggi in piazza Montecitorio a Roma, dato che non riuscivo ad esprimere a parole lo sdegno e la rabbia che taluni fatti e misfatti facevano fluire in me, in un'apoteosi di incazzatura, ho visto la luce! Visto che Romano sono, e da Romano penso, ho avuto la "brillante" idea di scrivere "pasquinamente" da Romano,  con buona pace del Belli e del Trilussa, ispirandomi alla loro arte e facendola in parte mia.
Ecco a voi e a chi avrà la pazienza di leggermi il componimento:

 

Sono Pazienti Questi Romani

 

Quann'er sole a picco illumina la Piazza,
ogni governante s'accompagna
ecco che alla spicciola parte er carozzone
de chi ha già bevuto, e adesso magna.

Sembran gran signori, tronfi e un po' invadenti
ma 'nvitati sò dar Campidojo
pé sancì la Pace, tutti sorridenti,
senza inganno e puro senza 'mbrojo

e così s'abbracciano, se baciano, se 'mboccano
sembra proprio gaia sta famija,
nonostante er Popolo, manco tanto piano
stà a tirà su 'n gran ber parapija...

...ma se sa er romano, è bono, è 'mpo fregnone
je poi dì de tutto tanto abbozza,
erano ducento, mica era un mijone
nun è poi 'sì grande sta canizza!

Ma pe sicurezza, nun sparge la voce,
resta vago, e orecchie da mercante.
Er segreto è uno, manco tanto truce:
basta nun dì gniente e stà distante.

Ma a sto punto occhio, semo boni e cari,
prima de 'ncazzacce ce ne vole,
ch'ate detto tutto, pure "...porci sti romani..."
famo che mò abbasta che la mole

de parole e 'nsurti, questo è ormai sicuro
c'ha cormato er vaso che trabocca:
basta na scintilla, che sta stirpe scocca
e ve manna a pijavvela 'nder culo!

Per cui concludendo, accettate sto consijo
nun lo dico pe èsse strafottente,
CALMA, RAGIONATE, basta co sto cempio,
semo Romani, semo brava gente!

 

Giuliano Quattrini

 

 
 
 

La caduta di Roma

Post n°166 pubblicato il 06 Ottobre 2010 da giulian.82
Foto di giulian.82

Quando cerchi di riorganizzare le idee ma anzichè un articolato pensiero escono fuori solamente veleno e rabbia, significa che si è passato veramente il segno.
Oggi, alle 12:30 si è assistito ad una delle scene più vergognose e grottesche che la società e la politica italiana abbiano avuto modo di offrire alla platea del popolo, o per lo meno a chi, attraverso canali alternativi di comunicazione e diffusione delle informazioni dal momento che quelli ufficiali (Rai, Mediaset, La7 e Sky) hanno OSCURATO SQUADRISTICAMENTE la realtà, distorcendo i fatti e piegandoli ai loro VERGOGNOSI scopi.
Mentre le televisioni mandavano in onda il "pranzo della riappacificazione" attraverso cui giungere la "pace coi romani", stava accadendo tutt'altro in piazza Montecitorio.
I manifestanti, quelli che come me al solo pensiero di questa cosa hanno sentito il loro sangue ribollire, hanno tentato di raggiungere il famoso "banchetto", ma l'accesso è stato precluso per mantenere "l'ordine", il che tradotto significa quanto segue: se eri padano o filo-padano (e quindi manifestante di lega e pdl) potevi accedere, ma se cercavi di entrare in piazza per dissentire, come i ragazzi del movimento per Roma di Michele Baldi, venivi bloccato, con i padani che invece, passando, provocavano.
Oggi a Roma è cessato di esistere lo stato di diritto, si è infranta la costituzione, e si è assistito al sacco, l'ennesimo, di Roma.
Intervistato, Bossi anzichè conciliare, alla domanda "...cosa pensa del gran premio a Roma.." risponde "...che cazzo dici, ma dove cazzo corri a Roma il gran premio...", per cui: io, che manifesto, non posso esprimere civilmente il mio pensiero, ma lui, ministro della repubblica italiana può darmi del porco, venire a mangiare nella MIA città, e può continuare ad insultarmi?
Io mi vergogno di avere un sindaco come questo, uno che appena il "senatur" mette il sigaro in bocca, si affretta ad accenderglielo...
Io mi vergogno di avere un presidente di Regione, una che si fa riprendere dai fotografi mentre IMBOCCA Bossi...
Io mi vergogno di avere rappresentati come questi, che vassalli di un padrone si inchinano a chi lo insulta...
Io mi vergogno di essere italiano, ma non mi vergognerò MAI di essere Romano!

 
 
 

Confusione

Post n°165 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da giulian.82
Foto di giulian.82

...mi dispiace...se sei figlia della solita illusione e se fai confusione...

In una domenica nata male e finita peggio, non si può far altro che aggrapparsi ad una frase, ad una speranza, ad un qualcosa che possa far sembrare la pillola meno amara di quanto in realtà sia e che mi possa aiutare a metabolizzare una sconfitta, l'ennesima di un inizio di stagione mai così pessimo.
Nata male, perchè presentarsi a Napoli con una assetto ultra-difensivistico e soprattutto mai provato prima (ultimo tentativo di una difesa del genere, risalente a 12 mesi fa proprio al San Paolo), e finita peggio perchè gli olè della curva B e il punteggio, ci puniscono e purtroppo, meritatamente.
Una squadra scollata, lunghissima e nella quale sono chiari i sintomi di un solo unico male, la CONFUSIONE. Caos che aleggia nella mente del tecnico, e che si riflette nei movimenti in campo dei giocatori, 11 individui piuttosto che un collettivo, che di rimbalzo, esternando il sentimento, amplificano ancora di più l'agitazione e portano ad assistere a cose mai pensabili. Al peggio non c'è mai fine, e vede Menez sostituito da Brighi ad inizio secondo tempo, è quanto di peggio ci si possa aspettare, perchè oltre a dare il segnale che stiamo allo sbando e ci copriamo, induciamo l'avversario ad approfittare della situazione e lo fomentiamo nè più nè meno dei 50mila partenopei sugli spalti. E se è vero come è vero che non c'è 2 senza 3, il mister continua a metterci del suo, togliendo Borriello invece di uno spento Totti, per far entrare in campo Vucinic.
Ciò che è peggio, in questo marasma generale, è la totale mancanza di assunzione di responsabilità del timoniere che, vedendo la nave che affonda, invece di incitare gli uomini a resistere ed a cercare di governarla, pensa a mettere in acqua le scialuppe ed a salvarsi.
Ciò detto, convinto che più che fisico il problema sia mentale, suggerirei un bel po' di psicanalisi collettiva: decidessero in che modo vogliono giocare, trovassero la quadratura del cerchio, e portassero avanti un discorso fino alla fine, perchè ruotare ogni volta uomini e moduli crea Caos al Caos e non frutta.
Un'ultima considerazione.
Cosa dobbiamo fare per vedere Menez in campo 90 minuti? E' un giocatore che ha una marcia in più, e noi, in evidente salita, invece di scalare e riprendere trazione, non possiamo permetterci di continuare ad arrancare. Ora ci sarà la sosta, poi sarà necessaria la svolta auspicata nel post-inter, ed ancora in attesa. La vetta è a 8 punti, e noi ne abbiamo buttati via anche troppi. Siamo penultimi ed abbiamo la peggior difesa. Potrei dire che dal punto in cui siamo possiamo solo migliorare, ma non sarebbe la verità perchè, come già detto, al peggio non c'è mai fine!

sveglia!!!

Giuliano Quattrini

 
 
 

Il dito e la luna

Post n°164 pubblicato il 01 Ottobre 2010 da giulian.82

Quella del dito e della luna è la classica metafora che si utilizza quando si vuole usare il concetto in cui si rende partecipe l'interlocutore del fatto che spesso ci si concentra su cose insignificanti (il dito) e non si vedono quelle più palesi (la luna) solamente perchè si osservano le cose da un punto di vista non consono. Il problema però non risiede tanto nel fatto che non si riesca a vedere una cosa enorme e luminosa come la luna, quanto piuttosto nel fatto che ci si domanda se si metta di proposito il dito.

Perchè questo preambolo? Perchè a volte, quando cerco di essere distaccato ed oggettivo, cerco di pormi delle domande che non abbiano necessariamente una risposta retorica, e nel farlo, in totale ed assoluta buona fede, chiedo a me stesso se le persone "ci siano", ed allora quel dito proprio non riescono a scansarlo, o "ci facciano", ed allora quel dito ce lo mettono apposta.Il dito in questione è il deferimento per Rosella Sensi e l'A.S.Roma in seguito alle dichiarazioni del Presidente rilasciate dopo Brescia-Roma nei confronti dell'arbitro Russo e dei suoi collaboratori (in particolar modo Ayroldi). In particolare, se andiamo a leggere le motivazioni di questo provvedimento, notiamo è stato preso “per avere espresso, nel corso di dichiarazioni pubblicate da organi di informazione, giudizi e rilievi lesivi della reputazione della classe arbitrale, in particolare del sig. Carmine Russo, arbitro della gara Brescia – Roma, disputatasi il 22.09.2010 e delle Istituzioni Federali nel loro complesso nonché per aver adombrato dubbi sull’imparzialità e sulla buona fede degli ufficiali di gara e sulla regolarità del campionato a causa dell’operato degli arbitri". Che nel Paese e nel suo sistema calcio ci sia qualcosa che proprio non quadra, è più che evidente, e quasi non vorrei mettermi di nuovo qui ad elencare quanto accaduto ed ancora oggi accade, però è quantomeno paradossale, che in Italia esistano più pesi e più misure, anche se va riconosciuto che tali pesi e tali misure sono coerentemente usate ad  hoc, non tanto contro il fatto che si contravviene ad un regolamento, quanto piuttosto contro "chi" lo fa. Così facendo decade il principio su cui si basa la parola giustizia, ovvero che la legge sia uguale per tutti, ed allora, tanto vale alzare le mani, riconoscere che le parole su cui si basa la democrazia di questo Stato con l'andare del tempo si sono indebolite e svuotate, e vivacchiare evitando di arrabbiarsi per i torti e le ingiustizie, e divenendo parte del sistema piuttosto che continuare a combatterlo.
Per dirne una su tutte, perchè continuare ad indignarsi quando un ministro della Repubblica Italiana può dare del porco a me ed a tutti i cittadini romani e non succede nulla, mentre se Totti da un calcio in una partita di pallone a Balotelli interviene il Presidente della Repubblica?

Il giorno in cui queste ingiustizie non mi faranno più bollire il sangue e come molti già fanno, farò spallucce e smetterò di indignarmi, avrò perso io ma avremo perso tutti, perchè parafrasando una delle frasi più celebri del film "In nome del popolo sovrano" di Luigi Magni, la verità è una ed indiscutibile:

"...il servo che non si ribella è peggio del padrone che lo comanda..."

 

Giuliano Quattrini

 
 
 

Vox Populi, Vox Dei

Post n°163 pubblicato il 27 Settembre 2010 da giulian.82
Foto di giulian.82

Con l'introduzione delle pay tv prima, dei tornelli e della tessera poi, il tifoso da stadio è stato progressivamente emarginato e dipinto come teppa dai media pilotati ad arte, in modo da giustificare le malefatte e gli attentati alla libertà costituzionale orditi attraverso decreti e leggi, dipingendoli come "necessari" per arginare la violenza negli stadi.
Ma prima di approvare un rimedio, non si dovrebbero interpellare le parti in causa?
Prima di agire limitando le libertà collettive, non si dovrebbero cercare le responsabilità dei singoli?
Lo dice anche anche la filosofia prima e  la fisica poi, quando si definisce il rapporto tra azione e reazione come quello tra causa ed effetto.
Un tifoso, prima di diventare violento (se mai lo diventasse), viene lentamente portato all'esasperazione, e dopo lunghi periodi di sopportazione, esplode in manifestazioni spesso ahinoi deprecabili; ma dall'ingiustizia alla "vendetta personale" ne intercorre di tempo, e soprattutto ne intercorrono di fatti, perchè se è vero come è vero che nessuno fa niente per niente, allora è anche vero che la violenza non è un virus che attacca senza motivo, ma anzi è una reazione, magari spropositata, alle ingiustizie ed ai torti che una persona subisce nei panni di cittadino prima che di difoso.
Le persone vengono vessate, oltraggiate ed umiliate, ed oltretutto gli viene negato il diritto di dissentire, ed allora? Allora il malumore dapprima serpeggiante, lievita fino a sbottare, soprattutto tra i più esagitati che però, va ricordato, non è che si sveglino la mattina con la voglia di distruggere il mondo, nè tantomeno si recano allo stadio con l'intento di raderlo al suolo e picchiare chiunque cerchi di impedirlo: non scherziamo, non è così che funzionano le cose!!!
Ciò detto, in una società che tutto occulta e tutto censura e che vorrebbe stabilire un ordine precostituito dettando ed imponendo le verità di Stato, c'è ancora chi riesce a dissentire in maniera civile e con toni, quelli si, che possono sembrare eccessivi ai non addetti ai lavori, ma che, paragonati alle cause scatenanti, sono anche poca cosa.
Per cui, fino a che il popolo avrà questa verve e questo spirito, non ci saranno tessere o biscotti precostituiti a fermarlo, perchè come dicevano gli antichi romani, "Vox Populi, Vox Dei" (letteralmente, voce del popolo, voce del dio), un antico proverbio che stabilisce la verità diuna cosa, quando il popolo è concorde nell'affermarla, da cui si attribuisce comunemente il marchio della verità ai proverbi coniati dall'esperienza e dalla logica popolare; e dato che un'immagine vale più di 1000 parole, nella foto vedete come il popolo esprime il dissenso...

 
 
 

Risveglio

Post n°162 pubblicato il 26 Settembre 2010 da giulian.82
Foto di giulian.82

...eh si. Risvegli come questi, di domenica mattina e con il sole, sono cose che ti riappacificano con il mondo, soprattutto se, come da troppo tempo ormai, queste sensazioni erano diventati ricordi fini troppo sbiaditi.
Capita così di aprire gli occhi la mattina e di essere attraversati da quel primo pensiero che guarda caso era stato anche l'ultimo della sera precedente, la foto di Mirko che si avvita per colpire di testa non curante della scarpinata che Lucio gli sta per dare, ed insacca alle spalle di Julio Cesar, minuto 92 di un Roma-Inter tutto cuore, nervi e grinta, all'insegna del riscatto e della tanto attesa resurrezione.
Che bella sensazione!
Non a caso Antonello dice "...grazie Roma che ci fai piangere e abbracciare ancora...", perchè se è vero come è vero che seguire questi colori ti fa incazzare a bestia, è anche vero che ti regala emozioni come quelle di ieri sera, cose che a spiegarle a chi non è pervaso da questa passione, non si riesce mai a rendere l'idea.
Dicono che giallorossi si nasca, e forse, è vero. Certo, essere educati fin da piccoli all'"unica vera fede" ha una sua rilevanza, però perseguire in questa religione è una scelta che si fa solo da grandi e solo in tutta coscienza, per cui, se si decide di compierla, è perchè si è capito che nella vita, così come nello sport, più che vincere, l'importante è appassionarsi a quello che si sta facendo, e nel caso della Roma, sappiamo bene di non avere la bacheca più carica del mondo, eppure, consci di questo, continuiamo a fare nostro il sogno più grande e più bello di una squadra col nome della nostra città.
Essere legati a tutto questo è una cosa unica, così com è unico poter esultare al 92esimo di una gara tirata e troppo importante per poterla perdere, ed addirittura pareggiare, vinta grazie alla fortuna forse, ma la fortuna è di chi se la cerca, e di chi toglie una punta per mettere una punta cercando di trovare il tutto per tutto anche alla fine quando le forze latitano e si vince con il cuore. Il grande cuore di questa città, di questa maglia e di questi colori, il cuore di Roma.

Grazie Ragazzi!

 
 
 

Ahahahahahahahah

Post n°161 pubblicato il 24 Settembre 2010 da giulian.82
Foto di giulian.82

...quindi scusate, fateme capì na cosa: l'associazione italiana arbitri (AIA) ha riconosciuto che la Roma è stata danneggiata dall'arbitraggio di mercoledì perpetrato ad opera di Russo e Ayroldi, e Braschi, il super designatore di A che fa? Ci manda MORGANTI per arbitrare Roma-Inter? Lo stesso Morganti che l'anno scorso, nella medesima partita, non aveva espulso Lucio e Chivu ed aveva convalidato il rigore in fuorigioco PAUROSO di Milito, senza concedere un netto rigore per fallo di Julio Cesar su Brighi?

ma li mortacci vostra!

 
 
 

1 fetta de culo no?

Post n°160 pubblicato il 23 Settembre 2010 da giulian.82
Foto di giulian.82

E una fetta de culo vicino all'osso grasso e magro?

3 turni di squalifica x Mexes "in seguito alla doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; per avere inoltre, al 17° del secondo tempo, all'atto dell'espulsione, assunto un atteggiamento aggressivo ed intimidatorio nei confronti di un Assistente e per avere, poco dopo, rivolto un epiteto insultante al Quarto Ufficiale";

5'000 euro di multa a Simone Perrotta "per essere, al termine del primo tempo, entrato negli spogliatoi senza autorizzazione e per aver contestato l'operato arbitrale rivolgendo al Direttore di gara espressioni irrispettose";

3'000 euro di multa e ammonizione con diffida per Montali "per essere, al termine del primo tempo, entrato negli spogliatoi senza autorizzazione e per aver contestato l'operato arbitrale rivolgendo al Direttore di gara espressioni irrispettose"

inibizione per Daniele Pradè fino al 30 settembre "per essere, al termine della gara, entrato negli spogliatoi senza autorizzazione e per aver contestato l'operato degli Ufficiali di gara rivolgendo all'Arbitro espressioni ingiuriose; infrazione rilevata anche dal collaboratore della Procura federale";

questa è l'Italia, e quindi questo non poteva non esserne una sua rappresentazione.
VERGOGNATEVI TUTTI!

 

 
 
 

Realtà

Post n°159 pubblicato il 23 Settembre 2010 da giulian.82
Foto di giulian.82

Stamattina al mio risveglio, sono stato afflitto da un dubbio esistenziale, una di quelle cose che, se fossi stato un filosofo dell'antica Grecia, mi avrebbe portato ad interrogarmi per lungho tempo fino al raggiungimento di una consapevolezza ultima, atta a risolvere questo problema. Avrei scritto un trattato, avrei esposto la mia teoria alle accademie, e chissà, forse oggi occuperei un trafiletto, un paragrafo, o forse addirittura un intero capitolo di un qualsivoglia libro di scienze filosofiche.
Ma non sono un filosofo, nè tanto meno un contemporaneo di Platone o Aristoltele, e quindi, cerco di adattare questo discirnimento agli strumenti tipici dell'uomo moderno, trai quali, la rete.
Per parallelismo coi tempi antichi, capita quindi di affidarmi al moderno oracolo di Wikipedia, ed interrogandolo getto le basi della mia dissertazione odierna: la REALTA'.
Con il termine realtà si intende ciò che esiste effettivamente, di solito in contrapposizione a ciò che è immaginario o fittizio; Il termine realtà deriva dal latino res, ovvero un oggetto materiale, e il sostantivo realitas, da cui realtà, compare soltanto nel tardo Medioevo ad opera di Duns Scoto, ma non per indicare la totalità di ciò che costituisce il "fuori" della coscienza umana, bensì l'individuazione (la realtà ultima del singolo ente che esiste). Tale concetto si contrappone all'idea latina di abstracta (quidquid credat intellectus de rei veritate = ciò che l'intelletto crede circa la verità della cosa). [Fonte Wikipedia]
Cercando di essere il meno prolisso possibile, cerco di stringere e di arrivare al nocciolo della questione.
Dopo quanto avvenuto ieri sera al Rigamonti di Brescia, stamane mi sarei aspettato che quanto avvenuto, ovvero semplicemente la realtà, venisse riportata sulle più note testate giornalistiche per quello che effettivamente risultava essere. Mi sarei aspettato quindi che venissero riprese le parole del ds Pradè o del dg Montali inerenti lo scandalo arbitrale, degno della "prima repubblica del pallone", cui la Roma era stata indegnamente sottoposta. E invece? Invece, navigando tra le pieghe di quanto avvenuto, ma soprattutto detto ieri, si scopre che, per deviare l'attenzione mediatica dal nocciolo della questione, ovvero il FURTO perpetrato per mano di una terna più in malafede che scarsa, si è incentrata l'attenzione sulla dichiarazione più lontana a tutto questo, ovvero il lavoro oscuro di Lippi per subentrare alla panchina giallorossa.
Ora, con questo non voglio certo sottovalutare le parole del mister il quale, sentendosi direttamente minacciato, ha ceduto al tranello tesogli dalla trappola mediatica, andando a parlare di una questione sicurmente importante ma oggettivamente di secondo piano rispetto ai fatti, alla realtà delle cose, alla VERGOGNA avvenuta, ma cercando di essere il più distaccato possibile, mi pare evidente che la notizia da sottolineare, sarebbe stata opportuna ricercarla nell'attacco diretto che la dirigenza giallorossa ha mosso all'arbitro, ai guardalinee e alla CAN tutta.
Capita così di spostare l'asse della notizia, di cavalcare quella bega personale Ranieri/Lippi, e di far passare in secondo piano lo scempio, attuando una strategia, nemmeno troppo sottile e nascosta, che sfrutta le debolezze o gli errori altrui come leva per arrecare danno.
Resta il fatto però che IO la partita l'ho vista, ed un'opinione me la sono creata, ma gli altri? Chi si è affidato alle parole che legge oggi sui giornali o ode alle televisioni, che idea si può fare di quello che è successo ieri a Brescia? E' passato il messaggio che si, forse la Roma è stata penalizzata da un paio di episodi, ma che comunque ha perso, non vince dallo scorso campionato, ed il tecnico ha paura di venire rimpiazzato da Lippi. Ecco il messaggio che passa. Ma questa, può essere definità REALTA'?
Non lo è per me, non lo è per chi ha visto la partita allo stadio, nè tantomeno lo è per chi ha assistito alla stessa da casa, ma gli altri? E badate bene, gli altri sono molti di più di noi. Gli altri che idea si sono fatta? Qual'è la LORO REALTA'? E a questo punto, chi è che decide cosa è Reale da cosa non lo è? Perchè se è vero come è vero che per definire una cosa REALE, bisogna osservarla, quando non la si può osservare e si delega ai "cronisti" questo compito, chi mi assicura che il cronista compia il lavoro per il quale viene definito tale? SI penserà, allora di mandare più cronisti, più inviati, raccogliere le loro testimonianze e valutare in base a questi dati, ma quando tutti, per corporativismo e solidarietà, decidono di puntare il dito e l'obiettivo su un fatto anzichè su un altro, chi ha ragione, chi ha torto, e chi è il depositario della REALTA'?
Una persona sola, che scrive in un blog, o la massa brulicante che invece si abbevera alla fontana drogata dell'informazione e che, non avendo la possibilità o spesso la voglia di approfondire, si fida di chi tradisce il suo ruolo di obiettivo osservatore per perseguire meri interessi privati?
Insomma, il succo del discorso è che se tutti dicono di aver visto un asino volare, si inizierà a diffondere la notizia REALE che gli asini possono volare, ma soprattutto, quell'ultimo essere dotato di osservazione obiettiva e distaccata che afferma senza timore di smentita che un asino NON può volare, verrà additato come inattendibile, inaffidabile, al più pazzo o eretico, perchè ha deciso di mettere in dubbio l'autorità costituita, la quale ha scelto di CREARE una REALTA' a cui credere.
Ma allora, ognuno si crea una realtà? Non esiste forse una realtà oggettiva dei fatti?
Se è vero che tutto è relativo, cosa è reale, cosa non lo è, cosa è giusto e cosa sbagliato, cosa è bene e cosa è male?
Domande che portano a risposte per dicotomiche: o si crede a ciò che si legge, addormentandosi come cullati dal torpore delle notizie preparate a dovere per mascherare la realtà dei fatti, oppure si sceglie di approfondire, consapevoli però del fatto che giungere a toccare la REALTA' e farla propria, per quanto ci porti ad uno stato di presa di coscienza e reale illuminazione, ci condurrà sempre alla condizione di essere una voce fuori dal coro, una persona che nuota controcorrente nel fango della menzogna, un essere additato come diverso, e quindi emarginato.
Se siete pronti a tutto questo, allora approfondite e cercate la vera e UNICA REALTA', perchè sebbene questa porterà con se un pesante fardello da sopportare, vi consentirà di migliorare voi stessi, donandovi l'unica cosa che solo voi stessi potete regalarvi: la CONSAPEVOLEZZA della REALTA'.

Giuliano Quattrini

 
 
 
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