Onestàmentale

Post N° 42


E’ sempre necessario staccare, di tanto in tanto; fa sempre piacere accorgersi che esistiamo anche e soprattutto fuori dal ritmo che siamo costretti per forza o, qualche fortunato ci sarà pure, per piacere a tenere nella vita di ogni giorno.Così anche per me questi giorni senza treno, senza laboratorio senza primi piatti espressi al solito bar sono stati molto gradevoli, sotto ogni aspetto. Perdersi a Sarzana, perdere tempo, mangiare, bere suonare e buttarsi in un prato con gli amici erano tutte cose familiari ma stranamente come dimenticate, tanto era che non me le godevo così.E i giorni si fanno lunghi e luminosi, e le notti tiepide e vogliose di respirare fuori.Mi regalo un maglione da mezza stagione, una serata al cinema dietro casa assecondando la voglia di lasciarmi affascinare dalla poetica di Truffaut; riprendo ad andare a correre e mi si risveglia un appetito mostruoso, frutto anche del fatto che, come dice Bukowski, quando “festeggio”, ovvero ogni volta che posso, alla fine non mangio mai. Quindi, un aperitivo dopo l’altro eccomi stasera dopo due, dico due, bistecche ai ferri con ancora una fame che vorrei chiamare Terence Hill di Trinità per farmi con lui uno di quei piatti che si sparava quando si degnava di scendere da cavallo ( o meglio dall’amaca ).Stasera, poi, ho scorso la rubrica per vedere di coinvolgere qualcuno in una birretta di inizio settimana per poi invece ripiegare in videoteca e ripropormi ‘L’avvocato del diavolo’; un pezzo di colomba al cioccolato, che tanto con altri cinque chilometri nelle gambe può starci tutta, un’altra sigaretta poi mi imbusto nel pigiama e arrivederci a domani.Un saluto, calmo e rilassato, a tutti voi.