Onestàmentale

Post N° 67


Il parabrezza sporco, che continua a piovigginare da giorni oramai, non mi disturba: la mia testa è altrove. I miei pezzi girano nel lettore in macchina mentre allungo il tragitto solo per cantare, viaggiando piano, guardando la città e le sue anime. Un gatto che fruga tra i bidoni; due amici che passeggiano alle tre di notte come fosse pieno pomeriggio, una macchina ferma in doppia fila con due innamorati che si baciano, l’odore di casa.Una bella cena stasera, un tuffo dentro il mio cuore, con i suoi limiti, seguendo il suo battito, insieme a voi tutti, era ciò che più di ogni altra cosa mi ci voleva in questo momento. Sguardi, affetto, vino e calore sono l’appagamento che avverto stasera. In questo quadro la luce che mi permette di vedere sei tu, che mi siedi accanto.Il senso di essere seduto lì, in mezzo ad alcuni degli amici più cari sei tu.Lascio scorrere le parole, le risate, il vino. E mi sento un dio. Suoniamo, ti seguo, canto.Poi suono, e sei che tu canti, come vecchia liturgia che mi conforta.Io ci credo, tu mi credi, ed in momenti come questi si fa fatica a credere che un giorno arriverà l’inverno e renderà difficile vivere, resistere.Amare.Ma stasera io amo voi tutti.Amo te, la tua bocca, i tuoi occhi, le tue gambe, la tua voce, la tua scintilla. Stasera prendo licenza dai miei dubbi e mi tuffo.Ti amo. Ti voglio con me.