Onestàmentale

Il critico.


Sono quello che fa tutto, e fa tutto a metà.Sono quello con le mille passioni, tutte sezionate da una lancetta, in ordine di priorità.Sono quello che neppure sa parlare di sè.Sono qui, a pensare a quanto tempo e quante risorse dedicare all’estetica, al suono, al piacere puro di un viaggio, di un piatto.Tiro avanti il carrozzone della mia vita, succhiando ogni goccia, pulendomi col tovagliolo dopo ogni sorso, assaggiando da bicchieri diversi.Calcolo, infilo sempre e comunque un passo dopo l’altro, me la cavo così muovendomi dentro gli articoli di un piccolo codice personale che applico fin dove scopro i miei confini. Ho scoperto che posso essere anche quello che ti può offrire un giro in barca, come un piccolo piccolo personaggio intrigante, una rockstar da sperduto buco di provincia. Non scrivo canzoni, anche se me le trovo in testa e sulle dita.Non scrivo racconti, ma arrangio parole e pensieri in bocca ogni minuto.Non scatto foto come un cecchino, non pianifico i miei investimenti non mantengo una regolarità.Seguo ogni impulso, queste riflessioni sedimentano sul fondo delle mie giornate, vivo come posso.E colleziono giacche in pelle. La caccia è partita. Sono dentro una perversione anch’io come tutti coloro che snobbavo, mentre oggi leggo la diagnosi: egocentrismo estetico da emulazione di icona post artistico-borghese-rock. Vivo di conseguenza. Mi lamento senza averne il diritto, e racconto questi lamenti ad un patetico foglio elettronico per compiacermi di tanta attenzione. Ma non metto mai veramente la faccia in giro.Questo è il nodo.Sono quello che racconta, ma non viaggia.Sono quello che recensisce, ma da casa.Indovino le risposte.Ma dal divano nel salotto.