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« Strapperò le parole scri...Un uomo buono? »

Freddo a luglio.

Post n°145 pubblicato il 26 Luglio 2011 da gizzoragno

Un'estate che non parte, qui in sala d'attesa mi immergo dentro piogge e frescori urbani. Sarà l'idea del viaggio che si avvicina, sarà la discesa lungo le pagine delle guide e delle storie che mi porta già a Manhattan, ma sono in un'altra stagione. Durerà poco questa estate di mare, ma ormai ho l'età per sapere che non è importante, che ciò che conta è stare bene, non avere incubi. E per fortuna i miei sogni scorrono regolari, come le pagine di un buon noir, con gli stessi elementi che da sempre sono l'ambientazione del mio personaggio, con gli stessi errori e manie che hanno scritto la mia vita fino ad oggi. Non metto fretta, accetto questa pioggia, non mi fermo contro questo freddo fuori stagione, al massimo tampono facendomi una lampada.

Consegno ancora medicinali, a chiunque ne abbia bisogno, ti guardo lavorare, seduta e spaventata, cerco di essere accanto a te, penso ad essere l'uomo che vorrei, immagino il futuro. Molti orizzonti si sono ristretti inevitabilmente, in questi anni, credo di aver scelto la mia strada, e al tempo stesso non lascio ciò che ho scoperto di me, ciò che mi rende sorridente così come ti piace nelle foto.

Corro regolarmente, ho riscoperto il senso, dopo tanto, di far seguire un passo al precedente.

Cerco il colore del mare, lo voglio addosso, soffro quando mi sfugge nascosto dalle nuvole.

Penso al mio futuro, poi non ci penso più. Auguro a me la felicità delle persone che amo, patetico come solo qualcuno già derubato di qualche affetto troppo presto nella vita sa essere.

Non conto più metri, le distanze, vado solo avanti. Anche quando mi sembra troppo dura arrivare a fine giornata, anche quando arrivare in fondo è un pensiero irraggiungibile, anche quando la fatica sale sulle spalle e schiaccia giù incollando le scarpe all'asfalto facendo pulsare le tempie e annebbiare la vista. Anche allora basta un passo dietro l'altro, e riportare a casa la pelle non è che una questione di tempo.

Fumo sempre le stesse sigarette, ascolto sempre le mie verità.

Porto con me i miei occhi, li poso su di te, stella del mio piccolo mondo, apro le mie emozioni a quelle che posso ricevere.

Faccio il meglio che posso, anche se il peggio mi sembra sempre un po' di più.

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