Il bello della vita!

"Mi dimetto per riportare serenità nel Paese" sono queste le dichiarazione con cui il governatore della Banca d'Italia ha rassegnato le proprie dimissioni. Le stesse  verranno presentate al Consiglio superiore nell'ordinaria riunione di domani. 

Economista di prestigio (ha studiato al Mit di Boston con Franco Modigliani, come lui stesso ha ricordato in piu' occasioni), Fazio ha percorso tutta la carriera a palazzo Koch, al servizio Studi, da dove viene promosso da Ciampi, a cui succederà nel 1993, nel direttorio.

A Fazio si è via via rimproverata la gestione monocratica del potere, la politica seguita nello sviluppo del sistema bancario italiano. Poi, negli ultimi anni, gli scandali Cirio e Parmalat ne hanno particolarmente colpito l'immagine, fino ad arrivare al braccio di ferro con il ministro Tremonti, al varo del ddl risparmio, alle dimissioni del ministro e all'arrivo di Siniscalco.

Ma è con le offerte straniere su Bnl e Antonveneta che la polemica e le critiche si fanno più accese: nel mercato comune europeo, aperto alla concorrenza, la difesa dell'italianità delle banche sostenuta da Fazio non ha ragion d'essere, si sostiene. Il governatore tuttavia va avanti per la sua strada, le offerte straniere di Bbva e Abn Amro falliscono e i contendenti italiani hanno la meglio. Poi le intercettazioni telefoniche, lo stretto rapporto con il numero uno di Bpi che ha lanciato la scalata ad Antonveneta, Gianpiero Fiorani, indagato dalla magistratura.

Ma il Governatore resiste ancora. Ed assiste ad un nuovo cambio della guardia a via Venti Settembre, con l'uscita di Siniscalco ed il rientro di Tremonti. Poi la situazione precipita, in queste ultime settimane, con l'arresto di Fiorani, le sua prime deposizioni.