colazione ideale

TUTTI AL MARE...MA DEPRESSI


La prova costume fa cadere in depressioneL'80% degli italiani tristi e angosciati per come si vedono allo specchio. Resistere o meno alla tentazione di ricorrere al bisturi?  
Si trovano brutti, ingrassati, inguardabili. E la fatidica “prova costume”, quella per cui tanti sacrifici si fanno fino all’ultimo istante prima di indossare il bikini o il boxer da mare, diventa la scintilla che scatena il falò della depressione. Insoddisfazione e scontentezza per i difetti evidenziati dal “due pezzi” e dal pantaloncino colpiscono quattro italiani su cinque, disposte a tutto, anche a rivolgersi al chirurgo plastico, pur di risolvere quest’ansia da look da spiaggia. Manca il piacere estetico Sono i risultati di uno studio condotto dall'associazione "Donne e qualità della vita" su un campione di 300 persone, di età compresa fra i 20 e i 50 anni. Lo stato d'animo prevalente? Una depressione dovuta a una mancanza di piacere estetico (35%). Ma cosa si prova veramente mostrandosi in costume da bagno? Per il 34% del campione prova costume provoca un forte disagio, per il 25% un fastidioso senso di inadeguatezza, per il 20% un grande imbarazzo. Di gran lunga inferiore le percentuali di quelli per cui mostrarsi in costume crea una sensazione di sollievo (15%) e di soddisfazione (12%). Solo una piccola parte (9%) riesce a raggiungere uno stato di felicità. Ma se per le donne risultano essere la cellulite e le smagliature (38%) le parti che non piacciono di più del proprio corpo, a confronto con un seno troppo piccolo (30%) e i segni del tempo (25%), e per gli uomini, invece, emerge, come elemento più fastidioso, la pancetta (35%), ambo i sessi sono d'accordo sull'insopportabile tessuto adiposo sulle braccia (25%), e soprattutto sulla classica gobbetta che spesso ricorre sul naso (30%). Intervento sì, intervento no Ma quale la soluzione migliore per questo senso di inadeguatezza? Oggi la risposta al problema è