ci metto del mio

Luna


Mi apre la porta con un sorriso. Mi fa entrare e richiude la porta con due giri di chiave. Mi aiuta a svestire il cappottone pesante che appende all'attaccapanni. E' alta quasi come me e ha un viso aperto, pulito, pieno di vita. Indossa un paio di ciabattine rosa, calzini gialli cortissimi di lana, e sopra a tutto un maglione lungo che le arriva fino al ginocchio. Due collanine, una di perline di vetro e una catenella. Ha fianchi dolcissimi e seno importante ma non esagerato.La massaggiatrice giapponese mi rilasserà un pochino e anche se l'annuncio diceva che avrebbe fatto qualunque cosa, a me importa soltanto avere un contatto umano. Le chiedo il suo nome e per me oggi lei si chiama Luna. Dice che è in Italia solo da un anno, che fa la parrucchiera e studia italiano in una scuola che frequenta tutti i giorni. Ha ventiquattro anni e devo dire che anche se non padroneggia benissimo la mia lingua, è in grado di parlare e scambiare idee. Sorride sempre e mi guarda sempre dritto negli occhi. Due meravigliosi occhi a mandorla, non un filo di trucco, un profumo di donna che avverto benissimo. Fa per levarsi il maglioncino ma la fermo subito, dopo avere notato, mentre lo solleva, le sue natiche rotondissime e prive di mutandina. Le dico che non voglio subito andare al sodo, e probabilmente rimarrà meravigliata da quello che desidero da lei. Inizia a spogliarmi lentamente, delicatamente, mentre osservo la stanza piccola ma pulitissima e arredata con pochissimo e ordinata. La finestra è leggermente aperta e l'aria è gradevole. Una tenda colorata e piuttosto fitta lascia entrare la luce del pomeriggio ma non lascerà vedere nulla di quello che succede all'interno della stanza. Il letto è pulitissimo e ordinatissimo, senza cuscini. Un paio di cuscini è posato sulla poltroncina, mentre una sedia serve per posare i miei vestiti. Luna mi ha quasi spogliato completamente, e con un sorriso si sposta da me e va verso la finestra, chiudendola e tirando bene la tenda. Poi fa per levarsi il maglioncino e io le dico subito di farlo lentamente. Comprende e mi sorride; e lentamente, insomma, nello spazio di cinque secondi, si libera del maglioncino e mi appare completamente nuda. Non prova il minimo imbarazzo, e nota che io, di imbarazzo, invece, ne sono pieno. Ma non posso non sorridere di fronte a questa giovane donna che mi onora della visione del suo corpo, bellissimo e aggraziato. Non posso resistere e la abbraccio, e le dico che desidero che anche lei mi stringa. Non conosce la parola "stringere" e le fornisco alcuni sinonimi, finchè comprende cosa le ho chiesto. Mi abbraccia anche lei. Mentre siamo allacciati sento il profumo della sua pelle, chiudo gli occhi e lascio che siano le mani e il mio naso a sentire. Sento con le mani una schiena morbida e sento con le labbra, che sono il mio strumento sensibile al calore, il tepore che emana dal suo collo. Mi allontano un pochino e riapro gli occhi per vedere il suo sorriso sincero, aperto, per nulla professionale. Le poso le mani sulle spalle, perchè sono due spalle dolcissime, morbide e calde. Le mie mani accarezzano le sue spalle e vagano per le zone circostanti, sulle clavicole e sul collo. E risalgono per infilarsi dietro le orecchie e tra i capelli. Luna mi guarda e il suo sorriso mi dice che è concentrata e che mi sta studiando un pochino. Avvicina la sua bocca al mio viso e mi bacia sulle labbra, sul naso e poi si stira per arrivare sulla mia fronte. Ricambio sfiorandole esattamente gli stessi posti. Mi fa sedere sul letto e lei si siede su di me, a cavalcioni sulle mie cosce. Il suo pube è dolcissimo, il monte di Venere è rotondissimo e coperto da un ciuffetto di pelo nero setoso, vale a dire lungo e per niente riccio. Noto che il ciuffetto di pelo non ricopre completamente il suo sesso, ed è palesemente appiccicato da qualcosa di umido. Lei è seduta su di me mentre io ho ancora lo slip addosso. Mi chiede se sono pronto per il massaggio, e io le dico che sarei già a posto così e che per me questo sarebbe il massaggio più desiderato. Mi guarda con aria interrogativa e le dico che ho solo bisogno di un po' di compagnia, e di un po' di coccole. Le spiego anche il significato della parola "coccole"... ho l'impressione che conosca molte parole della lingua italiana piuttosto volgari e non sia abituata a sentirne di altre che hanno significato simile ma molto più poetiche. La accarezzo ai fianchi e con una certa difficoltà mi spingo a sfiorarle il seno. Ha una quarta per nulla invadente e i capezzoli sono naturalmente turgidi e voluminosi, a forma di fiore perchè sporgenti dalla mammella assumono l'aspetto di una specie di funghetto. Sono di un rosa scuro tendente al marroncino, staccano tantissimo dal tono della pelle del seno. L'areola è piccola e regolare. Con le mani le accarezzo entrambi i seni e le muovo regolarmente con moto circolare per accarezzare tutta la superficie. Luna mi sorride sempre. A un certo punto, è sempre a cavalcioni su di me, si sposta di lato e apre lo sportello del vicino comodino. Estrae la bustina di un preservativo e la apre lacerandola senza sforzo. Si alza da me e con un gesto naturalissimo per lei mi sfila lo slip. Mi tocca e fa per rendermelo più eretto di quanto non sia, ma io so che non sono ancora che al cinquanta per cento. La lascio fare, ma non è quello che voglio.Le dico che no, non voglio indossare il preservativo e per il momento non voglio fare. Preferisco invece accarezzarla e ricevere da lei carezze. Sorride ancora e mi fa stendere sul letto e si stende di fianco a me. Mi accarezza il fianco e le gambe e ritorna sul mio membro ripetutamente. Poi passa la sua mano sul mio petto, ridendo leggermente imbarazzata per il mio leggero strato di peli. Lei non ha peli tranne che sul pube. Mi dice di voltarmi bocconi e lo faccio. Lei si siede in ginocchio sulle mie cosce e comincia a massaggiarmi la schiena. Massaggiare è una parola grossa. Mi tocca con le dita, preme qui e là, ma lo fa senza meta e senza una strategia. In effetti mi viene da pensare a dove mette le mani piuttosto che a rilassarmi. Se quello è un massaggio, non va bene e non mi rilassa. Va avanti per cinque minuti ma decido di voltarmi. La ritrovo sempre sorridente, forse un pochino in difficoltà. Evidentemente non è una massaggiatrice, lo scrive solo sull'annuncio pubblicitario perchè tanto sa benissimo che per chi legge la parola "massaggio" è solo un eufemismo. Dato che mi sono girato ne approfitta per afferrare il mio membro. Lo maneggia sapientemente e vedo che ha estratto il preservativo dalla bustina. Dopo pochi secondi decide che sono pronto e con mosse rapide e decise, non molto delicate in verità, mi infila il preservativo. La vedo molto concentrata e capisco che lei pensa che io sia pronto per quello. Si sposta e avvicina il suo pube a me e fa per infilare il mio membro nel suo fiorellino, ma io fermo la sua mano e con un movimento della schiena mi allontano quel tanto che basta.La afferro per i fianchi e con forza la sollevo e la faccio sedere sulla mia cresta iliaca per ammirare il suo sesso. E' bellissimo, il suo sesso. Come tutti i fiorellini, eppure diverso da tutti gli altri. Il ciuffetto di peli non nasconde, anzi circonda e incornicia le grandi labbra solo superiormente. Le piccole labbra, carnose e umide, sono a forma di ali di farfalla e sono naturalmente socchiuse. Il clitoride è lassù, nascosto tra i pochi lunghi peli. Ecco un piccolo paradiso giapponese. Ecco uno spettacolo che devo ammirare a lungo, che devo adorare; e ringraziare il cielo per avermi dato occasione di scoprirlo per breve tempo.  Luna mi guarda mentre io osservo la sua patatina. Sorride, mi sembra imbarazzata ma le spiego che in questo momento io sono rapito e sto guardando la cosa più bella del mondo. E glielo spiego con tante parole, parlando lentamente, e intanto toccando e indicando quello che le tocco per dirle il nome. Questo si chiama "pube", queste si chiamano "grandi labbra", queste sono le "piccole labbra", questo è il "clitoride". E ogni volta lei ripete, concentrata e divertita, magari non perfettamente al primo colpo. Non ho la minima fretta e indico e tocco e ripeto più volte. Si diverte, anzi mi guarda come se fossi io il maestro e sorride. Scuola di italiano e termini del tutto nuovi, gentili e corretti, per indicare parti del corpo che gli altri uomini probabilmente indicano con termini volgari. Me ne accorgo, è evidente: non prova il minimo imbarazzo. Mi chiede se voglio entrare. No, aspetta, le dico. Non voglio quello, voglio solo accarezzarti e desidero che anche tu lo faccia. Il mio membro è "vestito" di tutto punto e lei lo afferra per massaggiarlo vigorosamente, facendomi anche un po' male. La lascio fare e improvvisamente lei si avvicina con la bocca e con la bocca fa quello che faceva prima con la mano.Rimango basito dallo spettacolo e dalle sensazioni, non mi era mai capitato prima. Si ferma e mi guarda, e mi chiede se mi piace. La guardo e le dico che non lo so. Scoppia a ridere, probabilmente perchè piace a tutti... ma le ho detto che sono un tipo strano e che ho una storia strana alle spalle. E' una sensazione strana, e le dico che non so bene se mi è piaciuto o meno, certamente l'ho sentito.La riabbraccio e la trascino sdraiata sul letto con me, e le chiedo di fare altrettanto. Luna mi chiede se voglio continuare il massaggio. No, le dico, stavolta il massaggio te lo faccio io, vuoi? Risponde di sì, che si farà massaggiare da me.Bene, allora mi scosto e la faccio sdraiare bocconi, come lo ero io prima. E io mi inginocchio su di lei, con ancora addosso il preservativo. Ho davanti a me il suo corpo nudo, una testa con tanti capelli neri non troppo lunghi, due collanine, un collo lungo e sottile, due spalle dolcissime e morbidissime per un cuscinetto di adipe appena pronunciato, una schiena lunga, regolare e dirittissima, due natiche rotonde, di forma leggermente ovoidale, due cosce tornite sulle quali mi sono seduto senza darle tutto il mio peso. Comincio dalla parte che mi piace di più. Ho le mani molto calde e comincio a affondarle sulle sue spalle, premendo a fondo con le dita. So che i muscoli del collo sono sensibili alle pressioni e so che apprezzano il massaggio forte e prolungato. Per alcuni minuti insisto tra spalle e collo premendo con forza con le palme delle mani e affondando le dita sui muscoli del collo. Luna è immobile, con la testa girata a destra e noto che ha chiuso gli occhi. Il suo sorriso è lieve e sento che si fida di me. Il suo corpo è totalmente rilassato e posso sentire le sue cosce del tutto abbandonate sotto di me. Continuo a massaggiare e scendo lentamente con le mani. Premo sulla schiena e sulla vita, frizionando pesantemente e affondando con le dita. Movimenti lenti e circolari, avanti e indietro, sui fianchi e ritornando al centro sulla colonna vertebrale. Scendo sulle natiche, e affondo pesantemente anche qui, massaggiando anche i fianchi. Poi ritorno su lentamente, ripercorrendo la strada a ritroso. Mi ritrovo a lavorare ancora le spalle e il collo. Mi piace, e mi piace soprattutto avvertire che piace a lei.Luna è del tutto immobile, il respiro lentissimo, gli occhi chiusi. Il suo viso è completamente sereno, pare che dorma. In questi dieci-quindici minuti non abbiamo detto una sola parola, e io adesso mi avvicino al suo viso e le sussurro chiedendole come si sente. Mi risponde che sono bravo, mi dice grazie. Bacio la sua spalla e il suo collo. Mi fermo un minuto, sempre seduto su di lei immobile. Le tocco ancora la schiena e scendo all'altezza dei seni, che sporgono leggermente. Ne approfitto per accarezzarli lievemente.  Mi dispiace farla muovere, ma le dico che se vuole può girarsi. Sorride e si volta, e nel farlo si scompone un momento e mi permette di vedere la gentile patatina un'altra volta. Adesso è supina e io delicatamente la compongo perfettamente diritta, le separo le braccia dal corpo e le apro le mani per posarle sul letto a palme in giù. Ho davanti a me Luna. Ha nuovamente gli occhi chiusi, un leggero sorriso sereno. Le sposto i capelli da dietro la testa per avere il collo nudo e sposto anche le collanine. Il suo petto è bianco-rosa, regolarissimo. I seni si sono separati e sparsi e hanno assunto la forma di due morbide focacce e sporgono leggermente sospesi nel vuoto dal suo petto.La pancia è piatta e l'ombelico è un'oasi che interrompe la regolarità di un bellissimo piano. Il pube è il piccolo giardino, e il ciuffetto di peli non riesce a nascondere del tutto le grandi labbra. Mi accoccolo nuovamente sulle sue cosce, ma il mio peso non grava su di lei perchè sono inginocchiato. Riprendo dalle spalle morbidissime e dalla base del collo. Come prima comincio a massaggiare con forza e molta pressione, usando le dita per affondare sui muscoli. Movimenti regolari e circolari, per procurare calore e per sciogliere ogni tensione. Le mani diventano più leggere quando scendo sul petto, e diventano leggerissime quando circoscrivo i seni, dall'esterno verso l'interno dall'alto in basso, per poi tornare nuovamente a premere con forza sui muscoli del collo e delle spalle. Poi le mie mani scendono ancora e ritornano leggerissime e sfiorano i rilievi e i capezzoli. Scendo ancora e mi trovo sulla pancia. Qui premo appena di più e rimango a lungo con movimento circolare. Il tempo non conta, non è una dimensione presente in questo momento. Luna è immobile e pare dormire. Il suo corpo è totalmente rilassato, non avverto il minimo segno di tensione sulle gambe. Mi chino su di lei le bacio leggermente la base del collo e la valle tra i seni. Scendo ancora e le bacio la pancia e l'ombelico. Scendo ancora e le bacio appena sopra il ciuffetto. Il suo profumo è dolcissimo. Due occhi a mandorla chiusi sono bellissimi. Luna ha gli occhi chiusi e l'espressione di chi è profondamente rilassata. Ha capito molto di me e mi dimostra una fiducia incredibile per essere la prima volta che mi vede. Questa sua fiducia, questo suo abbandonarsi, è per me il vero premio, la mia soddisfazione. Tutto quello che volevo. Questa donna ha capito di me dai miei gesti e dalle mie mani, al di là delle difficoltà di comunicazione. Sono entrato in lei ma non in quel senso. Sono entrato nel suo cervello con la forza delle mie mani. Bello sapere che sono ancora capace di farlo. Luna non lo sa ma mi sta dando qualcosa che lei nemmeno immagina e io voglio regalarle tutto quello che posso in questo momento. Riprendo a massaggiare il collo e le spalle. E qui ci rimetto forza e precisione, perchè so che i muscoli del collo lo richiedono. Sento tutti i muscoli che anch'io conosco per i miei problemi di cervicale e li massaggio come farei con me stesso, premendo esattamente dove fa male a me. Luna respira leggermente, molto lentamente. Non posso esimermi dal fare un piccolo esperimento, e senza dire nulla mi avvicino al suo seno e poggio il mio orecchio destro sul suo petto. E ascolto il suo battito, il cuore di Luna pulsa lentamente, rilassato. Direi un sessanta battute al minuto. Mentre rimango con la testa sul cuscino più bello del mondo, le mie mani si avvicinano e si poggiano sui seni. Con la mano sinistra arrivo sul suo capezzolo destro e lo tocco e lo stringo. L'altra mano invece deve arrivare di fianco alla mia testa e può solo accarezzare il dolce seno lateralmente.Ecco, avverto chiaramente che il cuore di luna ha una variazione del ritmo. Ha accelerato un pochino. Luna si muove, sposta il braccio destro e poggia la mano sulla mia testa. Mi dice con un filo di voce: grazie. E io dico: grazie a te. Rimaniamo così per un paio di minuti. Poi ci muoviamo e mi alzo. Lei ha gli occhi aperti e mi sorride. Mi dice che sono stato bravo, che sono stato più bravo di lei nel massaggio. Guarda l'orologio sul comodino. E' tardissimo, sono passate quasi due ore. Mi dice che doveva uscire con le amiche alle sei e mezza, ma non mi fa alcuna fretta. Si mette a sedere sul letto, e mi discosto leggermente, perchè così posso ammirare ancora il suo dolce pube poco vestito. Mi mette le mani sulle spalle e si avvicina e di nuovo mi bacia sulle labbra e sul naso. Ricambio il gesto. Si alza e mi aiuta a rivestirmi, e poi, quando sono quasi completamente in ordine, comincia a rivestirsi lei. No, ferma, le dico. Un momento ancora. Le chiedo una fotografia. Mi sorride e rifiuta perchè a lei non piace. Insisto solo un pochino e lei mi consente uno scatto del solo pancino. Poi infila il maglione di lana e sorride per scusarsi. Mi dice che "la prossima volta" avremo più tempo. La ringrazio e le prometto che la prossima volta potrò esserci se riuscirò a risparmiare i soldini... ma so che non ci sarà una prossima volta. Grazie Luna.