ci metto del mio

Il sole sotto la Metro


 E' bello quando una foto o una situazione reale ti mette di fronte a un piccolo evento. Piccolissimo evento, ma eccitante. Il cervello non se lo lascia sfuggire e te lo presenta alla mente e ci ricama su. E cominci a fantasticare, a pensare di avere visto ciò che in realtà non si poteva vedere.  Una donna passa per strada e, magari senza saperlo, è uscita di casa con la camicetta sbottonata. Una gonna si discosta a causa del vento, o per una postura un po' ardita su una scomoda sedia in una sala d'attesa, e tu vedi un francobollo di stoffa della sua mutandina e per te il tempo si ferma. Cominci a immaginare, a vedere quello che non hai potuto realmente vedere. Capita spesso a noi uomini, e ci basta pochissimo, anche una semplice forma vista da un altro punto di vista. Un piccolo seno vestitissimo può diventare attraentissimo se visto angolato dall'alto o dal basso. E non parliamo dell'arrivo della primavera, tutto un esplodere di minigonne e camicette, e... di conseguenza tamponamenti e nasi sbattuti sui pali.L'anno scorso in agosto ero giù in una stazione del Metro. Faceva caldissimo, ero  tutto sudato e come me molta altra gente lo era. Nella galleria non c'è la luce fortissima che c'è fuori e pian pianino gli occhi si abituano e le pupille si dilatano leggermente.A un certo momento una ragazza vestita di pochissimo apparve sulla scala, stava scendendo gli ultimi scalini, e tutti noi uomini ci girammo, attirati dalla sua voce al telefonino. Indossava un piccolissimo top di tessuto bianco, molto scollato e... era sudata anche lei! E si notava che non portava il reggiseno. All'aperto non si sarebbe notato nulla, ma giù nella galleria l'umidità del sudore del suo petto era sufficiente a rendere leggermente trasparente la leggerissima stoffa per noi che eravamo abituati da qualche minuto all'oscurità. Improvvisamente fu come se fosse apparso il sole, qualcosa che ci scaldava il cuore. Lei non se ne accorse, o forse lo capì dagli sguardi e fece finta di nulla, forse imbarazzata e forse compiaciuta. Furono cinque secondi di puro rapimento. Qualche sguardo sorridente corse tra gli uomini, cenni di intesa, tutti pensavano la stessa cosa, ma nessun commento volgare. Solo un momento di pura bellezza e di ammirazione.