Gli amici di Fred

Un introduzione al buddismo


LE QUATTRO NOBILI VERITA'Il primo insegnamento impartito dal Budda in seguito alla propria illuminazione fu sulle Quattro Nobili Verità. La prima è che la vita è dolorosa e frustrante. Infatti, se siamo onesti con noi stessi, ci sono delle volte in cui è francamente infelice. Oppure le cose non vanno male, al momento, ma se ci guardiamo intorno vediamo altri in condizioni assolutamente sconvolgenti: bambini che muoiono di fame, terrorismo, odio, guerre, intolleranza, persone torturate e ci assale la nausea quando pensiamo anche solo fortuitamente alle condizioni di vita nel mondo. Noi stessi in futuro invecchieremo, ci ammaleremo e moriremo. Non importa quanto ci sforziamo di evitare tutto ciò, un giorno moriremo comunque. Anche se ci imponiamo di non pensarci, ci sono cose che ce lo ricordano continuamente.La seconda nobile verità è che la sofferenza ha una causa. Soffriamo perchè siamo costantemente in lotta per la sopravvivenza. Cerchiamo continuamente di provare la nostra esistenza. Possiamo anche essere estremamente umili e autodispregiativi, ma anche questo è un modo di definire sé stessi, di essere definiti dalla propria umiltà. Quanto più ci sforziamo di affermare noi stessi e le nostre relazioni, tanto più dolorosa diviene la nostra esperienza.La terza nobile verità è che si può porre fine alla causa della sofferenza. La nostra lotta per sopravvivere e il nostro sforzo di provare la nostra esistenza e rendere immutabili le nostre relazioni non sono necessari. Noi e il mondo possiamo andare avanti tranquillamente senza tutti questi atteggiamenti superflui. Potremmo essere dei semplici, diretti e schietti esseri umani. Potremmo creare delle relazioni semplici con il nostro mondo, il nostro caffè, il nostro coniuge o gli amici. Questo si può fare se abbandoniamo le nostre aspettative su come le cose dovrebbero essere.Questa è la quarta nobile verità: il modo, il sentiero, che conduce all'eliminazione della causa delle sofferenze. Il nodo centrale di questo sentiero è la meditazione. Qui meditazione è intesa come pratica della concentrazione-attenzione/consapevolezza, shamata/vipashyana in sanscrito. Si fissa l'attenzione sulle cose con cui siamo abituati a torturarci, si diviene concentrati nell'abbandonare le aspettative su come le cose dovrebbero essere e da questo emerge la consapevolezza di come le cose siano realmente. Si inizia a sviluppare la comprensione che le cose sono piuttosto semplici, nella realtà, e che riusciamo a cavarcela benissimo con noi stessi e con gli altri nel momento stesso in cui smettiamo di essere contorti e manipolativi.