Gli Internauti

Anna e la sua noia


Anna era affacciata alla francesina; in alto la luna gialla, ombrata quà e la di grigio.Sulla strada le auto lanciavano bagliori di luce.il loro correre di qui e di li verso i parcheggi nella quiete della sera non facevano pensa=re al chiasso convulso dell'indomani.La ragazza era così centrata sui suoi pensieri che avvertiva quasi un dolore alla mascella per quello:sapeva che quelle erano soltanto sensazioni passegere,ma la noia di provarle non la lasciava e quello era il suo modo di ribbellarsiAnna lasciò la finestra portando dentro il desiderio di restare, nei suoi abitini di casa,lì fuori.Andò alla scrivania e comincio a sfogliare uno dei suoi libri di studio ;tra i libri c'erano anche dei romanzi e appunti di racconti che lei scrivevaSfogliando quei libri, sapeva che da alcuni sarebbe venuta fuori anche la verità, ma le pesava troppo il nero della stampa.Che le poteva interessare la verità? Quella l'avrebbe dimenticata, i suoi lunghi capelli neri, gli occhi color smeraldo che le bruciavano di lacrime per nostalgia.Lei con quel poco che ci credeva alla verità, si era svenduta al collettivo, si era svenduta in famiglia, si era fatta comprare dalle carezze dei ragazzi; così le ripeteva ogni tanto un amico nemico immaginario .Però era certa che un pò di quella verità c'era anche nelle cose che faceva.Ma perchè provava quella sensazione di noia che le invadeva la schiena dolorante; era la percezione di se che le aderiva troppo al cuore.Perchè le dava fasdtidio l' odore degli spaghetti consumati che veniva dalla cucina?A lei non bastava leggerla la verità, lei voleva proprio starci dentro.Gustò fino in fondo quell'angoscia, poi fece per uscire, si fermò sulla porta e tornò indietro.Voleva sperimentare la sua noia, vedere che cosa ne potesse venire fuori.L'indomani lo sapeva si sarebbe sentita più indifesa. Sedette sul letto e quasi pianse per quello.La mattina andò alla spiaggia rimase per tutto il tempo accanto ai genitori e li appuntò qualche rigo sulle sue sensazioni. L' indomani tutto era passato anzi si svegliò irrequieta e piena di voglia di vivere. Sergio Romeo di Tuosto Sergio Romeo di tuosto tutti i diritti riservati