Creato da gli_internauti il 13/01/2010

Gli Internauti

Cambia colore al tuo umore

 

CINEFORUM - HACHIKO IL TUO MIGLIORE AMICO

Post n°16 pubblicato il 12 Maggio 2010 da gli_internauti
 

CINEFORUM DEDALO - “Hachiko – Il tuo migliore amico”

Questo martedì,  come tutte le settimane, siamo andati al cinema “Sophia” di Pozzuoli per il cineforum e abbiamo visto il film di Lasse Hallstrom  intitolato “ Hachiko- il tuo migliore amico”.

Hachi è un cucciolo di razza Akita che viene raccolto dall‘abbraccio amorevole di Parker Wilson che dopo aver recuperato il cane che si era sperduto lo conduce nel suo appartamento e dopo aver vinto le resistenze della moglie lo adotta facendolo suo. I due vivono insieme tutte le emozioni della giornata scandita dai treni, quello del mattino e quello della sera. Hachi ha deciso di non perdersi  un respiro del suo padrone e lo accompagna tutte le volte al binario. Quando Parker  muore lo aspetta per nove anni alla stazione all’arrivo del treno destando la commozione di  tutti gli abitanti della cittadina.

IMPRESSIONI E COMMENTI DI CHI L’HA VISTO

Il film sospeso tra terra e cielo è una bella testimonianza sulla fedeltà dei cani e rende lo spettatore partecipe e commosso dalla vicenda che si svolge in un’atmosfera ovattata. Sono belle le inquadrature della cittadina e dei personaggi i cui sentimenti vengono tenuti nascosti e riservati per lo spettatore che può mettere in campo anche i suoi. (Sergio Romeo di Tuosto)

E’ stato un film piacevole e a me ha colpito molto il cane per la sua fedeltà al padrone. Poi è un film che è stato interessante  per  tutto il gruppo del cineforum. (Camilla Tesoro)

 

SCHEDA DEL FILM - “Hachiko – Il tuo migliore amico”

USCITA CINEMA: 30/12/2009
REGIA:
Lasse Hallström
SCENEGGIATURA: Stephen P. Lindsey, Kaneto Shindô

ATTORI:
Richard Gere, Joan Allen, Jason Alexander, Cary-Hiroyuki Tagawa, Erick Avari, Davenia McFadden, Sarah Roemer, Kevin DeCoste, Robbie Sublett, Donna Sorbello, Tora Hallstrom, Bates Wilder, Denece Ryland
PAESE: USA 2009
GENERE:
Drammatico
DURATA: 93 Min

 

 

 

 

 

Sito ufficiale: http://www.luckyred.it/hachiko/

TRAILER:

http://www.youtube.com/watch?v=eqxXyORPvKE

 
 
 

TICCHETTAR SOMMESSO

Post n°15 pubblicato il 12 Maggio 2010 da gli_internauti
 
Tag: poesia

Quella che segue è una poesia di Gianluca Pirozzi, ospite della Comunità Dedalo.

TICCHETTAR SOMMESSO

Al sommesso ticchettar di un orologio vi rilascerete.
Più non udrete il greve tuonar delle campane esauste,
più non udrete il greve miagolio del vostro gattino
che con cauto gioir, tra colori e fumo,
 dal tuonar d’un campanile assordato ne rimase,
mentre l’anima di Joseph spirava via
fra le profumate candele accese.

Proprietà letteraria riservata.
Questa poesia è stata realizzata interamente da Gianluca Pirozzi, il quale si riserva ogni conseguente diritto ai sensi della normativa vigente e ogni possibile utilizzazione commerciale dei suoi contenuti autentici. La riproduzione anche di sole parti del racconto è vietata con qualsiasi mezzo, digitale o analogico, senza il consenso espresso dell'autore. E' espressamente consentita la citazione, ove sia accompagnata dal nome dell'autore e dall'indicazione del sito
http://blog.libero.it/gliinternauti. Sono consentiti i link da altri siti senza necessità di previo consenso da parte dell'autore.

 
 
 

GRONDAR

Post n°14 pubblicato il 12 Maggio 2010 da gli_internauti
 
Tag: poesia

Quella che segue è una poesia di Gianluca Pirozzi, ospite della Comunità Dedalo.

 

GRONDAR

Grondare di sangue esperso echeggia giù nei sotterranei
in quanto minatore di abili prospettive,
il vigile urbano dei tuoi sogni era lì
a contar le vertebre di una giovine schiera.

 

Dubbi,  promesse, ferrovie trafilate:
fu questo il motto d’un abile costruttor di dighe
che inciampa nel suo avvenire recidivo.

 

Proprietà letteraria riservata.
Questa poesia è stata realizzata interamente da Gianluca Pirozzi, il quale si riserva ogni conseguente diritto ai sensi della normativa vigente e ogni possibile utilizzazione commerciale dei suoi contenuti autentici. La riproduzione anche di sole parti del racconto è vietata con qualsiasi mezzo, digitale o analogico, senza il consenso espresso dell'autore. E' espressamente consentita la citazione, ove sia accompagnata dal nome dell'autore e dall'indicazione del sito
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CINEFORUM - Nine

Post n°13 pubblicato il 07 Maggio 2010 da gli_internauti
 

CINEFORUM DEDALO - “Nine”

Il martedì è il giorno deputato al cineforum. Ogni settimana ci rechiamo al cinema “Sophia” di Pozzuoli dove assistiamo alla proiezione. Il film di questa settimana è stato “Nine” di Rob Marshall.

 

 

Questo film è ambientato nella Cinecittà degli anni ’60, la pellicola è il remake cinematografico dell’omonimo musical broodwayano che a sua volta si ispira a “Otto e mezzo” di Federico Fellini.

La trama racconta di Guido Contini, affermato regista cinematografico italiano alle prese con la sua nuova pellicola. Il suo lavoro è atteso con trepidazione sia dal pubblico che dalla stampa e tutti sono pronti ad osannarlo e attendono che la pellicola sia terminata. Ma Guido Contini in realtà sta mentendo a tutti: del suo nuovo film non ha scritto neppure una riga del copione! Sta disperdendo il suo ingegno in una crisi creativa e decide di ritirarsi in un grande albergo per essere lontano dall’attenzione dei giornalisti, abbandona la moglie e si rifugia tra le braccia dell’amante. Confortato dalla madre che gli appare sottoforma di fantasma, alla fine decide di dire a tutti di non aver scritto ancora il copione. Per fortuna nel tempo l’autore si riconcilia sia con la moglie che col suo film, che simbolicamente è intitolato Italia, e raggiunge finalmente il successo e la pace interiore.

 

IMPRESSIONI E COMMENTI DI CHI L’HA VISTO

Nel complesso il film risulta un pò noioso e ha dei dialoghi molto scontati. I contenuti del film sono retorici e richiamano lo stile godereccio italiano tipico della “Dolce vita”. Rispetto al film della settimana scorsa non ha saputo tener desta la nostra attenzione. Le musiche e le coreografie a volte colpiscono come un pugno nell’occhio.

(Sergio Romeo di Tuosto)

 

SCHEDA DEL FILM - “NINE”

USCITA AL CINEMA: 22/01/2010
REGIA: Rob Marshall
SCENEGGIATURA: Anthony Minghella, Michael Tolkin
ATTORI: Daniel Day-Lewis, Penelope Cruz, Marion Cotillard, Nicole Kidman, Judi Dench.
Sito ufficiale:
http://nine-movie.com/#/home-page

TRAILER:

 

 
 
 

CALDO DA MORIRE

Post n°12 pubblicato il 07 Maggio 2010 da gli_internauti
 

Quello che segue è un mini racconto dal titolo "Caldo da morire" realizzato da Gennaro Schiano, ospite della Comunità Dedalo.

Caldo da morire

Una calda nottata d’agosto farebbe svegliare tutti nel pieno della notte, sudati, per prendere un bel bicchiere d’acqua gelata dal frigo. Si prende la bottiglia, poi il bicchiere, anzi no, meglio bere direttamente dalla bottiglia senza farsi stupidi problemi nell’eventualità che qualcuno ci stia guardando. Non si accendono le luci e si cerca anche di non fare nessun rumore, altrimenti si potrebbero svegliare tutti. Ma quella notte per Salvatore quel sorso d’acqua fu liberatorio solo per poco perché appena si girò si trovò davanti una figura che lo fece trasalire e che gli fece cadere la bottiglia dalla mano. Dopo aver chiuso la porta del frigo Salvatore ripiombò nell’oscurità della cucina, oscurità rischiarata solo dalla poca luce proveniente dalla luna piena e dai lampioni stradali che filtravano attraverso la finestra lasciata aperta per metà per il troppo caldo. Salvatore, ancora assonnato, non riuscì a distinguere la figura che avanzava verso di lui, una sagoma che diventò mano a mano un uomo, un uomo strano però, visto che aveva una tuta che gli copriva tutto il corpo, con cappello e guanti di lana, il che era sicuramente fuori luogo con quel caldo e che cozzava completamente con l’abbigliamento di Salvatore che indossava solo gli slip. Un uomo con un viso conosciuto e Salvatore si chiese dove lo avesse potuto incontrare o se l’avesse veramente visto da qualche parte. Più quell’uomo avanzava nell’oscurità più Salvatore notava altri particolari, brutti particolari. Nella mano destra, lo sconosciuto impugnava una pistola e solo ora si chiedeva come quell’uomo potesse essere riuscito ad entrare in casa sua senza che se ne accorgesse. Ora quell’uomo era a soli due metri da lui e con quella poca luce notò che sorrideva con un sorriso maligno. Alla vista della pistola con il silenziatore e del ghigno malefico, Salvatore (o meglio Totore, come amava farsi chiamare) capì tutto e fece un balzo in avanti per andare nella cameretta dei figli, ma al primo movimento l’uomo con la tuta sparò un colpo dritto ad una gamba cosicché Totore cadde a terra. Trascinandosi e aggrappandosi al frigo si rialzò a fatica e si rigirò verso quell’intruso riuscendo solo a dire “Che vuoi da me”, ma l’intruso non rispose, anzi riuscì solo a sorridere di più, come se stesse provando grande piacere in quello che faceva e sparò un altro colpo diretto all’altra gamba. Totore cadde di nuovo ma stavolta non riuscì proprio a muoversi. Si domandò se gli altri avessero sentito qualcosa, per salvarsi e chiedere aiuto prima che fosse troppo tardi. L’uomo si accovacciò all’improvviso di fronte a lui e, guardandolo contorcersi sul pavimento per il dolore, smise di sorridere per passare a un sentimento di odio e a un ghigno che rispecchiasse quello stato d’animo. Alla vista di quel cambio di umore Totore ebbe ancora più paura: l’uomo lo intuì e fece partire un altro proiettile, questa volta al petto. Poi sparò ancora. Quei colpi sordi si susseguivano nell’oscurità della cucina mentre Totore si contorceva ancora di più dal dolore, sforzandosi con tutta l’anima di non gridare per non esternare ed esprimere il dolore che provava in quegli istanti di terrore, per non far svegliare la sua famiglia e quindi attirare l’attenzione dell’uomo su di loro. Sforzo vano perché nel resto della casa, apparentemente tranquilla, i suoi due figli giacevano in una pozza di sangue nei propri letti così come la moglie, morta anche lei in un bagno di sangue. Ed è strano che stando a due centimetri dalla moglie Totore non si fosse accorto di niente. Forse perché stava dormendo molto pesantemente, forse perché quando si era alzato per andare a bere aveva deciso di non accendere l’abatjour per non far svegliare sua moglie, forse perché aveva gli occhi annebbiati dal sonno, forse perché camminava alla cieca e aveva sbattuto con il mignolo del piede scalzo contro lo stipite della porta, e si sa che male può fare quella piccola parte del corpo. Forse, forse, forse… Quanti forse inutili che non risolveranno più niente: ormai la sua famiglia è morta ammazzata brutalmente e anche lui, Totore, in un caldo da… morire.

 

Proprietà letteraria riservata.
Questo racconto è stato realizzato interamente da Gennaro Schiano, il quale si riserva ogni conseguente diritto ai sensi della normativa vigente e ogni possibile utilizzazione commerciale dei suoi contenuti autentici.
La riproduzione anche di sole parti del racconto è vietata con qualsiasi mezzo, digitale o analogico, senza il consenso espresso dell'autore.
E' espressamente consentita la citazione, ove sia accompagnata dal nome dell'autore e dall'indicazione del sito http://blog.libero.it/gliinternauti. Sono consentiti i link da altri siti senza necessità di previo consenso da parte dell'autore.

 

 
 
 

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