Post n°11 pubblicato il 28 Aprile 2010 da gli_internauti
CINEFORUM DEDALO - “L’uomo che verrà” Il martedì è il giorno deputato al cineforum. Ogni settimana ci rechiamo al cinema “Sophia” di Pozzuoli dove assistiamo alla proiezione. Il film di questa settimana è stato “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti.
Ispirato alla strage di Marzabotto, la vicenda viene vista attraverso gli occhi di Martina, una bambina di 8 anni diventata sordomuta da quando ha visto morire tra le sue braccia il suo fratellino neonato. La piccola protagonista attende la nascita di un nuovo fratello e nel frattempo osserva quello che avviene attorno a lei. Nel 1943 le truppe tedesche occupano il paese di Marzabotto, situato alle pendici del Monte Sole, in provincia di Bologna. I contadini decidono di ribellarsi e si affiancano ai partigiani nascosti sulle montagne lì attorno: gli scontri tra partigiani e militari terminano con l’uccisione indiscriminata di ben 770 paesani radunati nelle case, nei cimiteri e sui sagrati delle chiese. Nel frattempo nasce il fratellino tanto desiderato da Martina, la quale lo salva dall’eccidio e ne esce lei stessa incolume. Il film si chiude con l’inquadratura di Martina che canta sommessamente rivolta alle rovine di Marzabotto.
IMPRESSIONI E COMMENTI DI CHI L’HA VISTO Peculiarità della pellicola è che i personaggi parlano in dialetto. Tuttavia, gli spettatori possono seguire i dialoghi attraverso i sottotitoli. Il film è molto realista e avvincente. Facilmente ci si affeziona ai personaggi e si partecipa al loro travaglio nonché al dramma della protagonista. In particolare le scene della strage sono molto coinvolgenti. Ci si chiede perché dei militari debbano obbedire a degli ordini impartiti dai superiori senza in nessun modo potersi rifiutare. Questo avviene un po’ in tutte le guerre, ma ci sono casi in cui – per esempio alcuni plotoni di esecuzione – hanno sparato in aria. (Sergio Romeo di Tuosto) Il film è risultato piacevole, sebbene appartenga al genere “guerra” che noi non apprezziamo particolarmente. La trama sviluppa un argomento significativo e particolarmente rappresentativo della seconda guerra mondiale. è stato molto toccante vedere che Martina torna a parlare nel momento in cui viene alla luce il nuovo fratellino. Molto bella la fotografia delle scene in cui la bambina indossa il vestito della prima comunione. Toccante e realistica la scena in cui il padre della bambina viene ucciso dai tedeschi. Abbiamo preferito il primo tempo, ricco di scene di vita quotidiana: il secondo tempo lascia invece abbondante spazio a scene di guerra e violenza. (Camilla Tesoro e Antonio Talamo)
SCHEDA DEL FILM - “L’uomo che verrà” USCITA AL CINEMA: 22/01/2010 TRAILER:
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Quello che segue è un racconto dal titolo "CRONACA" realizzato da Sergio Romeo di Tuosto, ospite della Comunità Dedalo. CRONACA A Maria avevano detto che il suo nome significava “dono di Javhè”. Mentre sostava innanzi al quadro della Vergine, non riusciva a stare ferma come gli altri. Era assalita dai pensieri, turbata dai suoi peccatucci, la facevano esitare davanti alle statue dei santi e alle immagini sacre. Ma a lei chi pensava ora che anche la madre era in cielo? Di ciò che fu nei mesi successivi a quell'episodio ricordava solo qualcosa. Un giorno quella “generosa signora" l'aveva portata nella casa di accoglienza dove era cresciuta sentendosi più piccola di quello che era, la sua condizione non le consentiva di avanzare pretesedel resto. Il rumore della porta che si aprì la riportò al presente e accadde qualcosa che ricordò spesso poi.
Proprietà letteraria riservata. |
Quella che segue è una poesia di Gianluca Pirozzi, ospite della Comunità Dedalo. SETTE FANFARE PER EL MORISCO (2006) Morisco figlio del disdegno: come una volpe ostenti la tua alterigia. Ignori che ai primi rintocchi dell’alba le campane brameranno il tuo spirito e non un sussulto di conforto; impediranno la tua partenza: aldilà di ogni giudizio del mondo. Chi sarà a placar scaltro il furore selvaggio dei Pawnees?
Ricordi?... Non eravamo noi a possedere coltelli acuminati? Come rasoi incandescenti di odio: ansimanti del sangue dei capponi. Non eravamo noi fratelli di maledizione ad irretire i grizzly delle montagne rocciose.
Proprietà letteraria riservata. |
Quello che segue è un racconto dal titolo "La piccola fiammiferaia cresce" realizzato da Sergio Romeo di Tuosto, ospite della Comunità Dedalo. Questo brano fa parte della raccolta di racconti “Des tranches de vie”. Maura Perrone ha curato la drammatizzazione di questo brano.
La piccola fiammiferaia cresce E’ la vigilia di Natale: quasi tutti sono in ferie, gli studenti fanno festa a scuola, pure i disoccupati fanno festa . Mi trovavo a piazza degli Artisti tra il Banco di Napoli e la parrocchia di S. Giovanni. Avevo comprato qualche regalo per la mia famiglia. Affaticato e stanco trovo una panchina tra i giardinetti e la Chiesa, seggo a riposare per due minuti. Comitive di ragazze e ragazzi sciamavano lungo le strade illuminate a festa. Qualche ritardatario corre dietro l’ultimo filobus. Mi alzo per prendere una sigaretta dalla tasca del mio vecchio Loden verde con bottoni di legno, mi accorgo di non avere l’accendino con me. Mi riseggo, avvicino ogni tanto la sigaretta spenta alle labbra, e dico tra me e me, ad alta voce : "sto cercando la piccola fiammiferaia…". Ad un certo punto dal gruppo di ragazzi seduti sulla panchina a fianco, vien via una fanciulla sui venti anni, si avvicina e sfrega l’unico fiammifero di una scatola consunta… ma un alito di vento ne soffoca la fiamma: " Ahimè"! Dice, "Piccola fiammiferaia mancata"! e si allontana di nuovo. Proprietà letteraria riservata. |
Quello che segue è una poesia di Gianluca Pirozzi, ospite della Comunità Dedalo. L’OROLOGIAIO (1997) Al sommesso ticchettar di un orologio Proprietà letteraria riservata. |
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