Post n°84 pubblicato il 18 Ottobre 2011 da gli_internauti
Anna era affacciata alla francesina; in alto la luna gialla, ombrata quà e la di grigio. Sulla strada le auto lanciavano bagliori di luce. il loro correre di qui e di li verso i parcheggi nella quiete della sera non facevano pensa= re al chiasso convulso dell'indomani. La ragazza era così centrata sui suoi pensieri che avvertiva quasi un dolore alla mascella per quello:sapeva che quelle erano soltanto sensazioni passegere,ma la noia di provarle non la lasciava e quello era il suo modo di ribbellarsi Anna lasciò la finestra portando dentro il desiderio di restare, nei suoi abitini di casa,lì fuori. Andò alla scrivania e comincio a sfogliare uno dei suoi libri di studio ;tra i libri c'erano anche dei romanzi e appunti di racconti che lei scriveva Sfogliando quei libri, sapeva che da alcuni sarebbe venuta fuori anche la verità, ma le pesava troppo il nero della stampa. Che le poteva interessare la verità? Quella l'avrebbe dimenticata, i suoi lunghi capelli neri, gli occhi color smeraldo che le bruciavano di lacrime per nostalgia. Lei con quel poco che ci credeva alla verità, si era svenduta al collettivo, si era svenduta in famiglia, si era fatta comprare dalle carezze dei ragazzi; così le ripeteva ogni tanto un amico nemico immaginario . Però era certa che un pò di quella verità c'era anche nelle cose che faceva. Ma perchè provava quella sensazione di noia che le invadeva la schiena dolorante; era la percezione di se che le aderiva troppo al cuore. Perchè le dava fasdtidio l' odore degli spaghetti consumati che veniva dalla cucina? A lei non bastava leggerla la verità, lei voleva proprio starci dentro. Gustò fino in fondo quell'angoscia, poi fece per uscire, si fermò sulla porta e tornò indietro. Voleva sperimentare la sua noia, vedere che cosa ne potesse venire fuori. L'indomani lo sapeva si sarebbe sentita più indifesa. Sedette sul letto e quasi pianse per quello. La mattina andò alla spiaggia rimase per tutto il tempo accanto ai genitori e li appuntò qualche rigo sulle sue sensazioni. L' indomani tutto era passato anzi si svegliò irrequieta e piena di voglia di vivere.
Sergio Romeo di Tuosto
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Post n°83 pubblicato il 07 Ottobre 2011 da gli_internauti
Per Mariella In acqua abbiamo perso le nostre coscienze, inostri sentimenti in acqua abbiamo bagnato le nostre mani; abbiamo perso il ricordo delle nostre carezze il ricordo della pace In acqua l'ottimismo; in acqua la letizia e l'amore Tu ragazza mia Mariella bevi un pò da quel ruscello e te ne vai col berretto calcato sugli occhi. Quello è il ruscello amico 2 Tu Mariella
fai lo sgambetto a un barattolo Tu te ne vai con le mani in tasca Tu Mariella guardi il mare e il tuo sguardo riposa Tu percorri affannata e in angoscia le strade del centro Tu ami gli allarmi scatenati delle auto sotto il sole d'agosto Tu dalle tue passeggiate riposi in una chiesa o sotto le colonne di un tempio pagano ; Perchè tu Mariella senti l'odore della divinità e del dio sconosciuto tu conosci il nome Tu Mariella, cammini col berretto calato sugli occhi e sui tuoi pensieri Tu Mariella,hai tremato, quando un ragazzo ti ha stretto le spalle eri persa nelle tue fantasie Tu raccogli un grappolo di bacche e te ne bagni le labbra; fai tutto di nascosto Tu Maariella, ragazza del popolo di mezzo, cittadina del mondo Di un raggazzo sfiori lle spalle e le mani mentre sulla strada grigia con gli occhi bassi guardi le scanalaature del marciappiede 3 Per gioco guardi prima la fontana poi il sole. Si fa un gioco di bagliori,sul viso e sul collo, riflessi dell'acqua Tu ami quei bagliori, il loro piccolo bruciare. Ora scuoti i capelli guardando un amico Guarda rimane stupito del colore dei tuoi occhi, tanto da non ricordarlo poi PIOVVE E piovve sulla foresta, piovve sui campi riarsi, di sera; piovve sul tuo volto, una risposta alle mie domande; alle tue. Piovve e la tempesta scardinò le stanze chiuse e l'acqua irrigò i pavimenti. In tanti aspettavano quell'acqua; alcuni, al limite dei balconi, lasciavano che quelle gocce gli lambissero il volto SERGIO ROMEO DI TUOSTO Solitudine Cancelli aperti sulle tue speranze.
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Post n°82 pubblicato il 30 Settembre 2011 da gli_internauti
PIOVVE E piovve sulla foresta, piovve sui campi riarsi, di sera; piovve sul tuo volto, una risposta alle mie domande; alle tue. Piovve e la tempesta scardinò le stanze chiuse e l'acqua irrigò i pavimenti. In tanti aspettavano quell'acqua; alcuni, al limite dei balconi, lasciavano che quelle gocce gli lambissero il volto.
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Post n°80 pubblicato il 13 Settembre 2011 da gli_internauti
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il 13/01/2018 alle 21:22
Inviato da: esternoluce
il 14/01/2016 alle 20:01
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il 03/05/2014 alle 12:36
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il 09/04/2014 alle 19:46
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il 28/07/2013 alle 15:55