Creato da gli_internauti il 13/01/2010

Gli Internauti

Cambia colore al tuo umore

 

ARLECCHINO...di GRAZIA ILARDO ANGELS

Post n°69 pubblicato il 06 Giugno 2011 da gli_internauti
Foto di gli_internauti

Ecco una storia d'amore adolescenziale con tratti di commedia dell'arte

 

In un villaggio di pochi abitanti c’era un college frequentato da un gruppo di ragazzi ricchi.

In quella scuola ci andava anche Arlecchino, che aveva vinto una borsa di studio.

In paese si respirava aria di festa: stava arrivando il Carnevale!

Tutti avevano già pronto i vestiti: c’era chi si sarebbe travestito da Principe Azzurro, chi da Corsaro Nero, e così via… Arlecchino, invece, il vestito non ce l’aveva e quando vide tutti quei vestiti scoppiò a piangere e scappò verso casa.

Quando la nonna lo vide piangere, gli chiese: “Arlecchino, perché piangi?”.

“Nonna, nonna, domani ci sarà la festa di Carnevale e la ragazza che mi piace sta con un ragazzo che è il capitano della squadra di football”, spiegò Arlecchino.

La nonna suggerì: “Và a dormire adesso che è tardi…”.

Arlecchino piangendo andò a letto.

La nonna cucì tutta la notte e gli fece il vestito di Carnevale con tanti spezzoni di stoffa colorata e gli preparò anche una bella maschera per coprire il volto.

Quando Arlecchino si svegliò trovò la nonna accovacciata sulla sedia e con il vestito e la maschera in mano.

“Nonna, nonna, svegliati!” gridò Arlecchino. “Ma come, non hai dormito tutta la notte per cucirmi questo bel vestito?”.

“Si” disse la nonna. “Tieni, è tutto per te!”.

“Ma è bellissimo!” disse Arlecchino, ammirando tutti quei colori. Poi lo indossò, si infilò la maschera e chiese alla nonna: “Come mi sta?”.

“Benissimo tesoro mio!” rispose la nonna.

E così Arlecchino si avviò verso la festa tutto felice. Strada facendo, più si avvicinava alla musica della festa, più si sentiva teso. Alla fine giunse di fronte al palazzo e iniziò a salire una lunga scala fatta di tantissimi gradini di marmo luccicante. Arrivato sulla soglia, tutti si fermarono per ammirarlo e mormorarono: “Ma chi sarà mai?”.

Fu in quel momento che Arlecchino vide la sua amata e, per la timidezza, scappò immediatamente fuori al terrazzo e lei lo rincorse chiedendogli: “Ma tu chi sei?”.

“Sono una maschera” rispose Arlecchino.

La ragazza gli chiese: “Ti va di ballare?”.

E ballarono tutta la notte. Alla fine arrivò il momento di togliersi le maschere e Arlecchino stava per andarsene via, quando lei lo afferrò per una mano e gli disse: “Non andare via, io t’amo!”.

Arlecchino tristemente le rispose: “Tu sei innamorata della mia maschera, non di me…”

Ma la ragazza gli sfilò la maschera e sorridendo gli disse: “Io sono innamorata di questi begli occhioni celesti!”.

“Ma come, hai notato i miei occhi?” chiese Arlecchino.

“Si, li ho notati da sempre, a scuola”, spiegò lei, “anche se in educazione fisica sei un pappamolle, mi piaci lo stesso”.

E fu così che si baciarono e vissero felici e contenti.

 

 Proprietà letteraria riservata.
Questo racconto è stato realizzato interamente daGrazia Ilardo, il quale si riserva ogni conseguente diritto ai sensi della normativa vigente e ogni possibile utilizzazione commerciale dei suoi contenuti autentici.
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Dalla Raccolta di poesie “Condannato a Vivere “ di Bruno Vitiello

Post n°68 pubblicato il 16 Maggio 2011 da gli_internauti
 

Cari amici del blog sono Bruno Vitiello e vi mando una delle mie poesie. Spero che vi piaccia moltissimo. Buona lettura a tutti voi!

 

Da piccolo ero proprio un bel bambino:

Tinte stupende, occhioni e lineamenti

Facevano pensare ad un puttino

Di Michelangelo: ed erano contenti…

Né avrebbero supposto che un cretino

Sarei poi diventato:ne altrimenti

Un pazzo, un mantenuto,uno spiantato,

Un che ti penti che poss’essere nato.

 

…L’infanzia?Fu felice? Fu serena?

So solo che della mia triste vita

E’ l’unica cosa che ricordi appena:

E mi sfuggì poi presto dalle dita…

Né poi, con gran fatica,con gran lena

Riuscii a rivederla in differita:

Bruno bambino è morto,è sepolto

Non piangiam più di quel che ci fu toloto.

 

L’adolescenza?Ahimè,che gran vergogna!!

Un mar di sperma solidificato

Che s’allarga nel letto ,e alla bisogna

Serve a cambiar lenzuola e a far bucato…

Ogni giorno è un inferno, una rogna

Da combattere,anche se senza fiato:

Se poi non hai cartucce e più non spari,

Ritorni a masturbarti ,e siamo pari…

 

La sera, nerl tuo letto,a mezzanotte

Fai il tuo bilancio delle tue giornate:

Un mare di occasioni che a frotte

Hai buttato nel bagno a gran pedate;

Né ti puoi lamentar, che a botte

Domani ser le avrai ancor schiacciate;

Né potrai lamentarti troppo forte,

Chè questa è la vita che ti tocca in sorte…

 

…E pensi ai tuoi ragazzi alla tua età:

Sfasciano tutto e sanno comandare…

Tu conosci soltanto la città

Dei tuoi sogni, che sorge in mezzo al mare…

Ma che,piangi,lacrimi?Che fa!

Statti tranquillo ,lo sai che devi fare:

Lasciarti andare tutto,abbrutirti,

 

 

Lo sai da te, nessuno lo deve dirti…

Ma ammeso (e non concesso) che guarissi

Cosa ti resterà del gran dolore?

Ti guarderai alle spalle,gli occhi fissi.

Vedrai dentro gli sperduti abissi

Il tuo fantasma che divora il cuore:

…un cuore senza vita e senza sangue

Che fu vita che adesso langue…

 

Proprietà letteraria riservata.
Questo racconto è stato realizzato interamente da Bruno Vitiello, il quale si riserva ogni conseguente diritto ai sensi della normativa vigente e ogni possibile utilizzazione commerciale dei suoi contenuti autentici.
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SERATA DI MUSICA GOSPEL

Post n°67 pubblicato il 09 Maggio 2011 da gli_internauti
 
Tag: gospel

a cura di Sara Cirillo

Cari amici del blog, sono la vostra amica Sara. Vi racconto la serata di sabato:

 sono andata al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare, dove si è tenuto uno  spettacolo musicale diretto da Mario Capuano con il suo coro i “The Blue Gospel  Singers”.  E’ stata una serata bellissima. La musica era talmente forte che mi penetrava dentro alla pancia e mi rimbombava nelle orecchie. Una delle mie amiche si è messa a ballare come una pazza.  

Questo è il loro link per contatti : www.bluegospelsingers.com 

 
 
 

NAPOLI PUNTO E VIRGOLA ...MIRAAAACOLOOO!

Post n°66 pubblicato il 06 Maggio 2011 da gli_internauti
 
Foto di gli_internauti

Ritratto della nostra bella Napoli dipinto dalla nostra amica Grazia…grazie a tutti!

Era ‘a festa ! E che burdell!   ‘Miez ‘o’rion  ce ‘steve chill ca allucav:" ‘e castagne  cotte!"ce steve chi  venneva  o’brod’ e purpe ,  zeppol ‘e panzarott  e  ce steve pure ‘o bancariell’e Pullecenella   c’alluvvava:” A’ pizz’ e Pullecenella … a ‘margherita ‘o cazone!"

Mmiez’a ‘stu burdell  ,comme  doppo ’na tempesta , esce ‘nu fil’e sole  ca se fa sempre cchiù forte e ‘ngopp’o  lat esce  ‘nu bell’ arcobaleno , e comme ‘a  nu ciore ca sboccia in primavera… oilloc !E’ isso! o’ protettore ‘e Napoli,San Gennaro!

E' cunusciuto int’a tutt’o munno .Int’a n’attimo … che silenzio ! arriv’  o mument   d’o  miracolo, ‘a storia dice ca  ,‘si S.Gennaro  non fa ‘o miracolo ,vene ‘a  fin d’o munno ,perciò si ‘o sanghe nun se squaglia  song guai …guai malamente!!!

Ma S.Gennaro  a Napoli ‘nce vo’ troppo bene e   come tutti glia anni ce fa ‘o rial’e ‘stu miracolo e nuje continunamm’ a magnà ,a bere cu pizza e bror’  e purpe…  S.Gennaro te vulimme bene… 

…E FORZA NAPOLI  TIè

 

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VOLTAIRE HA DETTO...

Post n°65 pubblicato il 06 Maggio 2011 da gli_internauti

"Non sono d'accordo con quello che dici,ma darei la mia vita affinchè tu possa dirlo" Voltaire

 
 
 

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