Creato da gli_internauti il 13/01/2010

Gli Internauti

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MI SENTO LIBERO QUANDO...

Post n°64 pubblicato il 06 Maggio 2011 da gli_internauti
 
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Mi sento libero quando son felice di essere ciò che sono

Mi sento libero quando il giudizio altrui non mi spaventa

Mi sento libero quando amo e so che nessuno può impedirmelo

Mi sento libero affrancato dai miei cattivi pensieri e dalle mie paure

Mi sento libero quando le mie azioni sono la naturale conseguenza dei miei pensieri

Mi sento libero quando mi sento in armonia col bello che mi circonda.

Sono libera quando mi sento sicura delle mie scelte

Mi sento libera quando canto e non pongo limiti alla mia fisicità

Mi sento libero il lunedì, il mercoledì e il venerdì

Mi sento libera quando non mi carico dei sensi di colpa

Mi sento libera quando lascio fluire il mio flusso

Mi sento libero quando restituisco alla terra ciò che la terra mi ha dato

Mi sento libero quando mi proietto nel futuro

Mi sento libera quando posso disporre liberamente del mio tempo

 
 
 

Ragazza di carta e di penna-4a parte

Post n°63 pubblicato il 06 Maggio 2011 da gli_internauti
 
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Quello che segue è la quarto parte del racconto "Ragazza di carta e di penna" realizzato da Sergio Romeo di Tuosto, ospite della Comunità Dedalo.

RAGAZZA DI CARTA E DI PENNA –quarta parte

di  Sergio Romeo Di Tuosto

 

A Francesca,mentre era riversa sul marciapiede,le passò alla mente uno dei suoi momenti  come  una moviola.

Da bambina aveva sentito che prima ,quella zona del paese era fatta di sola campagna; però non erano questi i suoi pensieri principali,era Paolo che le ingombrava la testa e lei cercava di incontrarlo;le riempiva l’anima nello spazio lasciato libero dalle altre cose.

Francesca stava sul marciapiede e guardava attorno perché temeva di essere notata,metteva le mani in quarta  fermandosi di fronte all’edicola leggendo i titoli dei giornali .

E se in quel momento Paolo fosse passato?Se avesse finto di non vederla?o non l’avesse vista davvero?Così sbirciò a destra e  sinistra ravviandosi i capelli.

La strada continuava affannosa davanti a lei:la percorse ansimando passo dopo passo

chissà  se Paolo avesse saputo  cosa  avrebbe pensato.   In  realtà a  Paolo non dispiacevano  queste cose.

Era accostata  al marciapiede quando all’improvviso ci fu il flash:

Vide accanto  a se le rovine di una città antica; di  fronte  il porticciolo  di  traghetti, delle persone erano ferme: vicino  c’era Paolo,   c’erano  bagnanti  pendolari.  I due giovani guardarono insipientemente  quella  scena,  con una certa angoscia  nel cuore.

 

Proprietà letteraria riservata.
Questo racconto è stato realizzato interamente da Sergio Romeo di Tuosto, il quale si riserva ogni conseguente diritto ai sensi della normativa vigente e ogni possibile utilizzazione commerciale dei suoi contenuti autentici.
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LA FAMIGLIA DEMENDEZ DE LA TARDE-terzo episodio

Post n°62 pubblicato il 02 Maggio 2011 da gli_internauti
 

Vi sarete chiesti della nostra dipartita...tutto ciò lasciamo che resti ancora mistero ,riproponiamo  2 episodi della nostra bislacca famiglia che prossimamente vi proporrà  ricette per arricchire la zupp'opera...un Saluto a tutti i nostri amici

 
 
 

...E VIA ALLUCINANDO di SETTIMIO ROBERTO

Post n°61 pubblicato il 26 Aprile 2011 da gli_internauti
 
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Discorsi sugli effetti allucinatori della stalla sulla società umana di Settimio Roberto

 

La vita è una danza con le allucinazioni collettive. Il fischio arbitrario è il sintomo di un’allucinazione di un rattuso.

B: cosa dirai mentalmente ad ogni persona che incontri?

A: le chiederò: “cosa allucini in me?”

B: perché io sono qui?

A: per predicare al mondo la verità.

 

Il capitale ha esportato danaro sporco ed affari sporchi, cinema e televisione hanno esportato la mentalità mafiosa ed i prototipi burattineschi. La mentalità mafiosa procede per esagerazioni: ad es.: “chi sei tu per venirci a dire come dobbiamo gestire il mercato del lavoro? Sei forse un genio del lavoro?” e ti mettono a fare un lavoro difficilissimo in cui sbagli tutto e vieni licenziato per incapacità; dopo di che ti danno pure la pensione di invalidità purché tu stia zitto. La mentalità mafiosa si diverte ad esagerare le voci che circolano sul tuo conto fino a creare molteplici allucinazioni: la mafia vive di allucinazioni di potenza e di ribrezzo.

Le sette religiose hanno esportato l’anima del demonio e sono diventate sette sataniche.

Viviamo in un mondo in cui di fatto l’autentico carisma è considerato una grave malattia mentale o peggio ancora una tremenda depravazione da combattere con ogni mezzo. Il fascino del carisma diviene capro espiatorio dell’assatanamento che ha contagiato l’intera società civile. Le masse allucinano il demone dove c’è Dio e Dio dove c’è il demone: questa è l’inversione semantica più pericolosa.

Chi ha paura di piangere ha paura di muoversi, diventa schermo passivo delle allucinazioni negative degli altri, in un circolo vizioso di sofferenze.

L’allucinazione negativa è funzionale al conflitto del branco, l’allucinazione positiva è funzionale all’accoppiamento ed alla venerazione del capobranco.

Chi va in contatto cosmico diviene vittima delle allucinazioni negative degli altri: per questo fu ucciso Cristo. Il processo del capro espiatorio è un processo allucinatorio, ma anche una proiezione del processo allucinatorio stesso: si proiettano nella vittima tutti i propri difetti.

La allucinazione deriva dalla repressione o dal bisogno estremo.

Il fischio arbitrario ti azzanna per gelosia.

Il demonio è il regista delle allucinazioni negative: esse sono il suo strumento di potere. Viviamo nel regno delle allucinazioni demoniache. Esse sono contagiose: ti mettono in difficoltà finché non allucini a tua volta.

Il vero problema politico è come governare le allucinazioni collettive.

Il filosofo è il maestro piccolo piccolo: il più indifeso di tutti, quello contro cui si sparano i botti di capodanno.

Un potere allucinato non è mai libero, ma schiavo dei sogni di potenza.

Il combattimento è frutto di allucinazioni ma a sua volta crea allucinazioni in chi combatte ed in chi assiste.

Il sesso è un’allucinazione, l’amore un sogno.

Dall’allucinazione positiva si può passare all’allucinazione negativa, per esempio in un leader che si sputtana, o in una coppia dopo aver consumato ripetuti atti sessuali. Ma dall’allucinazione negativa si può, in tempi più lunghi, passare all’allucinazione positiva.

Lo psichiatra allucina in me l’allucinazione.

Vivere senza allucinazioni è un privilegio di pochi che non hanno né bisogni impellenti, né repressioni profonde.

Sognare è l’antidoto migliore alle allucinazioni.

Per esorcizzare le allucinazioni collettive non resta che il miracolo della pienezza della vita. Ma, saremo noi in grado di vivere pienamente? Forse basta capire prontamente l’allucinazione altrui e riderne di gusto; essere sempre allegri nella buona come nella cattiva sorte: “allegria!” come diceva Mike Bongiorno: va bene a condizione di afferrare al volo l’allucinazione altrui. La vita è piangere e ridere contemporaneamente.

Tu tendi a divenire ciò che gli altri allucinano in te per capire cosa gli altri pensano di te: le allucinazioni degli altri ti restano stampate in volto. La realtà umana è intersoggettiva. Viviamo nella società dell’immagine allucinata.

B: tua madre ti accetta per quello che sei

A: è un’allucinazione.

 

La Santippe che non ti guarda ti allucina. Il potere della Santippe è il regno dell’allucinazione.

Sarai salvo quando tutti ti saranno simpatici. Anche il dolore e l’incognito possono esserti simpatici. Allora vincerai ogni battaglia. Ma non avere più nemici non significa smettere la lotta politica per il bene comune.

Schiere di rattusi vogliono essere altrettanto spocchiosi ed esclusivi della Santippe per piacere a lei. Finché sei innamorato della Santippe non amerai mai il tuo prossimo, anzi sarai tentato a considerare ogni altro uomo come tuo rivale. Il sessismo è questo: “viva la Santippe, abbasso ogni altro uomo all’infuori di me”: tutti contro tutti per la conquista della Santippe.

La Santippe si sente dispersa nel nulla da chi ama il suo prossimo. La gelosia è la base della discriminazione. La Santippe non è mai realmente democratica, anzi è il prototipo dell’esclusivismo a cui si conformano le masse mariane. Il femminismo è degenerato in santippismo ed ha così esaurito il suo messaggio libertario. Ogni femminista ha finito per adorare una Santippe più di ogni maschilista. Alla fine femminismo e maschilismo hanno finito per coincidere, e la Santippe si è adagiata sul suo trono di miss mondo, trovandosi perfettamente a suo agio nell’etica del play boy. Così come, nello stalinismo, fascismo e comunismo hanno finito per coincidere in un unico spirito militarista, autoritario e nazionalista. L’unico estremismo irriducibile resta l’anarchia individualista, mentre l’anarchia comunistica ha finito per opprimere l’individuo con istanze di destra. Tutti uguali, compagni fra di loro, hanno finito per essere solo i soldati semplici, fanatici della patria e disposti a sacrificarsi come carne da cannone.

L’alternativa è solo la simpatia per tutti gli individui: uomini e bestie; dunque l’alternativa è possibile solo nella misura in cui ci sono simpatici anche i nostri avversari politici ed i nostri rivali in amore, nonché in fatto di economia. Un nuovo cristianesimo anarchico e libertario è il sole nascente del futuro, mentre il marianesimo ha finito per coincidere con il culto delle sette sataniche e con il mito della Santippe, cioè con intrupismo e puericopuorchismo. La Vergine Maria è il mito di ogni troia santippistica, e l’oggetto erotico preferito dal play boy. Il mondo contemporaneo va compreso in termini sessuopolitici prima ancora che sessuoeconomici: in questo senso Berlusca docet, ma anche la Lega Nord con l’ostentazione del suo fallo rigido e delle rigidissime teste di cazzo che la hanno fondata. La mente delle masse destroidi è affascinata dalla coincidenza di sessismo femminista e sessismo maschilista. Solo la prepotenza fallica induce la veneratissima Santippe all’orgasmo. Dio è morto nel mito del Superman e della Santippe, del bullo e della pupa amica sua. La Santissima Trinità ha finito nella mente delle masse destroidi per essere il dio Mammone (rappresentato in terra dal manager), il Superman (rappresentato in terra dal play boy) e la Santippe (rappresentata in terra dalla troia ninfomane). Tutto ciò che è demoniaco viene adorato dalle masse destroidi come la speranza di salvazione dal caos del nulla. Tutto ciò è stato preparato da secoli di paganizzazione del messaggio cristiano, dal socialismo cesareo e dalla trasformazione in libertinaggio del messaggio libertario, nonché dalla diffusione delle droghe ad opera della mafia. Socialisti e drogati sono diventati mafiosi, mentre i cristiani sono divenuti mariani, cioè adoratori della Dea Madre puttana e campanilista. Ogni ideologia si è trasformata in oppressione, ed ogni libertà si è trasformata in soppressione dei diritti altrui. Ha vinto il liberalismo di destra omologando ogni istanza politica nella lotta di tutti contro tutti, falsificando ogni lotta per la libertà nell’autoaffermazione dei capipopolo. Uscire da questa crisi significa ritrovare la solidarietà internazionalista che era alla base del messaggio marxiano, e la voglia di contrastare ogni gerarchizzazione della vita politica, che era alla base del movimento anarchico, ma anche quella fede nel messaggio salvifico del cristianesimo e di tutte le altre religioni che era alla base della convivenza pacifica nelle società umane.

La verità si è persa nel proliferare delle allucinazioni oltre i margini naturali, provocato dalla stalla dovunque si sia stabilmente affermata. Ma uscire dalle allucinazioni è possibile soltanto allucinando dapprima tutto il male del mondo nell’esistenza demoniaca della stalla. Cani alla catena e vacche in stalla non sono meno allucinati e scontrosi della maggior parte degli uomini. Con l’avvento del femminismo la Santippe si è liberata da secoli di oppressione, ma si è trascinata dietro tutto il suo retaggio di allucinazioni che la rendono ancor oggi schiava. Ed il bello è che la soluzione di tali problemi non può più rimandarsi alle future generazioni perché il mondo sta scoppiando qui ed ora e per sempre.

Urge l’affermazione di una nuova etica pacifista, libertaria, ecologista e solidale anche a costo di passare per gravi crisi personali, preda del controllo psichiatrico.

 

                                                                                  26/04/2011                                    

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Sismeòs

Post n°55 pubblicato il 24 Marzo 2011 da gli_internauti

(per visualizzare il video a schermo intero, cliccare sull'ultima icona in basso a destra )

Ecco a Voi, signore e Signori ..Sergio in una magistrale interpretazione per un piccolo corto destinato ad una rassegna che aveva per tema il terremoto. In questo "cortissimo" Sergio  gioca il ruolo di un uomo proveniente dal pianeta "Parkinson" , pellegrino in un luogo senza tempo alla ricerca del suo epicentro dove poter manifestare il suo tremore a riposo che provocherà non pochi danni ...

 
 
 

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