GLOBULI ROSSI

Padre LEONE HABERSTROH un sacredote modello - di Angelo Nocent


Padre LEONE HABERSTROH un sacredote modelloTermina ufficialmente l'anno dedicato ai Sacerdoti ma che non terminino mai le nostre preghiere
per implorare a Gesù la Sua grazia per ogni sacerdote e il dono di nuove vocazioni.                                                SilviaPadre LEONE HABERSTROHsacerdote modello   
 Cara Silvia,                      raccogliendo questo tuo invito la mia mente è andata subito a un sacerdote che ha segnato la tua Vita: Padre LEONE HABERSTROH  della Società del Verbo Divino. Il Cap. IX della sua biografia titola: SPECIALE SOLLECITUDINE VERSO I SACERDOTI. Si legge che tra i suoi penitenti numerosi erano i sacerdoti e i religiosi. Per essi aveva una particolare cura e attenzione. Era con loro ottimista e comprensivo. La sua parola era sempre di fiducia e di incoraggiamento. Talora sembrava quasi eccessivamente benevolo e ottimista. Anche se evangelicamente esigente, Padre Leone ha cercato di mostrare sempre tanta comprensione per le difficoltà e le amarezze dei sacerdoti. Egli, di fronte alle forme di secolarizzazione che si rivelarono in tanti preti nel clima del postconcilio, con le numerose defezioni sacerdotali e religiose, evitava i lunghi e complicati ragionamenti. Preferiva invece puntare lo sguardo decisamente sull'esempio di Cristo. Una logica elementare la sua: se vuoi essere autentico collaboratore del Divin Maestro per salvare il mondo, devi metterti da vero seguace sulla Sua stessa strada.  Ragionamento che, naturalmente, vale anche per i laici i quali non hanno diritto a sconti speciali. Usava portare l'sempio di Cristo rifiutato e inconpreso. Lo ricordava con tale affetto e lo presentava con una tale ammirevole amabiltà che anche i sacerdoti più avviliti e depressi si rianimavano.Il suo segreto era di additare sempre un ALTO IDEALE: la santità. E il modello chi se non CRISTO? Per molti anni confessore dei chierici nel Seminario Maggiore di Padova, era solito ricordare: "La santità consiste...non tanto nell'amare Dio, quanto nel lasciarsi amare da Lui, o piuttosto consiste nell'amare lasciandosi amare da Lui, accettando il Suo amore, perché accettare di essere amati significa amare, significa dare".  Di lui è detto che capiva con intuitività ed immediatezza i problemi e le situazioni che gli venivano presentati; dava consigli sobri e precisi, infondeva soprattutto coraggio e fiducia liberatrice. Aveva il dono della positività, quasi sconcertante, certe volte. Nella sua riservatezza, era dolce e squisitamente delicato, interiormente libero ed aperto al nuovo. Viveva la spiritualità dell'Amore infinito; il cuore delle sue esortazioni era sempre la centralità di CRISTO e stimolava alla fiducia nell'azione dello Spirito Santo. Fu anche ispiratore di una associazione per l'aiuto dei sacerdoti malati e anziani, in difficoltà e che si trovavano soli: "LA FONTE DI MARIA", La sua è un'eredità da proporre e da accogliere. 
Nei momenti in cui veniva manifestata nei suoi confronti la riconoscenza, Padre Leone godeva con la semplicità di un fanciullo.