GLR GROUP

ELUSIVI DETTAGLI IN MARE VAPORUM


In primo piano il cratere Manilius situato sul bordo nord-est del Mare Vaporum con diametro 39 km, ripreso da Achille Giordano del GLR group.Immediatamente a Sud del cratere è visibile un elusivo solco simile ad una linea diagonale per prima osservata da Pau (dall’osservatore che l’ha identificata,  K.C. Pau membro del GLR GROUP). Per riferimento su questa formazione e un domo nei pressi di Manilius si veda la descrizione in Selenology Today  n°3, nell’articolo di Lena,  Wöhler,  Pau e  Bregante.  Probabilmente questo elusivo solco, degradato, non visibile nelle immagini del Lunar Orbiter ma identificabile nelle immagini della Clemetine, rappresenta un  graben formato dallo stress originatosi  da un dicco pressurizzato che non ha raggiunto la superficie ma è risalito, attraverso fratture della crosta, a bassa profondita;  un meccanismo suggerito da Petrycki ed a Wilson (1999) per la rima Sirsalis e la  rima  Parry V. A Ovest di Manilius è osservabile la presenza di una serie di domi, alcuni già segnalati e presenti nella nostra Carta LAC 59 . La descrizione di questa rima e dei domi verrà riportata in un articolo  nel prossimo numero di Selenology Today (#9). Con un telescopio di soli 125 mm,  Achille ha ripreso  la formazione della caldera INA (vedere la freccia verde), che appare come un piccolo sprofondamento a nord-ovest di Manilius (vedi descrizione di INA in Nuovo Orione di novembre 2007, pagg. 34-38 , I Vulcani della Luna di Lena e Bregante GLR GROUP).
 Ina si presenta come una depressione, certamente una spettacolare formazione, dal diametro di circa 3 chilometri e profondità di 30 metri ed  è stata considerata, sin dalle analisi eseguite sulle foto delle missioni Apollo, una caldera. Ottima ripresa Achille!! La  buona qualità ottica, associata a buone condizioni di seeing e una favorevole condizione di illuminazione ti ha permesso di cogliere elusivi dettagli. Ina è localizzata alle coordinate di 18.7° N e 5.3° E, e rappresenta un motivo di approfondimento per gli astrofili che intendono partecipare a un più ampio progetto di studio , oltre che  verificare i limiti di risoluzione dei propri telescopi. INA è un difficile dettaglio, come mostrato (L99) da Wood, e ad oggi le riprese sono state ottenute con grandi telescopi, come nel caso di Higgins. Anche Paolo Lazzarotti, col suo Gladio, ha ripreso INA e i domi,  sotto condizioni illuminazione solare non radente. Quali ulteriori dettagli fini potranno emergere dal suo telescopio sotto un buon seeing ed una illuminazione radente?   Quali risultati si possono avere con l’uso di  filtri a banda stretta, già utilizzati da R. Evans del GLR, su formazioni così poco estese, quali appunto INA, ovviamente utilizzando telescopi di grande apertura? E ancora: INA è localizzata su un basso plateau o è parte di un domo?