GIOCHI D OMBRA

BANGLADESH - DIARIO DI VIAGGIO


LE MIE PRIGIONI
 Mi è venuto l’anacronisticissimo desiderio di scrivere qualcosa riguardo al mio viaggio in Bangladesh.Anche se nel blog risulterà fuori tempo visto che ora mi trovo in africa, vorrei scrivere qualcosa prima di dimenticare ancora più cose di quelle che già ho sicuramente dimenticato.. .La comunicazione della mia partenza e della destinazione è stata questa: Ciao eugenio, sai sul mappamondo dove si trova il Bangladesh?No!Diciamo che presto lo scoprirai.E’ molto brutto il sito?Mmm in due parole : manco i maiali ci andrebbero.Ah!Dopo essere passato in ufficio ed aver visto alcune foto che mi hanno subito dato un idea di cosa significassero quelle parole ho iniziato a documentarmi sul posto come sempre… rischio malaria alto, (falciparum…la peggio) ambiente….jungla! insomma le solite cose che si trovano in internet.Ho preparato i bagagli e ho chiesto se potevo tornare un po’ in Sardegna a casa prima di partire,(mi trovavo in toscana)…il viaggio effettivamente faceva un po’ paura, ho fatto alcuni vaccini e sono partito per la sardegna per salutare tutti prima di partire..dare un bacio alla bambina..mi ricordo che l’ultimo giorno eravamo al mare a sant’Andrea e scherzavamo sul viaggio mi ricordo il costume di mia figlia e ho anche una foto di quella mattina.Il giorno dopo sono tornato a Firenze, finito di fare la valigia passato al lavoro e poi soo uscito con degli amici..me la stavo facendo sotto sinceramente e ho bevuto un po’ troppo e per questo motivo partire alle 4 di mattina con il mondo che mi girava non è stato il massimo delle partenze, ma adesso a ripensarci è stato giusto così. Sono a rivato a Parigi e ancora ero abbastanza  sbronzo 
poi mentre arrivavo a Londra mi sentivo quasi meglio, quando ho terminato le procedure di check-in e imbarco sull’aereo per Daka diciamo che sembravo quasi una persona normale.
Già imbarcandomi su un aereo Emirates Airlines mi sono reso conto di andare molto molto lontano effettivamente non ero mai salito su un bestione così  ogni sedile aveva il suo televisorino cuffiette occhialetti per dormire e la coperta.E’ bello viaggiare 13 ore fino in Bangladesh in business class? No!Comunque ho visto alcuni film che ancora mi mancavano e alcuni in italiano!!!Una schiena rotta di ore dopo siamo arrivati a Daka era mattina presto e pioveva forte fuori dall’aereo.Prima sorpresa della mattinata : un ora di ritardo sull’orario di arrivoSeconda sorpresa della mattinata : hai voglia ad aspettare i bagagli (un'altra ora persa) i bagagli li hai persi fratello!Terza sorpresa : il telefono non funziona!Il pensiero non era tanto non avere i bagagli ed essere senza nulla..no quella era l’ultima cosa..il pensiero è stato…ma la persona che mi aspettava quasi tre ore fa..sarà ancora li fuori?
Il numero a cui dovevo fare riferimento era impossibile chiamarlo.Allora ho completato le procedure al lost & found e mi sono preparato ad uscire dall’aeroporto..la prima cosa che ho notato è stato il numero di militari armati presenti all’ingresso degli arrivi.Una volta usciti ho visto una scena che non scorderò mai: c’erano delle sbarre che salivano fino al soffitto subito fuori dalle vetrate dell’aeroporto..su quelle sbarre c’erano persone arrampicate dappertutto…e guardavano dentro di fronte ai militari con il fucile spianato.A un certo punto da un pulmino è venuto fuori un ragazzo con un cartello con sopra il mio nome, è venuto dentro a prendermi ha parlato con i militari e poi mi ha accompagnato fino al pulmino.L’inizio di quel tour in mezzo alla capitale del Bangladesh..mi ha dato un idea del paese…L’odore  dell’aria era così diverso l’umidità ti pesava addosso in un modo allucinante..il traffico era pazzesco una cosa assurda…tutte le macchine avevano i roll-bar e non solo i fuori strada..tutti macchine jeep camion…nessun mezzo pesante aveva la carrozzeria intera ma tutti erano riportati a martellate dopo gli urti…ho visto scene durante quel viaggio in pulmino..da panico!In ogni incrocio mi chiedevo come fosse possibile passare anche perché fondamentalmente gli incroci non erano regolati in nessun modo non esiste la precedenza..ci si infila a centinaia e tutti passano!!!Durante quel viaggio di due ore verso il cantiere guardandomi intorno non so quante volte ho pensato “ho fatto la cazzata della mia vita”, ma l’ho pensato parecchie volte!!Passando all’interno dei piccoli paesi costituiti da baracche si era costretti a chiudere il finestrino per l’odore insopportabile che proveniva dall’esterno di carne bruciata e sporco..un odore che ti ungeva la gola e non se ne andava più…terrificante!!In Bangladesh la circolazione funziona come in Inghilterra e questo unito al modo di guidare fuori di testa rende la situazione ancora più disorientante.Come dicevo dopo due ore sono arrivato al sito in cui eravamo alloggiati…all’ingresso c’erano delle palme strane diverse da quelle che ho sempre visto in Italia e anche all’estero, il tronco era liscio verdino…e poi iniziava la parte a scaglie…se sta leggendo uno che ha fatto l’agrario sta vomitando ora…vabbé.La stanza aveva un fortissimo odore di umido soprattutto dentro i due mobiletti in legno che si sarebbero pututi strizzare.Diciamo che la stanza non era invivibile…la super figata era il bagno…o il mattatoio come l’ho ribattezzato!! Una cosa paurosa…sui muri delle piccole piastrelline che una volta erano chiare..ora ricoperte da uno strato di sporco nero…le ditate…lo scannatoio..una cosa orrenda..per non parlare dei servizi…il lavandino non aveva un tubo che entrava nel pavimento..noooo il tubo si interrompeva a mezz’aria…e da quel tubo aperto uscivano i mostri!!Infatti durante la prima notte ho capito il perché del bombolone di ddt gigante che mi è stata consegnata all’arrivo in guest house…infatti ho sentito un rumore che proveniva da quel maledetto scarico…e quando mi sono avvicinato è spuntata una antenna…ma grande…ma grandeeeeee, pensavo che ci fosse una volante della guarda di finanza appostata dentro!!! Invece era uno scarafaggio aggressivo che subito mi ha inseguito e a quel punto mi sono ricordato del bombolone..insomma gnegno 1 scarafaggi zero.Avevo una bottiglietta di disinfettante ma la prima volta che sono entrato in bagno è finita…è bastata solo per disinfettare i servizi e la doccia, in fondo al bagno stava un bidone nero raccapricciante di cui ancora ignoro l’utilizzo, io non mi ci sono avvicinato.Tutte le persone che ho incontrato in cantiere mi hanno sempre guardato come un marziano..è una cosa che se non provata penso sa difficile da comprendere, perché la curiosità del popolo bengalese non è per nulla discreta e succede che anche dieci o quindici persone si fermassero tranquillamente semplicemente per fissare me e il collega che ho poi trovato in impianto.          Dai bagni dell’impianto proveniva un odore assurdo…roba da morire, infatti tentavo sempre di fare strade alternative per eludere la zona critica.Spesso gli operai dell’impianto erano in sciopero, modalità dello sciopero : cantavano e camminavano in tondo dentro l’officina alzando il pugno, noi li guardavamo e aspettavamo che riaccendessero le macchina…questa cosa ti faceva salire un ansia assurda perché così si perdevano le giornate e quindi voleva dire stare un giorno in più li senza senso.All’ora di pranzo si tornava alla guest house a mangiare.Menù : riso con niente, carne di ovino non identificato con sughetto, (che si buttava sul riso per dargli un senso di esistenza), e pollo pollo come se piovesse.Abbiamo dato delle congrue mazzette al cuoco per garantire uno standard minimo di pulizia dei piani di cucina e delle mani (e comunque restava da brivido).Avete mai visto uno scarafaggio che sembra una ciabatta da bambino correre sul vostro tavolo a colazione? No? Non è una esperienza fantastica, non si dimentica mai! Un austriaco tenta di prendere un fazzoletto e…oplà aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più!
A causa della profilassi antimalarica a base di chinino (che figata!) ho passato 5 giorni con la febbre al mattino e alla sera e senza chiudere occhio tutta la notte…e con una specie di fame chimica che non passava neanche se mangiavo e che veniva proprio subito dopo cena, una cosa mai provata in vita mia.In oltre quelle febbriciattole mi hanno fatto venire il simpaticissimo dubbio di essermi acchiappato la malaria…ed è una figataaaaa pensare questo mentre sei sveglio tutta la notte con la febbre..però poi mi sono letto per benino los sbugiardinos (che ora porto sempre con me per ricordo e ho scoperto che erano tutti sintomi della presenza del medicinale nel sangue).Ogni giorno aprivo la porta e sbattevo su un muro d’aria  umida e calda, (durante la notte una sorta di piccolo condizionatore deumidificava l’aria nella stanza), quando uscivi, per 15 minuti respiravi con grande fatica e il caldo era davvero insopportabile.Dopo la colazione si andava in impianto i pulmini scansavano persone capre e mucche che invadevano tranquillamente la carreggiata spesso impedendo la circolazione.Io e il mio collega abbiamo subito individuato delle diverse categorie di collaboratori vicino a noi stava la squadra “buona” in cui stava un signore molto esperto e attento che era quasi in grado di lavorare in autonomia, poi una ragazzo cicciotto che si chiamava tipo shon paul e un altro denominato baffo morbido perché assomigliava a un castoro sotto sedativi (denti baffi e sguardo indimenticabili). Invece infondo c’era la squadra ginius o detta anche dei “cialtroni” capaci di qualunque cosa pur che fosse come minimo mortalmente pericolosa assolutamente dannosa dal punto di vista meccanico e naturalmente sempre inutile al 100% (come minimo).Insulti di ogni genere non erano mai abbastanza. Una volta abbiamo avuto un problema più grosso del solito richiedeva una comunicazione con l’Italia abbiamo provato a telefonare…seeeeeeeeeeee, allora abbiamo optato per il fax, tempo per riuscire a inviare il fax : 3 giorni!!! Risposta : nun se po fa! …. !!!!Comunque altre cose particolari da dire: c’era una ragazza carina che aveva 21 anni che stava sempre seduta su un trono a guardare i lavori, era un ingegnere figlia di un capoccia della centrale che doveva imparare qualcosa del lavoro e faceva strano vedere in mezzo a tutti questi operai coperti di stracci e in ciabattine se non scalzi questa appollaiata sul trono vestita con tessuti pregiati e con un quadernetto in mano.Ogni sera finito il turno arrivavamo in pulmino di fronte al cancello li non ci aprivano ma ci lasciavano fermi ad aspettare insieme ai militari armati e alle guardiette che giravano con dei bastoni che si picchiavano continuamente e minacciosamente sulla mano, (sim pa ti ci ssi mi!), quindi rianevamo li di fronte al cancello, gli operai che iniziavano a finire di lavorare ( o forse non avevano mai iniziato eh), iniziavano a circondare il pulmino e iniziavano ad attaccarsi con la faccia ai vetri per guardarci (ecco i marziani)..ecco rimanere 30 minuti in un pulmino con 30 persone che ti fissano e bussano sul vetro per guardarti in faccia è la cosa più irritante che ti possa aspettare alla fe della giornata di lavoro. Alla fine abbiamo iniziato a fare gli scherzi, il classico schiaffo sul vetro che faceva ridere a tutti sia dentro che fuori così tutti rimanevano soddisfatti prima di andare a casa.Una volta il pulmino si è fermato e io sono sceso sull’aiuola in mezzo all’erba allora dopo qualche secondo un tizio ha iniziato a correre agitando le mani e urlando snake snake e allora ho iniziato a realizzare di essere un proprio un bel coglionazzo e mi sono levato dal prato senza indagare troppo.Una volta scherzando ho chiesto all’autista se nel fiume che stava accanto alla guest house c’erano i coccodrilli e lui ha detto no qui no…stanno 100 metri più in la, e forse erano quelli i ruggiti (ma forti!), che si sentivano la notte (la guest house era circondata dalla jungla e costeggiata dal fiume).Mi ricordo di mattina i grossi corvi che urlavano nel silenzio più totale..era odioso iniziare la giornata così.Gli operai dormivano dall’altra parte del fiume in capanne che spesso non bastavano a coprire nemmeno le gambe e per starci pagavano un affitto giornaliero che non lasciava loro nemmeno i soldi per mangiare praticamente, infatti ogni giorno preparavano il riso su un tavolo da lavoro, (senza preventivamente pulirlo naturalmente eh),  sul quale tagliuzzavano cipolle e qualche altro ortaggio  poi facevano il mischione ne prendevano una manciata con la mano e te lo offrivano, gesto davvero nobile viste le loro condizioni! Non hanno quasi da mangiare ma non passa un minuto che non ti offrano un Tè  o del cibo!Non abbiamo mai accettato ma gesto nobile!Quattro giorni dopo il mio arrivo è arrivata una chiamata in impianto, erano arrivate le mie valigie da Londra…ohi ohi…altre 4 ore di viaggio per andarle a riprendere. Sorpassi in terza fila camion che superavano ambulanze che superavano enormi bus che ondeggiavano pericolosamente sul fango…automobilisti che per staccare i bambini che chiedevano l’elemosina gli andavano addosso e non per finta ma li colpivano! Quelli cadevano in terra e si rialzavano zoppicando…cose dell’altro mondo veramente. Viaggiare in auto è un vero stress..un ansia che dura dall’inizio del viaggio fino alla fine. I bimbi si spostano da un villaggio all’altro attaccandosi ai camion che viaggiano ad alta velocità, vederli fa scorrere un brivido freddo lungo la schiena.
Ritornando verso l’impianto abbiamo bucato una ruota e sono sceso ad aiutare il conducente in mezzo al fango loro non hanno il crick no… mettono delle pietre sotto il furgone e tolgono la ruota facendo leva. Insomma dopo un po’ capisci l’andazzo e ridi. Poi dal “gommista” ho visto una vulcanizzazione fatta con una specie di zippo gigante, un barattolo pieno di cherosene, che si infilava sotto un banchetto di ferro sul quale si pressava la camera d’aria. E’ stato interessante, poi schivate un paio di bevande con mostri offertemi, siamo ripartiti.Quando gli effetti della profilassi sono passati il mio soggiorno in Bangladesh mi è sembrato molto più leggero, almeno non avevo più paura di avere la malaria e non è che sia poco eh!La mia vacanzina in Bangladesh è durata venticinque giorni.Durante il viaggio di rientro in pulmino verso la capitale, per andare a prendere l’aereo per l’Italia, è scoppiato un fortissimo temporale e ho visto una scena che mi è rimasta molto impressa: il passaggio di un treno, che non solo era pieno all’interno, ma era completamente stracolmo di persone sopra il tetto del treno, che viaggiava lentissimo sotto la pioggia. Si può immaginare un viaggio così? Sopra il tetto del treno che va a 2 all’ora sotto la pioggia?assurdo!Il ritorno è stato lungo ma non vale la pena parlarne.. infondo lasciato quel paese tutto è tornato nella norma…ah quando mi sono trovato all’aeroporto di Parigi ho chiesto se c’era una fila speciale al controllo passaporti e lui speciale perché? E io : per i campioni del mondo di calcio naturalmente e lui: ritorni subito in fila non c’è nessuna fila speciale per lei….e ci credo fratello francese numero 2 eheheh!!!!