GOCCIA DI LUNA

NON C'E' RINASCITA SENZA MORTE...


L’anima, come il cuore, non ha tempo, né può invecchiare…il cuore non ha rughe, nemmeno d’espressione, né capelli bianchi… sempre pronto a rinascere, a vivere, a combattere ancora…e ancora…e ancora… sempre pronto a immolarsi e morire, mille e mille volte, sull’altare di un destino costruito sulle nostre ansie, incertezze, codardìe, paure… muore ma poi rinasce dalle sue stesse ceneri, ed è ancora più voglioso, incosciente…  Mi vedo poeta senza tempo ad accarezzare l’immenso nel silenzio di un attimo infinito…bambina malinconica e spaventata a tener accesa e vivida la fiammella del lume nella notte per non far emergere i pensieri più cupi che, ostinatamente, camminano appoggiandosi al bastone scheggiato del cuore.Basterebbe un sorriso a cancellare il frastuono di notti rivoltate e rigirate, inquietudini abbracciate e mai abbandonate…delusioni da nascondere in un angolo della mente, da dimenticare, da attraccare ad un molo qualsiasi, di un porto qualsiasi, di un mare qualsiasi… purché lontane, lontane…irraggiungibili…E non mi importerebbe sapere se "Qualcuno" che decide per tutti avesse già stabilito una fine, né temere che possano essere le nostre stesse mani a spezzettarla come un fragile foglio di carta che non ha vissuto neppure il tempo per essere scritto: anche un istante lungo quanto un battito di ciglia resterebbe comunque inciso in eterno nella pergamena dell’immortalità. Vorrei che rimanessi avvinghiato al mio cuore a raccontarmi, in quella porzione di infinito che ci verrebbe donato, quanto sono profonde le tue radici e fino a quale apice sono riuscite a volare le tue mani… e io ti narrerei di quando son felice o quando invece ho gli occhi pieni di sale… e di dove si sono attorcigliati i miei nodi o da quali scogli ho gettato i miei sogni perché fossero ingoiati dai flutti del mare in tempesta per non riemergere e di quante volte sono scivolata sui gradini ripidi di questa vita sempre in salita… Ti porterei con me sulla mia strada a mostrarti dove tengo le armi con cui combatto le mie guerre e le bende con cui nascondo le ferite … ti farei dono delle parole che ho ferme nella gola e ti racconterei di quella volta in cui ho affrontato, da sola, gli artigli del tramonto…E tu mi canteresti la passione che ti stritola le vene ed io ti direi in quante parti, troppe volte, ho ripiegato la mia anima fino a temere che, nel silenzio soffocasse, inghiottita dalle pieghe di origami mai finiti… di quando le urla mi sono esplose dentro lacerandomi il petto, straziandolo di dolore bruciante, di lividi e sangue… di zoccoli sulla terra bagnata e corse su sentieri di vetro… Vorrei che mi ingombrassi la mente dei tuoi pensieri e mi sbriciolassi addosso la voglia delle tue braccia, marchiandomela a fuoco attorno le spalle, sciogliendola sulle mie guance, sillabandola come battiti di un cuore esasperato dalla lunga corsa per raggiungerti … Non penserei al domani perché il domani non esiste, esiste solo una fila interminabile di oggi che formano la parola sempre… sempre, finché noi vorremmo…sempre finché noi ameremmo… sempre perché possa essere per sempre… Chissà dove sei… ora…