Parole...Dal cuore

OGGI VI PORTO' QUASSU'


Il vialetto è trasandato, l'erba ormai l'ha fatto suo e ne ha intrappolato i sassi che di rosso toscano erano vestiti. E' un pò scosceso e guarda dove metti i piedi - sento ancora la voce di mamma quando mi portava qui che avevo ancora i calzoni corti - qualche ruzzolone l'ho anche fatto, che risate, e che ginocchia sbucciate... Un tempo, andando verso il piccolo rigagnolo, che poi s'incunea nella vegetazione, scorgevi dopo pochi passi che il paradiso esiste per davvero. Erbetta fitta fitta tagliata come dalle abili mani di un barbiere, alberi con chiome da folte capigliature rockettare, ed un recinto in legno, che impreca un pò di colore, tanto basso quanto carino, che è più una linea di confine che altro. E poi la perla di questo posto: una vista che solo a metterci il naso ti mette i brividi; il Tirreno laggiù come un mantello a sagomare le isole della Toscana, la macchia, i marmi e il litorale che da qui è una lingua stretta stretta di terra, lontana ma che emana ancora il suo inconfondibile profumo. Spezzo il pane con le mani, ho portato un pò di formaggio e un pò di frutta. Il bello è gustarlo proprio qui. Rivedo così un vecchio appoggiato all'uscio di casa, vicino al rigagnolo che si nasconde tra gli alberi, ho i calzoni lunghi, adesso, i suoi rimproveri mi han plasmato; ora che lui non c'è più lascio un tozzo di pane e un pò di formaggio sulla panchina aggrovigliata dalla ruggine pensando che verrà a prenderselo stasera... Lo ringrazio così, ogni volta che salgo sin quassù. Torno indietro, e ringrazio per tutto il tragitto, mi volto ogni tanto a guardare in sù, chissà se l'ha già presi, il pane ed il formaggio...