Parole...Dal cuore

Un viaggio nel passato


Quando svolti a destra, nello sterrato, dopo il ponte ti accorgi che ci sei vicino. Il Danubio in quel tratto assume un parvenza di lago, si allarga e gioca con le lingue di terra che affiorano qua e là. L'aria è ferma a più di 60 anni fa. Chiedo dov'è il campo di Mathausen in un tedesco imparato dai cugini che vivono in Baviera; non mi capiscono o fan finta di non capire... Nessuno mi indica la strada giusta. Non sono lì per comprare souvenirs ne per acquistare specialità locali; Mathausen è un borgo piccolo piccolo, non ci sono negozi che si evidenziano, solo piccole case adibite a spaccio o bazaar. Sanno che sono lì per il campo di concentramento. Sperano desista nella ricerca pensando di non far vedere ai miei occhi lo scempio nazista, si vergognano... Poi appena fermata l'auto ai bordi del fiume mi metto a pensare dove la mente umana potesse insediare un campo di sterminio. Ho pensato che il Danubio poteva essere una barriera alla fuga, acque gelide per 10 mesi all'anno, melmoso; allora ho volto lo sguardo verso l'unica altura nei pressi del paese. Salgo e mi avvicino ad una boscaglia... Trovo un bimbetto sui 10 anni e gli chiedo se la strada è giusta; mi risponde di si ed usa un termine tedesco per definirlo, un termine che purtroppo mi fa rabbrividire, lui mi risponde: ja, das lager. Già proprio "lager". Poco prima di scollinare si nota la sua forma che erge sulla cima. E' in muratura, per questo è quello più risparmiato e conservato dal tempo; poca gente in giro, solo un grande cartello che lo indica. Grazie ci sono arrivato da solo, penso. Poi, vicino al portone d'ingresso, noto una donna anziana ed i suoi occhi dicono tutto. Ho paura a chiederglielo ma penso che abbia trascorso proprio qui una parte dolorosa della sua esistenza... Ho ancora impresso nella memoria quel giorno, ho ancora con me la paura di quel portone d'ingresso, lo osservato spesso ed a lungo, temevo si richiudesse... Ho passato solo tre ore a Mathausen, il rispetto va alle persone che hanno lasciato tutto qui... Un grande del passato disse: grave è l'errore, ancor più il ripeterlo...