Parole...Dal cuore

HO ASCOLTATO...

HO ASCOLTATO TANTO, IN SILENZIO, IN TUTTI QUESTI GIORNI... CAPISCO ORA QUANTO MI SIETE STATE/I VICINO. INSISTENTI, MAI VINTI, AD INCITARMI DI TORNARE. E' BELLO SAPERE CHE HO LASCIATO BUONE MEMORIE, BUONI RICORDI, ANCHE SE, NEL PERCORRERE LA MIA STRADA, HO CALPESTATO I SENTIMENTI E LE SENSIBILITA' DI QUALCUNA/O E' STATO INVOLONTARIO, ANCHE SE, IN QUESTO VIRTUALE, MI SON VOLUTO PROTEGGERE HO CERCATO DI FARLO NEL MODO PIU' INDOLORE POSSIBILE; CERTO E' CHE CON LE PERSONE DELLA REALTA' DI TUTTI I GIORNI E' MOLTO PIU' FACILE. MI PIOVERANNO CRITICHE ADDOSSO, ORA CHE HO DECISO DI RISCRIVERE SUL BLOG. TERRO' QUESTO POST COME TERMOMETRO, POI PRENDERO' UNA DEFINITIVA DECISIONE. VOGLIO VALUTARE CIO' CHE CI FINIRA' DENTRO. SCUSATEMI PER QUESTO... MA E' NECESSARIO. VI VOGLIO BENE.

Il 53...

Spesso questo numero mi ha accompagnato la vita... Al 53esimo piano del WTC di New York la mia agenzia aveva un ufficio. Presi le ferie 5 giorni prima dell'11 Settembre di quell'anno, non so se rendo l'idea... Il 53 era il tram che mi portava a casa, dopo le prime giornate di lavoro, quando ero un piccolo uomo e nel Sud d'Italia facevo le prime esperienze... Qualcuno col 53 un paio d'anni fa si è svenato col gioco del lotto...

Sarà un caso, sarà il destino ma forse è un messaggio che voglio cogliere...

E' giusto finire così, quindi, col 53esimo post, chiudere il blog; non ci sono clamori, non ci saranno ritorni, non scriverò con caratteri cubitali, non è una notizia; vado via in punta di piedi come in punta di piedi sono spesso entrato da voi. Lascio il mio ricordo e non faccio liste, siete stati tutti grandi per me e, chi più chi meno, avete donato un pezzetto di voi ad una persona che ha contraccambiato come poteva in quel momento. Sono una persona, ho scritto nel mio profilo, niente di più... Grazie a tutti voi, per i sorrisi, le lacrime ed i nodi in gola che spesso ho avuto. Grazie...

Non scriverò più nulla, entrerò solo per leggere i commenti senza lasciare traccia...

L'ULTIMO PENSIERO... PER LETI

QUANDO SUCCEDE SENTI IL CUORE CHE POMPA TANTISSIMO E TI STRINGE IN UNA MORSA DOLOROSA. QUANTO SUCCEDE VORRESTI TORNARE INDIETRO. UN AMORE SI PERDE PER TANTE RAGIONI, CALA LA PASSIONE, CALA L'ARMONIA, SUBENTRANO FATTORI ESTERNI... UN'AMICIZIA, QUANDO FINISCE, E' UN DOLORE FORTE, ANCHE SE AMICIZIA VIRTUALE, TRA QUESTE PAGINE, E NON NE CAPISCI A FONDO IL MOTIVO. CAPIRE L'AZIONE DI CHI RITIENI UN AMICO, FORSE QUESTO E' MANCATO VERAMENTE, DUBITARE IN QUESTO MONDO DI BLOG E' FORSE UN PO' PERMESSO, IN FIN DEI CONTI CHI SIAMO???

A D D  I O   L E T I

BUONA FORTUNA

UN ALTRO VIAGGIO

Ed è un nuovo giorno, un altro grande viaggio, tutto preparato, nulla al caso. Metto gli ultimi fogli in borsa, chiudo la valigia. Controllo quelle nubi minacciose e temo mi voglian fare da compagne di viaggio. Meglio un CD, di quelli buoni, di quelli che ti accorgi di aver già fatto 150 chilometri solo quando l'ultima traccia termina le sue note. Mi piace la signora del bar che mi ripete tutte le mattine "sempre di fretta Dottò", mentre mi lecco le dita grondanti marmellata uscita dal cornetto. Le ultime notizie quasi strappando il giornale da un signore, ha tutta la mattina per leggerlo, e poi via, verso l'autostrada. Si ripete la storia, ma ogni volta è per me la prima volta. L'emozione è sempre quella, mi piace e sto bene. Trovo la giusta serenità e tranquillità in questi miei viaggi solitari; mi aiutano a capire, a riflettere, a meditare sulle cose e sulle persone. Sento che mi manca qualcosa, per completare tutto, ma non voglio esser triste, Biagio adesso canta " le cose che ho amato di più " e penso a quelle dalle quali non mi staccherò mai e che sono dentro di me, nella mia anima. Arrivo, s'alza la sbarra, tutti mi riconoscono, salutano e mi fan cenno di parcheggiare lì, dove gli laberi non arrivano a sporcare con le foglie cadenti. Non me ne frega niente, parcheggio nel fango, sono uno di loro... Mentre salgo penso ancora a quelle canzoni ascolate in macchina, è proprio vero che a volte non fai domande perchè conosci le risposte... Silenzio prego, si dà inizio. 

IERI SERA, IN PIZZERIA...

La margherita esce filante dal forno, senti il suo profumo dal tavolo, il prosciutto appena affettato per il crostino su pane toscano senza sale, nero sulla crosta e bianchissimo dentro, ne mangeresti una cesta. La ragazza, chiamata dal pizzaiolo, sgambetta verso di noi e lascia le cose senza neppure chiedere. Mezzo boccale di birra è già andato, schiuma densa, forte come piace a me. La musica in sottofondo è quasi impercettibile ma le note che ci arrivano sono chiare: con quella canzone ne abbiam fatte di ragazzate; allora giù a raccontar di quella o di quello, a rammentar nomi e nomignoli... Tutta gente che non vedo più da anni. Siamo sempre alla ricerca della perfezione e forse perfetti eran quei ragazzi che salivano sui pini per tirar giù le pigne alle ragazze e mangiar insieme i pinoli... Uscendo dal locale ricordo quei momenti dolcissimi e romantici che mi hanno legato a questo posto; la ragazza che ci ha serviti ancora si domanda come abbiam fatto a mangiare senza neanche ordinare, senza far nulla. Il pizzaiolo, forse su quegli alberi c'è salito anche lui...