Goccia blu

Il Canto della Notte di Camilla Morgan-Davis


 
 TITOLO: Il Canto della NotteAUTORE: Camilla Morgan-DavisCASA EDITRICE: zero91ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2010PAGINE:262GENERE: Urban-fantasyTRAMAMaila è una diciottenne ragazza lupo. Vive ad Amadriade, una piccola comunità nascosta circondata dal bosco, assieme ai suoi genitori e fratelli adottivi. Maila è una Toron Isil, un licantropo fedele alla Luna: non mangia carne umana nè assalta gli umani, a differenza degli Artigli Rossi e del loro capo Seimo. Intrappolati per anni nel Non Dove, ora gli Artigli Rossi si sono liberati, decisi a sterminare la razza umana e a conquistarsi l'immortalità mangiando la carne del Prescelto, colui che la Luna sceglierà per proteggere i suoi figli dalla malvagità di questi demoni. Maila sogna una vita normale, vorrebbe essere umana, ma quando la Luna sceglierà proprio lei, quando scoprirà che è il suo nome che la Luna ha sussurrato, che è lei la Prescelta, la sua vita subirà un nuovo quanto inaspettato cambiamento. Il compito di Maila è quello di sconfiggere gli Artigli Rossi e relegarli nuovamente nel Non Dove; per fare questo, dovrà decapitare Seimo e portare la sua testa nel regno di Ayta, il mondo sotterraneo che è leggenda di tutte le leggende. Nel suo difficile percorso, guidato dal fiore Orchimola, che la condurrà con il suo profumo verso le porte del regno sotterraneo, Maila non sarà sola, ma sarà accompagnata da Ren, il suo Othar, un lupo Cacciatore legato a lei da nodi lunari. L'Othar è un vero e proprio scudo vivente, il cui compito è quello di proteggere la Prescelta e dare la sua vita per lei. Il legame tra Prescelta e Othar è unico e profondo, indissolubile, ma non può sfociare in amore. Questo sentimento li indebolirebbe entrambi, mettendo a rischio la loro missione. Ma sarà difficile resistere alla tentazione di un amore che entrambi percepiscono troppo puro e inteso per respingerlo. Malgrado le difficoltà, giungeranno ai monti Alti Tatra, dove si trova l'ingresso per il mondo sotterraneo a cui Maila dovrà rendere la testa di Seimo. Riuscirà la Prescelta a sconfiggere il capo degli Artigli Rossi e a difendere la sua famiglia e tutti gli altri licantropi dalla loro follia? COSA NE PENSOHo provato a farmi piacere questo libro, ci ho provato davvero, ma non ci sono riuscita. Non vi ho trovato niente di nuovo. Probabilmente quando questo libro è stato pubblicato, i licantropi erano ancora una novità, ma ormai sono superati e ogni volta che leggevo questa parola, non potevo fare a meno di pensare al Jacob di Twilight. Partiamo dal male minore, e cioè lo stile: è molto buono, in alcuni tratti affiorano delle belle vene poetiche, ma lo stile narrativo è tutta un'altra cosa. Ho trovato anche svariati errori di stampa, per lo più punti mancanti o addiritutta preposizioni inesistenti.Tre sono i personaggi principali: Maila, la Prescelta, Ren, il suo Othar, e la stessa Camilla Morgan-Davis. Sì, la stessa autrice, perché è sempre in mezzo, come il prezzemolo, come se fosse preoccupata che il lettore, con la sua sola intelligenza, non sia in grado di capire certe cose. E allora ecco che si mette a spiegarle, soffermandosi su dettagli e particolari a volte davvero inutili e pesanti, che il lettore si risparmierebbe volentieri, con dei veri e propri "inodump", dei rigurgiti di informazioni che piombano addosso a chi legge come una doccia fredda e insaspettata. Ad esempio, mentre Maila sta correndo per raggiungere la sua destinazione, ecco che in un flash avuto dalla stessa ragazza la scrittrice ci racconta una parte del suo passato, partendo dalla morte dei suoi genitori, descrivendo la vita e i vagabondaggi di quella che allora era ancora soltanto un cucciolo, fino all'incontro con Victor e Lisaika, i suoi gentitori adottivi. La Morgan- Davis sembra davvero ossessionata dal passato della sua protagonista, smania dalla voglia di raccontarlo per filo e per segno, ma lo fa, a parer mio, nel peggiore dei modi: raccontandolo lei stessa oppure facendolo rivelare a Maila da altri personaggi. Invece, sarebbe stato molto più carino venire a conoscenza di tutti questi eventi attraverso dei flash-back, delle sequenze ambientate nel passato, che dessero l'opportunità al lettore stesso di collegare tutti i tasselli del puzzle, senza che esso venisse rifilato già tutto bello e pronto. Tanti, tanti anche i clichè: tra tutti i licantropi, la Luna sceglie proprio una ragazzina di diciotto anni, che - evento rarissimo neanche a dirlo - è nata direttamente nella forma animale e ha una grande famiglia alle spalle, anche se lo scoprirà soltanto alla fine. Proprio per questa sua eccezionalità, il suo sangue è virtuoso, nobile e fiero, è più forte di tutti gli altri licantropi messi insieme e invulnerabile all'elemendo che conduce quelli come lei a morte certa. Insomma, è quasi perfetta, a differenza del cattivo che è proprio uno di quelli cattivi cattivi, che, cosa tremenda, vuole mangiarsi la Prescelta per diventare immortale.Gli Artigli Rossi, come viene letteralmente detto dalla stessa scrittrice, vogliono liberarsi degli umani e riconquistare la terra, che abitavano prima degli umani stessi. Ora, anche gli Artigli Rossi sono mezzi lupi e mezzi uomini, sono dei mutaforma. Ma, se possono mutare in uomini, come è possibile che fossero presenti prima degli uomini stessi? Cioè, sarebbero gli uomini a derivare dagli uomini-lupo, non viceversa? La cosa è parecchio strana, anche perché la Monaca Bianca, colei a cui Maila deve consegnare la testa di Seimo, rivela alla Prescelta che soltanto qualche generazione prima un uomo aveva trovato il modo di legare il proprio spirito a quello di un lupo... e allora, a questo punto, come la mettiamo? Ditemelo voi, perché io qui non ci capisco niente.A proposito di Artigli Rossi, una cosa che ho trovato davvero non credibile sono i combattimenti: Maila e Ren, praticamente due adolescenti, riescono a uccidere in un batter d'occhio tutti quelli che si parano sul loro cammino, anche se sono in netta superiorià numerica, più grandi e grossi di loro. Da come l'autrice descrive le scene, sembra quasi che questi mostri non aspettino altro che farsi sbranare da due ragazzi, così se ne stanno fermi in attesa della morte. E che dire del cattivo di turno? Seimo, tanto temuto, tanto più forte degli altri, che è stato in grado di radunare e mettersi alla guida dei famigerati Artigli Rossi... tac! Quattro facciate di "lotta" ed è già un ricordo, la sua testa, recisa da Maila che, non si sa come, trasformata in lupo riesce ad afferrare un pugnale e piantarglielo nel petto - beh, che c'è di strano? Non avete mai visto il vostro cane o il vostro lupo domestico andare in giro per casa con un coltello tra le zampe, giocando a fare Sandokan?- viene subito messa in un sacchetto e portata nel luogo dove doveva essere portata.Sono tante, troppe le cose di questo libro che non convincono, troppe le cose che la scrittrice dice. Insomma, ci sono 262 pagine e già a pagina 97 si saprà che fine farà Ren... Ren che Maila incontra per caso, nel paese vicino a casa sua, che, non appena la vede, la invita ad una festa. Maila ovviamente ci va, senza capire, a differenza del lettore, che anche Ren è un licantropo. Anzi, se vogliamo dirla tutta, non c'è niente che possa sfuggire al lettore: almeno io, quando ho letto di questo ragazzo e delle sue reazioni, ho capito che era un licantropo, che era l'Othar e che lui e Maila si erano già innamorati senza sapere niente l'uno dell'altra. E questo, secondo me, è il punto più debole di tutto il libro: c'è troppo poco da scoprire perché è tutto troppo prevedibile, troppo scontato, troppo ovvio. Non c'è gusto in un libro che, come direbbe mia nonna, si legge "via avanti", cioè potremmo dire si pre-legge. Nemmeno quelli che dovrebbero essere colpi di scena, come il tradimento di un Toron Isil, riescono a coinvolgere, perchè la puzza del colpevole si sente fin dal primo istante. I particolari che vorrebbero essere raccapriccianti, come occhi che lacrimano sangue, non sono riusciti, almeno su di me, ad ottenere l'effetto che forse la scrittrice desiderava.Tante cose, a parer mio, non stanno in piedi. Molte sono le cose ripetute, come le descrizioni delle continue nevicate, troppo poco è lasciato alla fantasia del lettore, diversi anche gli errori banali: Maila che afferra oggetti con le zampe di lupo, che riesce a bere da una sorgente completamente ghiacciata, che entra per la prima volta in un palazzo e senza nemmeno guardali sa dire a che epoca risalgono gli affreschi ( o forse è proprio l'autrice che ce lo rivela, mettendosi nuovamente in mezzo? D'accordo il narratore onnisciente, ma qui si esagera decisamente...).La parte finale, dopo la "battaglia" Artigli Rossi-Toron Isil, che si svolge in perfetto orario con il programma che era stato già fatto, è quella che fa riguadagnare un po' di onore al tutto, grazie a un po' di rivelazioni inaspettate e colpi di scena, probabilmente gli unici che si meritano questo appellativo. Durante un'aggressione, Ren si mette in mezzo per salvare Maila e così finsce con un pugnale nel cuore, mentre Maila viene stordita. Quando si risveglia, Ren è sparito...ed ecco che già si apre la strada verso il secondo volume. Il viaggio della Prescelta a quanto pare non è finito, ma è appena iniziato. Maila crede che Ren sia morto ma ancora una volta il lettore la sa più lunga, e lo spizzico che viene dato sulla fine del ragazzo è, secondo me, quello necessario e fondamentale per spingere a leggere il secondo libro. Non credo che, se avessi acquistato questo libro, spenderei i miei soldi per il seguito, ma dal momento che è già pronto sulla scrivania, cercherò in esso tracce di un miglioramento da parte della Morgan-Davis, che sa scrivere, ma non sa mostrare una storia, senza dirla e basta.