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Recensioni, segnalazioni, anteprima e interviste, su richiesta e non :)
 

Criteri di valutazione per le recensioni

- Capacità del libro di tenere il lettore attaccato alle pagine
- Originalità della trama

- Caratterizzazione dei personaggi
- Stile
-Correttezza grammaticale
... e ovviamente un po' di gusto personale :)

 

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Il Sigillo di Aniox vol.1
Ritorno alle origini

 

 

La pagina ufficiale della mia trilogia!!

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Libri letti nel 2013

1 - Il Condottiero delle Isole- Adriana Comaschi
2- Le sette biciclette di César - Sebastiano gatto
3- Hunger Games - Suzanne Collins
4 - Brilliant ( Ali di fata)- M.P.Black
5- Roma 42 d.C/ Cuore nemico- Adele Vieri Castellano
6- Hunger Games- La ragazza di fuoco-Suzanne Collins
7- Hunger Games- IL canto della rivolta- Suzanne Collins
8- Discorso sul metodo- Renato Cartesio
9- Destino- Sabrina Rizzo
10- La bella di matematica - Alessandro Cecconato
11- Paranormal Kiss- Valeria Bellenda

12- La badessa-Dario Canova
13- Regole del gioco- Mario De Martino
14- The Selection- Kiera Cass
15 - La gemma di Siena- Marina Fiorato
16- Crossed -Ally Condie
17- Aghjkenam- il Segreto della Città Perduta- Fabiana Redivo
18- Memorie di una Geisha- Arthur Golden
19-La sposa del guerriero-Jessica Ravera
20- Roma 39 d.C - Adele Vieri Castellano
21-Il sentiero dei nidi di ragno -Italo Clavino
22- Alchemia- Chiara Guidarini
23- Attila, l'incontro dei mondi - E.F. Carabba
24-Rosa d'inverno - K.E.Woodwiss
25- I Malavoglia- G.Verga
26- Oltre l'oscurità- Alessandra Paoloni
27- Il giorno della civetta- Leonardo Sciascia
28- Proposta indecente-Emma Wildes
29- La dama delle nebbie -Julie Garwood
30 - Gente di Dublino - James Joyce
31- Uno, nessuno e centomila- Luigi Pirandello
32- Lezioni di seduzione- Emma Wildes
33- Il secolo breve- E.Hobsbawn
34-Manifesto del partito comunista-Marx-Engels
35-Shades of life- Glinda Izabel
36- Un anno sull'Altipiano - Emilio Lussu
37 - Immortal- Alma Katsu

 

 
 

 

Bilancio di fine anno

Post n°84 pubblicato il 01 Gennaio 2013 da zaffira01

Anche se con un giorno di ritardo, vediamo di fare un breve bilancio di questo 2012 che si è appena concluso.
Ci sono stati momenti difficili, soprattutto all'inzio, momenti in cui tutto mi sembrava nero e niente pareva avere più senso, e in cui anche le cose belle avevano perso, ai miei occhi, il loro valore. Sono stati giorni quasi di perdizione, di stanchezza e di fatica, che sono poi stati ricompensati nel peggiore dei modi, vale a dire con una vanificazione di fatto di tutti i miei sforzi, che si sono rivelati, a conti fatti, se non inutili per la mia formazione personale, sicuramente per il traguardo che volevo raggiungere.

Ma anche questi brutti giorni sono passati, e se da un lato questa esperienza - scolastica ma anche di vita - è stata traumatica, posso dire anche che è stata molto utile e che, se anche potessi, non tornerei indietro, perché ogni singolo istante vissuto mi ha aiutato a capire meglio me stessa e un po' anche gli altri, mi ha fatto capire quanto sia privo di senso sprecare i propri anni più belli se non ne vale davvero la pena, mi ha dato gli strumenti giusti per inquadrare le persone già ad una prima occhiata, per comportarmi poi di conseguenza.

Insomma, dopo il buio, è arrivata la luce. Giorno dopo giorno, quella serenità che il mondo attorno a me aveva perso me la sono costruita dentro, a fatica, ma credendoci, convita che non si possa davvero stare bene, nemmeno possedendo tutto l'oro del mondo, se prima non si è in pace con se stessi, se prima non si ha dentro di sè quella calma e quella lucidità che sono indipensabili per affrontare e uscire dalle situazioni più difficili della vita.

Ma il 2012, l'anno della "grande crisi", pur con tutti i problemi che ha portato, ha avuto anche i suoi lati positivi: per me personalmente, perché sono cambiata e, probabilmente, se la me del 31 dicembre 2011 mi guardasse nell'anima in questo momento, non so se mi riconoscerebbe. Se questo cambiamento sia stato in meglio o in peggio, soltanto il tempo potrà rivelarlo.

Credo che però l'evento più importante sia stato sicuramente veder pubblicato il mio primo libro: all'età di diciassette anni, mi dicono che sia un bel traguardo - certo, alcuni mi hanno anche detto, sorridendo, che sono fuori di testa e forse hanno un po' ragione:).
Ma più di sapere che le persone potranno leggere un libro scritto da me, mi fa piacere pensare che possano gradire la storia, provare quelle stesse emozioni che anche io ho sperimentato durante la stesura, affezionarsi ai personaggi fino a faticare a farli uscire dalla loro immaginazione, proprio come è successo a me.
Non cerco la fama, non per me, ma se posso regalare emozioni con il mio racconto, con la mia fantasia, allora posso dire di essere realizzata, almeno in ambito "professionale", anche se questo libro dovessero leggerlo soltanto in pochi.

Per quanto riguarda i progetti per questo nuovo 2013, beh...vedremo quel che verrà!

In ogni caso, auguro a tutti voi un buonissimo 2013!!

 
 
 

Rouge Club di Antonia Iolanda Cudil

Post n°83 pubblicato il 20 Dicembre 2012 da zaffira01
 

 

 

TITOLO: Rouge Club
AUTORE: Antonia Iolanda Cudil
CASA EDITRICE: autopubblicato
PAGINE:161

 

"Miriam è solo una delle tante cameriere del Rouge Club ma verrà notata una sera, quando si difenderà da un cliente dalle mani lunghe. L'oscuro proprietario del locale, Raul Schiavone, cerca proprio una bella ragazza per vigilare sugli incontri clandestini che organizza.
Miriam diventerà Lady Mimì, seducente e sensuale signora del Rouge Club. Accanto a lei avrà il bellissimo e misterioso Davide ma si avvicinerà anche al suo capo, scoprendo che l'abisso oscuro di Raul l'attrae e l'affascina come mai avrebbe creduto."

 

Prima di recensire questo libro, a scanso di equivoci premetto subito che ho letto già diversi romanzi erotici e che pertanto non mi scandalizzo a leggere descrizioni di scene "hard". Ma questo libro è sicuramente il peggiore che abbia letto di questo genere.
Una delle cose che più mi ha stupito è il fatto che l'autrice, nei ringraziamenti, cita due persone ringraziandole "per aver sterminato uno sciame di refusi". Peccato che l'altro sciame sia sopravvissuto e sia pure in forze.
Gli errori, di stampa più che di sintassi, sono numerosi e, considerato il poco spessore del volume, sono accumulati in poco spazio. Di conseguenza, risulta davvero molto fastidioso per il lettore proseguire la lettura incappando regolarmente in frasi tronche, virgole omesse o pezzi mancanti.

Ma passando alla storia vera e propria, sembra più una bozza che un romanzo vero e proprio. Sembra scritto in modo frettoloso e questo è un peccato, perché materiale per sviluppare una storia importante, magari con qualche messaggio profondo, c'era, ma probabilmente è stato sopravvalutato.
I personaggi, soprattutto all'inizio sono molto piatti e, almeno personalmente, non riesco proprio a digerire la protagonsita della prima metà del libro: ha paura del suo capo ma si eccita da morire quando la tocca in parti intime e, diciamo, le usa un comportamento poco innocente, quando le viene proposto di cambiare lavoro, di passare da essere una semplice cameriera a sorvegliare incontri erotici, dando indicazioni ai due ( o più) amanti su come comportarsi, vestendo de costumi a dir poco "succinti" non fa una piega, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Lei stessa afferma di non voler diventare una prostituta, ma non ha assolutamente remore a soddisfare i suoi "desideri" con i due uomini che più la attraggono, o a soddifare i loro, che poi è la stessa cosa. Prima va quasi con Raul, l'uomo che teme ma che desidera - che strano, la dipendente che si innamora del capo bello, tenebroso e pericoloso, siamo al culmine dell'originalità -, poi con Davide, poi quando torna Raul è di nuovo nel suo letto, ma poi ritorna da Davide, e in tutti i casi i rapporti sono tutt'altro che innocenti.

Ripeto, non sono le scene di sesso a scandalizzarmi, quando piuttosto sono rimasta colpita dall'assoluta freddezza con cui vengono raccontate nella maggior parte dei casi, come se fosse un qualcosa di puramente biologico e meccanico, come se bastasse solo una forte attrazione fisica per portarsi a letto Tizio o Caio per una settimana di seguito.
La Cudil non riesce a trasmettere al lettore un minimo di emozione, di calore nel descrivere simili scene, senza contare che alcuni particolari, romanzo erotico o no, se li poteva davvero risparmiare, soprattutto se doveva descriverli nel modo che ha usato.

E così, mentre Lady Mimì vive un'intensa e contrastata vita privata, altri personaggi, visti attraverso gli occhi di Miriam, che ci racconta le sue vicende in prima persona, si muovono sullo sfondo del Rouge Club: Raul Schiavone, il proprietario del Rouge, invischiato in loschi affari, Davide, che sembra celare qualcosa, e altri che nella vita di Miriam hanno un ruolo minore.

Se l'autrice avesse dedicato un po' più di attenzione nell'elaborazione di quest'opera, si fosse soffermata un po' di più su alcuni snodi particolari, insomma, se avesse approfondito un po' di più il tutto, in particolar modo i personaggi, questo libro non sarebbe stato poi così male. Ma putroppo così non è stato, e mi dispiace dirlo ma più volte ho avuto il pensiero -cattivissimo, lo so, per cui invoco il vostro perdono - che l'autrice non avesse idea di cosa significasse scrivere un libro, o scrivere più in generale.

Molti altri recensionisti hanno dato anche il massimo della valutazione a questo romanzo, ma per parte mia non ci sto, altriementi, che voto si dovrebbe dare ai grandi capolavori? Per cui, su una scala di cinque stelle, direi che due bastano e avanzano.

 
 
 

Il Sigillo di Aniox.Ritorno alle origini

Post n°82 pubblicato il 17 Dicembre 2012 da zaffira01

Ultimamente la mia attività di "recensione libresca" è stata praticamente nulla, causa il troppo studio e la lettura di libri che decisamente non si adattavano ad una recensione su questo piccolo blog - certo, avrei potuto magari fare la recensione di "Umiliati e offesi" di Dostoevskij, ma non essendo una sua lettrice, non sarei stata in grado di inserire l'opera nel suo contesto. Insomma, ho trascurato un po' il blog, ma conto di tornare a pubblicarci recensioni forse già entro questa settimana.

In compenso, però, le ultime settimane hanno portato molta soddifsazione: ho potuto tenere per la prima volta in mano il mio primo libro, "Il Sigillo di Aniox.Ritorno alle origini", primo volume di una trilogia edita da Piazza Editore.

E' stato sicuramente uno dei più bei regali che potessi ricevere, soprattutto perché erano anni che stavo aspettando questo momento. E alla fine, è arrivato!

 

TITOLO: "Il Sigillo di Aniox. Ritorno alle origini"
AUTORE: Chiara De Martin
CASA EDITRICE: Piazza editore
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2012
PAGINE: 523
CODICE ISBN: 978-88-6341-0730
PREZZO: 15 EURO

"La vita di Rut viene sconvolta la notte del suo
quattordicesimo compleanno, quando, durante la sua festa,
degli sconosciuti fanno irruzione in casa sua con l'intento
di catturarla. Da quel momento, la sua vita non potrà più essere
la stessa. Accompagnata da Jack, suo amico e protettore,
e dalle Sorelle della Luna, Rut ritornerà ad Aniox, uno dei
Ventiquattro Regni, tra le braccia dei suoi genitori naturali.
Fin da subito, però, l'ombra di una guerra contro il Destinato,
giovane mago intenzionato a conquistare il suo Regno,
oscurerà la felicità delle sue giornate, assieme alle parole
di amore e morte di un'indovina e alla misteriosa attrazione
che Rut sente verso le montagne che occupano il suo orizzonte,
legate ad un'antica leggenda di paura e magia.
E mentre il DEstinato e il suo generale Philibert si faranno
sempre più vicini, portando con loro la minaccia di uno scontro
armato, una figura mascherata, chiamata La Lince,
lotta per mantenere la pace e Rut deve fare anche i conti con i battiti
sempre più forti del suo cuore."

 
 
 

Gli insegnanti non sono dei martiri

Post n°81 pubblicato il 04 Dicembre 2012 da zaffira01
 

Anche se in ritardo rispetto a molti giornali e siti, avendo un po' di tempo e sentendomi ispirata desidero dire anch'io la mia per quanto riguarda la "questione insegnanti", ovviamente senza pretesa di dare ad eventuali lettori una verità rivelata, ma basandomi sulla mia esperienza e su quello che, vivendo nella scuola ogni giorno per cinque ore, ho potuto osservare.

Ultimamente gli insegnanti hanno fatto sentire la loro voce, con scioperi e proteste, arrivando in più di un caso, a livello di isituti, a decidere di cessare ogni attività extrascolatica. La giustificazione, nel caso della mia scuola, è stata la seguente:
" Abbiamo preso questa decisione per protestare contro il modo in cui gli insegnanti vengono trattati in Italia e contro coloro che vogliono rubarvi il futuro".

La prima cosa che ogni studente in classe mia ha pensato è stata la seguente: " E' proprio logico protestare contro il governo tagliando gite, sportelli di recupero, attività di ogni sorta, il tutto per salvare gli studenti ovvero i cittadini di domani.". Cioè spiegatemi, per tutelarci, ci togliete ogni possibilità di avere una formazione che vada al di là di quella che un professore può darci entrando dalla porta, aprendo il libro, spiegando e uscendo a fine ora? Bella cultura che fornite agli studenti!

Rifacendomi ad un articolo del quotidiano "La Tribuna" di venerdì 23 novembre 2012
( sì lo so, è un po' datato ormai, ma l'ho trovato solo ora), secondo un calcolo effettuato da un docente, gli insegnanti, oltre alle "famose" 18 ore, tra colloqui, consigli, preparazione e correzione compiti, elaborazione delle lezioni, lavora circa 35 ore a settimana.

Il che potrebbe anche essere vero, se il professore o la professoressa in questione fosse un signor ( o signora) Professore/Professoressa.

Ma insegnanti con la lettera maiuscola, nelle scuole italiane, se ne trovano ben pochi. Putroppo e per assurdo.
Il numero degli insegnanti è sproporzionato rispetto a quello che è effettivamente necessario, e questo perché negli anni passati, in una politica di totale "cortomiranza", si è operato un'assunzione, qui come in altri settori, priva di criteri.

Ma voi, lettori, lo sapevate che in insegnante può anche insegnare una materia su cui all'università non ha mai dato un esame??!!?
Ad esempio, un mio professore, dopo aver insegnato matematica e fisica per anni - materie in cui però era laureato- da precario, è finalmente passato di ruolo.

Per le materie che conosce, penserete voi.

No! Per informatica! Che non ha mai studiato nè insegnato, ma di fatto, pur senza essere in grado di spiegare come è fatto un computer ( è a questo che servono i tecnici di laboratorio, o no? Vorrete mica che se ne stiano tutto il giorno a rigirasi i pollici?) dall'anno prossimo potrà avere al suo seguito una classe cui spiegare nozioni che nemmeno lui sa. Così come in tanti altri casi. Perché basta avere una laurea in matematica per poter insegnare la maggior parte delle materie "numeriche", poco importa se si sanno o no.

Gl insegnanti protestano perché sono trattati ingiustamente. In effetti, è una politica assurda a mio parere quella di andare a tagliare i fondi proprio ai due settori fondamentali di ogni Paese civile, l'istruzione/cultura e la sanità, quando si potrebbe rivolgere lo sguardo in molte altre direzioni, ma basta questo per scatenare una protesta?

Gli insegnanti, per contratto, lavorano 18 ore a settimana. Gli studenti passano 30 ore a scuola, non retribuiti. Un operai lavora in genere 8 ore al giorno per 5 giorni, ossia 40 ore a settimana. Pagato non certo più degli insegnanti e trattato sicuramente molto peggio. Senza tralasciare che ogni professore riceve lo stipendio anche per i tre mesi estivi in cui non fa nemmeno quelle 18 ore di lezione.

Inutile negare che gli insegnanti si credano una casta privilegiata. Forse non sarebbe completamente sbagliato pensarla così: maestri e professori formano, di fatto, gli uomini e le donne di domani, dando loro una formazione culturale.
E' naturale a questo punto chiedersi come mai gli studenti italiani non sono tra i posti più alti delle classifiche europee e come mai anche le nuove generazione sono nella maggior parte dei casi altamente menefreghiste nei confronti della cultura ( e ricordo che l'Italia possiede un'altissima percentuale di beni dichiarati patrimonio universale dell'UNESCO), intenti sono a pensare all'ultimo modello di iphone?
Sono questi i nuovi cittadini, coloro che un domani saranno chiamati a governare le sorti del Paese?
C'è, secondo me, qualcosa che evidentemente stona. O gli studenti sono tutti suonati, o i professori non sono in grado di svolgere come dovrebbero il loro compito.

E qui viene alla luce una questione di cui molti non si rendono conto: ad alcuni insenganti mancano solo le orecchie e la coda per essere dei veri asini.
Non parlo così per ripicca verso qualche brutto voto, perché al contrario a scuola me la cavo piuttosto bene, ma proprio perché credo di aver accumulato, tra studio personale e letture di vario genere, una piccola cultura, per quanto modesta, ritengo che sia inaccettabile che un qualsivoglia insengnante abbia dei dubbi su argomenti che dovrebbe ormai sapere a menadito, e non parlo delle più elaborate teorie fisiche o che altro, ma di questioni piuttosto semplici. Per farvi un esempio, la mia prof di italiano  -che per dirla tutta, puzza, e quindi immaginate che buon esempio e che punto di riferimento per i giovani - è venuta a scoprire dopo qualcosa tipo dieci anni di isegnamento di letteratura latina, che Cesare sbarcò in Britannia già con la prima spedizione.

Ma è possibile????!!!!
Come può esserlo??!!
Ma di fatto è così: tra insegnanti eccelsi e appassionati - e per fortuna ce ne sono e ho avuto la fortuna di incontrarne diversi nella mia esperienza - si nascondono personalità incapaci e totalmente inadatte a svolgere la loro professione.

Perché essere un professore non significa soltanto spiegare e ripetere quello che c'è scritto sui libri per il tempo della lezione, ma significa anche contribuire alla crescita dello studente, aiutarlo, cercare di appassionarlo e soprattutto di fargli capire il valore della cultura e dell'istruzione.
In vita mia, ho incontrato soltanto qualche professore così, preparato, ma ne ho incontrati anche altri...

Persone magari anche preparate, ma assolutamente inadatte a stare a contatto con i giovani: ad esempio, la mia professoressa di latino, per carità, preparatissima come poche altre, non riusciva assolutamente a capire che in un liceo scientifico, e all'età di 15/16 anni, noi ragazzi potevamo avere anche altre necessità e interessi di quello di studiare latino per minimo 15 ore al giorno...E la sua incapacità di capire che aveva a che fare con ragazzi e non con automi a portato ad una frattura tremenda con la classe, che ovviamente si è ribellata, alcuni sono quasi finiti dallo psicologo, qualcuno ha cambiato scuola, dei genitori hanno preso contatto con degli avvocati.
Però nessuno parla mai dell'inadeguatezza degli insegnanti! Non basta avere una laurea in lettere per poter insegnare materie umanistiche! Nè per poter insegnare in generale!
E il fatto che non ci si renda conto di questo, significa che chiunque può diventare professore, anche il più cane che era amico di Tizio.

Perché, invece di parlare del maltrattamente degli insegnanti, nessuno parla mai del modo in cui vengono trattati gli studenti, che sono la vera anima della scuola, il vero futuro? Perché nessuno dice mai che i professori, qualsiasi cosa facciano, siano incompetenti o anche violenti e maleducati, non possono essere licenziati?? Perché nessuno dice questo, ma tutti puntano il dito contro il "mal governo"?
E perché nessuno parla mai dei bidelli?

Qualcuno sa di preciso che cosa fanno? Non devono pulire, perché le pulizie vengono fatte da ditte "extrascolastiche" ( e anche questa è una spesa), non devono sorvegliare gli studenti quando i prof si assentano, non sono mai dove devono essere, sono preposti alla fotocopiatrice ma non sanno nemmeno come si usa, possono tranquillamente farsi una pausa sigaretta o caffè durante l'orario di lavoro, senza che nessuno dica niente, se non il collega con il quale stanno tranquillamente chiachcierando del più e del meno.

Perché, invece di tagliare i fondi alla scuola, non si regolamenta l'assunzione degli insegnanti e si riduce il numero del personale ATA, dal momento che il numero di bidelli è decisamente sproporzionato rispetto alle reali necessità?
Perché invece di abilitare chiunque al ruolo di professore, anche come precario, non si assumono soltanto coloro che hanno tutti i migliori requisiti per esserlo, e si introducono delle norme che prevedono controlli anche sull'operato dei professori e il loro licenziamento nel momento in cui essi non svolgono correttamente - o non svolgono proprio- il loro lavoro?

Un operaio, in fabbrica, se sbaglia o non ha voglia di lavorare, viene licenziato, perchè il padrone non può permettersi di pagare qualcuno che non frutta nulla. Ma a quanto pare, lo Stato, con i soldi dei cittadini, può permettersi di mantenere un numero esagerato di insenganti, che siano o meno in grado di essere tali, e che si sottraggono a qualsiasi possibilità di licenziamento.

Perché nessuno prende mai in considerazione anche questi aspetti???
Perché la colpa deve essere sempre e solo degli altri, e in questo caso del governo?

 
 
 

E' arrivato l'inverno e si è portato il freddo

Post n°80 pubblicato il 03 Dicembre 2012 da zaffira01

Putroppo lo devo ammettere: tra ieri e oggi il signor inverno ha proprio fatto il suo ingresso prepotente, costringendo a dire addio, o meglio arrivederci, a quel poco di calore che ancora si poteva sperare di ricevere dai raggi del sole.

Ormai si avvicina la data tanto fatidica del 21 dicembre e, nel caso non dovesse succedere niente ( speriamo tanto!) si avvicina giorno dopo giorno anche il Natale... e la tanto meritata pausa dall'impegno scolastico.

In attesa del giusto riposo, mi godo l'attesa dell'uscita imminente del mio primo libro e cerco di dedicarmi alla lettura nei ritagli di tempo che mi avanzano!

 

Per quanto riguarda il freddo, speriamo solo non ridurci così!

 
 
 
 
 

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