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Razzismo e stupidità

Post n°54 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da variazionegoldberg

Difficile dire dove finisca l'uno e inizi l'altra. Probabilmente il primo non esisterebbe se non fosse rinforzato da una decisiva dose della seconda. Quello che è successo a Parma, la mia città, e che tutti i giornali hanno riportato è riconducibile ad entrambi i fenomeni, ma ancora di più ad una visione generale della convivenza civile (sempre che di convivenza si tratti).

Mi pare evidente che sulla sicurezza sia in atto una disputa ben più articolata e profonda di quanto sia possibile comprendere dalla narrazione dei singoli episodi, di volta in volta, di violenza, intolleranza, razzismo e criminalità. Nelle dinamiche di potere "esserci" vuole dire contare e pesare; vuol dire influire nelle decisioni. Allora a livello ministeriale è logico che la Difesa rivendichi una presenza "nelle strade", in mezzo alla gente, perchè altrimenti le Forze Armate non ci sarebbero, o meglio, avrebbero un impiego talmente limitato (le cosiddette missioni all'estero) da divenire irrilevanti per la politica interna.

Dall'altra parte, gli Interni rivendicano la titolarità delle funzioni in materia di sicurezza, oltre che ovviamente un ruolo di coordinamento dei poveri militari messi a guardia di non si sa che cosa (tra l'altro, mica li mandano allo Zen o a Scampia o a qualche Tor intorno a Roma.....stanno a guardia in pratica di nulla, di "obiettivi" che non sono tali o sono già sufficientemente sorvegliati).

In questa confusione, le Polizie Municipali ambiscono ormai da anni, almeno per una parte, a diventare vere e proprie polizie locali, armate e con funzioni di ordine pubblico


Cosa è successo a Parma ? Si sussurra, dall'interno del Comune e della Polizia Municipale, che siano stati assunti da qualche tempo soggetti "esaltati", che (si dice) pensano di far parte delle forze speciali e ritengono si debba "fare pulizia".
Dall'altra parte, sorprendono dichiarazioni di assessori che ritengono che contro quelli che eccedono e sbagliano non si possa fare quasi nulla (cavilli, solo procedimenti disciplinari e non il licenziamento....come se il procedimento disciplinare non potesse condurre, nei casi più gravi, proprio al licenziamento).
Qualcuno potrebbe sospettare che un manipolo di esaltati, strettamente legati all'indirizzo politico (pare si tratti di personale a tempo determinato, che o "riga dritto" o se ne sta a casa), abbiano costituito ormai un nucleo di pretoriani al servizio di una concezione di ordine pubblico, che prevede come normale l'uso della violenza.
La cosa più sconcertante è la reazione della gente: non si può più parlare di diritti con nessuno, ti guardano male se dici che anche il pusher aveva il diritto di non essere picchiato. Pare che i cittadini siano stanchi di distinguere, di discutere: purchè ci sia qualcuno che finalmente dica, come il grande babbo che sono stati prima il fascismo e poi la balena bianca, non preoccupatevi ci penso io.
 
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