variazionegoldberg

Opinioni

Trovo sempre molto apprezzabile l'atteggiamento di chi sa compiere affermazioni di principio, ma non rinuncia a saperne di più; e saperne di più vuol dire accettare il confronto, avere la capacità e la disponibilità a scendere nel merito delle argomentazioni, senza sentirsi obbligati a gridare uno slogan o l'altro.
Credo che la libertà sia importante, e ritengo che uno dei segnali fondamentali della libertà sia proprio l'allontanamento dal luogo comune, la scelta di avere opinioni non "per sentito dire", ma dopo avere "curiosato" fra più fonti, magari anche contraddittorie.
L'informazione, per quanto meritoria e necessaria, a volte presuppone una scelta di temi, angolazioni e indicazioni che già orientano l'opinione di chi legge. Altre volte sceglie di creare qualcosa che non esiste e di cui, dopo la pubblicazione della notizia inesistente, si fa un gran parlare.
Credo poi che sia importante discutere, ma discutere veramente: non mi piacciono (su nessun argomento) gli atteggiamenti di chi dice "prima prendi posizione a favore di...poi discutiamo".
Eh no! se dobbiamo discutere allora non possiamo ridurre tutto allo slogan, al favorevole o contrario, alla curva sud o curva nord. La discussione presuppone la comprensione e l'analisi di prospettive diverse, che non escludono una scelta di campo, ma anzi, la rendono molto più consapevole.
Se l'opinione pubblica si forma sulle affermazioni di principio e sugli slogan temo che il tempo delle discussioni sui problemi e sulle soluzioni si allontani ancora.
Stupisce a volte constatare come in un'epoca in cui abbiamo accesso a fonti che solo quindici anni fa parevano inimmaginabili le posizioni ideologiche alla fine si radicalizzino e ogni accesso a diverse prospettive diventi da un lato molto più disponibile, dall'altro molto più irrilevante.
Devo dire anche che coltivo un pregiudizio nei confronti di chi compie affermazioni di principio in nome di valori universali, che presuppongono l'assoluta indisponibilità a discutere del merito dei problemi e, molto spesso (per non dire sempre), il travisamento delle posizioni e delle affermazioni dell'avversario (perchè come tale deve essere designato il contraddittore).
Possiamo attingere ad un campionario vastissimo di tali atteggiamenti nel mondo politico (moltissimo a destra, bisogna proprio dirlo per amore di statistica....).
Si tratta di un mondo in cui ormai non si può dire la verità, se non ne sono calcolati gli effetti in termini di consenso, cosa che trasforma la verità in qualcosa di strumentale, e quindi di episodico, funzionale...ma questo è un altro discorso.
Insomma, si dovrà pure parlare del Tibet dopo aver cercato di capire qualcosa di più di quello che succede, o no? Potremo parlare del Papa e delle sue encicliche dopo averle lette, e non solo dopo avere "apprezzato" il suo accento sinistramente evocativo, o no ? Potremo parlare di energia nucleare, immigrazione, pensioni, precariato dopo che ci siamo formati un'opinione valutando le diverse argomentazioni, o no?
Certo, un'informazione "libera" e onesta aiuterebbe....