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Post n°82 pubblicato il 25 Gennaio 2013 da contenadir
Quando ci si ferma, qualcuno lo fa, a riflettere, vien da chiedersi il perché delle cose. Ci si sente piccoli , di fronte alla natura, al mondo, all'universo. Ed ecco che si fa strada la consapevolezza che alla fine non è importante quanto si ha, quanto si dimostra, l'immagine che ha di noi il mondo, ma quanto siamo in pace con noi stessi. Se bastiamo a noi stessi, se non abbiamo nulla da perdere, se possiamo anzi rinunciare a qualcosa, allora siamo in equilibrio. E possiamo occuparci della vita, non solo delle cose di cui è fatta la vita, ma anche di quelle sensazioni ed emozioni, che sono il sale della vita. Contenadir
Post n°81 pubblicato il 21 Settembre 2012 da contenadir
Ci sono vari modi di impiegare il proprio tempo. Andare in giro senza una meta può essere un modo di passare del tempo. Scoprire posti che affascinano, in un pomeriggio di fine estate, o inizio autunno, secondo i punti di vista , è un gradevole modo di passare qualche ora. Ho ancora negli occhi colline boscose, percorse da stradine sinuose che invogliavano a fermarsi ad ogni curva. Ho ancora dentro le svariate tonalità di verde, che tra poco sfumeranno nei toni del giallo, dell'arancione , fino al marrone, che da sole fanno desiderare di rivedere gli stessi paesaggi al variare delle stagioni. Ho ancora negli occhi gli angoli rustici di poche case arroccate sul fianco di una collina, una trattoria, un casolare. Angoli di vita semplice, di sapori antichi, e sempre attuali. Vagare senza mèta, senza conoscere i posti, è il modo migliore per scoprirli, lentamente, quasi contando i sassi di una vecchia mulattiera .Capita così di scoprire in mezzo ai boschi una antica chiesa medievale che faceva parte di una fortificazione medievale, per la quale la parola castello è un'esagerazione: una muraglia fortificata da una torre. Fermarsi a leggere il cartello e trovare l'alpino che ti apre la chiesa per fartela vedere, spiegandoti che lui viene ogni tanto ad aprire è un momento magico. Ti trovi improvvisamente dentro la storia, dentro quelle pietre che hanno visto secoli di avvenimenti, eppure ancora li, ad accogliere e riparare sotto ad un tetto a capanna il viandante occasionale. Affreschi scrostati e graffiti medievali sono li a raccontare la fede semplice di persone che conoscevano le durezze della vita. Lasciar scorrere la strada, semplicemente seguendo il sole per orientarsi, e tornare alla civiltà dietro l'angolo, lascia un sorriso che appaga : a volte la solitudine è densa di immagini, profumi, sensazioni. Contenadir
Post n°80 pubblicato il 19 Giugno 2012 da contenadir
A volte basta un'immagine al volo, per far scattare un flash back ... un insieme di immagini che si rincorrono, portando con se un ondata di emozioni e di ricordi...è successo qualche giorno fa : ho visto due ragazzi che si baciavano, incuranti di tutto e di tutti, e mi è ritornato in mente Prevèrt: " I ragazzi che si amano si baciano in piedi un brivido mi ha scosso, perché quando vedi due ragazzi, è un conto , ma quando i ricordi ti riguardano , allora è diverso. Non ero già più un ragazzo, quando avevo conosciuto quella persona, ma immediatamente era scattato qualcosa che mi aveva precipitato in un succedersi di eventi che mi avevano riportato a quando ero ragazzo: stessa frenesia, stesso slancio, stessa gioia palpitante . Naturalmente, il merito era suo: sapeva suscitare in me e tirar fuori queste cose, ed era un po' di tempo che non provavo queste emozioni. Quella sera, dopo molte sere passate a parlare , a scoprirci parola dopo parola, era come se avessimo dato vita alla poesia di Prevèrt: passeggiavamo di sera, per le stradine , e non ricordo di aver incontrato nessuno. Ricordo tutte le parole, ma soprattutto ricordo la tensione, l'atmosfera elettrica , la sensazione di rilassata intimità che passava tra di noi. Non c'eravamo per nessuno, e dentro a quel portone, il tempo si è fermato per chissà quanto, mentre il bacio che ci scambiavamo, continuava il discorso che avevamo iniziato pochi( o chissà quanti ) istanti prima. Eravamo altrove, stavamo certamente volando chissà dove, perché credo che l'abbagliante splendore che caratterizza ogni primo amore, lo si sarebbe potuto vedere anche quella sera. O forse, proprio perché abbagliante, non era visibile, ma illuminava la nostra notte, come un concerto di fuochi artificiali. Quel portone, con i pilastri di mattone, probabilmente ha visto molti ragazzi baciarsi, ma credo mi riconosca perché quando ripasso io, sento ancora il profumo di quella sera d'estate e il calore di quella persona speciale.
Post n°79 pubblicato il 02 Giugno 2011 da contenadir
Erano partiti comunque: la giornata non era delle migliori, il cielo era coperto, il giorno prima era piovuto parecchio, e anche per quella giornata il meteo non prometteva affatto sole. Ma la voglia di andare era più forte di tutto. La meta era il mare, e una volta là, dopo il traffico e chilometri di code, il mare si era mostrato in tutta la sua forza: onde spumose,grigie, per via del cielo plumbeo. Si sedettero a pranzare , e mentre aspettavano i piatti che avevano ordinato, il profumo del mare cominciò a sortire i suoi effetti. Lo sguardo che si scambiarono illuminò il locale, come il raggio di sole che aveva bucato le nuvole. Lui affondò il viso tra i capelli di lei, e quasi magneticamente le loro labbra si sfiorarono, con un movimento che scaturiva da orbite invisibili e lentissime, ma inesorabili. Non era chiaro se fossero i sorrisi a generare quell'atmosfera, o il mix tra la salsedine e il profumo che saliva dai piatti che avevano davanti. Fronte contro fronte, naso contro naso, facevano scaturire sorrisi, piccole parole impercettibili al mondo, me dense e vibranti per loro Alla dine del pranzo anche la natura si era arresa: il sole era uscito, e il mare si era placidamente placato.
A casa, anche dopo la doccia , il loro corpi odorano ancora di quel'aria profumata che è rimasta imprigionata tra i capelli. E ora i sorrisi, sulle labbra che si sfiorano, stanno raccontando un altra storia di mare, di onde, di sguardi, di movimenti sinuosi .... contenadir
Post n°78 pubblicato il 03 Maggio 2011 da contenadir
Parole ... fiumi di parole ... Parole infinite mi ruotano attorno, mi pulsano dentro, si allineano in tumultuosi pensieri che immancabilmente non trascrivo. Ascolto canzoni che vorrei aver scritto Ma non conosco la musica e aspetto di imparare a suonare Mi passano davanti immagini A decine ogni giorno Ma so che è tutto Un lento movimento di risacca .... ..... Ho letto qualcosa sulle onde e la scogliera .... Contenadir
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Inviato da: unpodeaunpobefana
il 25/01/2013 alle 16:24
Inviato da: unpodeaunpobefana
il 24/01/2013 alle 00:03
Inviato da: perla88s
il 19/01/2013 alle 11:25
Inviato da: perla88s
il 31/12/2012 alle 14:16
Inviato da: perla88s
il 24/12/2012 alle 13:51