PENSIERI LIBERI

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Sei la superstite delle tue nottila tristezza del risveglioè la consunzione del sognoPresto il giorno ti sfiniscecon le imposture di cui è tessutoti senti sconditasfrattata da un alveare caoticosenza passaportoi pensieri sguarniti le parolein metastasi sulla spondad'un assoluto straniamentoUomini e donne si affollano nell'officinadove riverso sull'incudineè aruspice un tormento innatoBisbiglia cose che non si voglionoascoltaree allora maledice tanta vigliaccheriaEcco perché si soffrecon pane di pietra coltello arroventatoecco perché gli orizzonti s'infossanoecco perché dai viali ombreggiatici si ritrova a tremare per mulattiereche conducono a comignoli di paureEppure chiedono di essere affrontatele paure i terrori scardinati dai disordinidell'infanzia sempre mutilatadell'innocenza presto sfigurataSi sopravvive certonel cestino dei rifiutiad angolo dell'urlo impossibilee sbagliatoCoraggio c'è il candore delle pagine la contraffazione del verol'usanza di cibarsi svelti svelticon intempestivi mutamentinei climi del carattereIl presente avrà nel domani un tempo passatoSei concubina del perverso desideriodi saperti servita in impareggiabile piattocome reginella che scuote i vetridi piccole finestre per richiamarerondini ritagliate in un cielo che s'allontanaOh i tuoi passi che il vento cancellaOh lacrime inaccessibili che ricavano merlettiOh strascichi di vertebre ingrigiteche appartennero a una vecchia merciaiaAggrappati al puntale di bronzodi un sole che tira su le reti e pesca tenebreattorciglia ai polsi l'oscillazione del riposose non puoi farti quagliascavalca l'emulsione di una naturache non ti vuole e tu respingiBasterà abbassare le palpebre ancoraprima che puoi