PENSIERI LIBERI

L'artista Edgar Degas, grandioso pittore vissuto nel diciannovesimo


Dopo essere stato a Napoli dal nonno, si fermò prima a Roma e poi a Firenze.Proprio nella città che qualche anno dopo sarebbe diventata, per breve tempo, la capitale d’Italia fu ospite della famiglia Bellelli. Gennaro, il capofamiglia, era un barone napoletano esiliato dai Borbone per via delle sue simpatie liberali. Sua moglie era Laure Degas, zia di Edgar. La coppia aveva due figlie, Giovanna e Giulia, cugine quindi del pittore.Per ringraziare dell’ospitalità, Edgar decise subito di realizzare un ritrattodella famiglia. Non immaginava che ci avrebbe messo 9 anni a completarlo.Iniziato nel 1858, venne completato infatti solo nel 1867, quando era da tempo rientrato a Parigi e Gennaro era morto. In ogni caso,la gran lavorazione permise al giovane pittore di realizzare un vero capolavoro. Non è un caso che questa, oggi, sia considerata la sua principale opera giovanile.Guardate, ad esempio, Laure: si percepisce la sua forza morale, ma anche la freddezza nei confronti del marito. Il matrimonio, infatti, non era felice, e Degas riuscì a mostrarlo su tela. D’altro canto, le bambine vengono ritratte con particolare attenzione. Soprattutto emerge Giulia, quella seduta, più vivace ma annoiata, ritratta con uno sguardo che vaga fuori dalla scena. Ma anche in una posa – con le mani sui fianchi e una gamba nascosta – quasi da ballerina. E di ballerine parleremo presto ancora.Nel quadro si ammira una compenetrazione di antico e moderno. Fortissimo è l’eco dei grandi maestri del passato. Si sente l’influenza dei fiamminghi come Van Dyck, ma anche degli amatissimi artisti spagnoli, in primis Velázquez.Il ritratto non è però solo un omaggio alle fonti d’ispirazione di Degas. Negli sguardi dei protagonisti c’è un’analisi psicologica profondamente moderna.