PENSIERI LIBERI

Scoperto un traffico di falsi Stradivari venduti a un milione di euro


Erano solo violini antichi, di modesta fattura artigianale, dal valore di poche migliaia di euro, che venivano venduti, anche oltre il milione di euro, ai propri allievi, come pregiati Stradivari, Amati, Guadagnini, Presenda. E così, a finire in manette per truffa aggravata e falsificazione di opere d'arte è un noto violinista di fama internazionale, allievo di Von Karajan e Oistrach e già docente presso il conservatorio di Mosca, arrestato in flagranza di reato, dai carabinieri, perché in possesso di 20mila euro, quale acconto per l'ennesima vendita al malcapitato studente di un violino "griffato" per il quale cercava di estorcere ben 1 milione e 200mila euro. «Abbiamo colpito un personaggio senza scrupoli - spiega il comandante del reparto operativo carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale, tenente colonnello Raffaele Mancino, illustrando alla stampa l'operazione "Sinfonia" - approfittava della buona fede dei suoi allievi per i propri loschi traffici». E a finire raggirato dal noto docente, anche un violinista professionista disabile «a cui aveva rifilato un Guadagnini, datato 1784, al prezzo di 650mila euro, risultato poco più di un modesto strumento di fabbricazione tedesca di fine ‘800, del tipo Markneukirchen, di valore poco superiore ai 3mila euro».L'emulo Totò, spiega l'ufficiale dell'Arma, organizzava, anche, concerti in paesi dell'ex Unione Sovietica dove «pubblicizzava» giovani musicisti italiani che suonavano «importanti» violini d'epoca. Con l'obbligo, implicito, a fine tourné, di comprare (a fior di euro) il pezzo pregiato utilizzato per l'esibizione. E a coloro che non erano convinti, offriva lo strumento in prestito per un po' di tempo, sostenendo, poi, al momento della riconsegna, una sorta di «singolare simbiosi musicale che sarebbe venuta a crearsi nel tempo tra il musicista e lo strumento». L'acquisto diventata, quindi, d'obbligo: come contraddire il proprio maestro, peraltro, affermato professionista a livello mondiale ed esperto liutaio. Per fortuna non tutti si sono comportati come i ricchissimi turisti americani, a cui Totò, nella celeberrima gag di un suo film, riusciva a vendere Colosseo e Fontana di Trevi. Alcuni studenti (forse i più bravi) si sono rivolti all'autorità giudiziaria, insospettiti, probabilmente, dalla scarsa qualità tecnica dello strumento vendutogli dal maestro. E, così, sono partiti i controlli che hanno portato all'arresto del noto violinista e alla scoperta, nella sua abitazione, di circa 200 violini pronti per essere venduti con le stesse modalità e riconosciuti, a seguito di perizia, di fattura artigianale antica. Neanche, quindi, lontani parenti dei violini Amati, Galiano o Guarnieri. Anche e, soprattutto, per l'assai più modesto valore economico (compreso tra i 3 e 10mila euro)