PENSIERI LIBERI

La divina tragedia continua


La divina tragedia continuaPoi ch’è perpetuava quarantena,ci ritrovammo a festeggiar pasquetta,chi arrostendo sui tetti, in buona lena,pronti a rientrar, se beccati, in tutta frettabistecche, stigliola e capocollo,e la salsiccia da donare al maresciallo.Chi invece arrostea dan lo balcone,spandea fumo come lo camino,secondo ciò che tradizione impone,e per lo scorno de lo suo vicino,che rispondea con Gigi D’Alessio,mandato al diapasòn per lo cortile,sperando così di farlo fesso,e propiziando quantità di bile,mandato da tutti a frequentar lo cesso.Uno provò a fregare i controllorie andò con la famiglia e lo carbone,pur di accendere lo foco appena fuori.Ma appena all’angolo incontrò lo pizzardonecon la paletta tesa e con rabbiosa stizza,lo minacciò di mandarlo all’Ucciardone,e gli consigliò di prepararsi pizza,a casa, impastando con tristezza,ma rispettando lo regio decreto,se volea uscir, solo per la monnezza,lo jorno de lo umido completo,ma essendo a casa già alle dieci e mezza.E da lo jorno dopo della festa,riaprono, con gaudio, libreriee puro lo negozio, o quel che resta,dedicato agli infanti, nurserie,così che pur di non uscir di testa,e di affollare nuovamente vie,il cittadino avea due scelte sole,comprare libri, e leggere qualcosatornando tosto al tempo delle scuole,o provare a ingravidar la sposa,ammesso e non concesso che lei vuole,riprendendo attività tra le lenzuola.