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Fletcher II » |
Fletcher I
Post n°1 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da marlow17
Fletcher scappò via con i video che gli aveva piazzato Floyd Macha. Già mentre correva sentiva il prurito della colpa ricoprirlo da capo a piedi e un leggero tremito traversargli le ossa e fomentargli grossi focolai di irresponsabile eccitazione nelle zone erogene. Non capiva bene cosa fosse: fin da bambino non aveva mai fatto l'amore e in colonia ogni vampata di calore veniva punita severamente. Non conosceva nulla del suo corpo e la Polizia Morale aveva instillato la convinzione che la grossa proboscide che celava in mezzo alle gambe servisse solo per pisciare. Poi aveva conosciuto Roy Vaduz e per Lui la sua fama di pluricarcerato per reati contro la decenza pubblica aveva invertito i termini della censura. Aveva osservato Vaduz masturbarsi e questo, era convinto, stava come un crimine gravissimo. Per la prima volta aveva provato desiderio per la sua compagna. Da quando i rapporti sessuali erano stati aboliti, cinquant'anni prima, tutti aveano traslato o sublimato. Il lavoro, soprattutto, aveva occupato i segmenti della Società e, per la prima volta, si era arrivati a un Mondo senza disoccupazione dove ognuno non aveva più nessun prurito sul quale grattarsi e gli improvvisi attacchi di una libidine, incoercibile e inspiegabile, venivano curati con la meditazione Zen. Fletcher aveva ampie stille di sudore che gli scendevano dalla fronte e lo accecavano, i vestiti gli si attaccavano alla pelle e il fiato gli si era fatto grosso mentre tormentava le copertine dei video che gli bruciavano nelle mani. Essere beccato in quel momento poteva costargli cinque anni di rieducazione e altri due di collocamento mirato. Era, chiaramente, fuori di sè. Arrivato a casa aveva tossito più volte e si era passato il fazzoletto sulla testa rasata e lungo le braccia. Estrella fischiettava e girava per casa accollata come sempre mentre il bambino frignava dall'altra sala. Fletcher sentiva una poderosa erezione scuotergli le fondamenta della patta e si girava di fianco per nasconderla alla sua compagna. "Beh, com'è andata oggi?". Lui s'era seduto e aveva sparso, senza troppo rifletterci i video sulla tavola di palissandro. Lei non c'aveva ancora fatto caso e aveva continuato a sgambettare per la cucina passandosi istintivamente le mani sul volto. Stava preparando una cena scarsa, come al solito, e sembrava già presa dalla seduta di pilates che l'avrebbe seguita, insieme a Rosie, Bertah e Alameda. Fletcher s'era messo improvvisamente a ridere, quasi conscio della comicità della scena e ripensava a tutta la fatica per recuperare quelle immagini: le corse dentro edifici macabri e vuoti, l'incontro con individui poco raccomandabili e vestiti di nero. Quanto gli era costata quella necessità imbecille. "Guarda!". Aveva urlato alla fine, esasperato. Lei s'era girata e s'era portata la solita mano alla bocca, ma questa volta con un moto di orrore e di disgusto. Sul tavolo stavano accavallati diversi yellow ray di porno clandestino con esplicite immagini in copertina. "Che ti è...pigliato?. Sai quanto ci può costare tutto questo?". "Non ho più resistito, ho visto Roy Vaduz masturbarsi e quello mi ha cambiato qualcosa." Estrella era inferocita. Il labbro inferiore le tremava e le pupille sembravano roteare impazzite nelle orbite. "Tu ci vuoi rovinare." "Una volta i bambini venivano fatti in modo diverso". E accennò a Sebastiano, che continuava a piangere nell'altra sala. La prese per un braccio e tentò di avvicinarla alla propria erezione. Lei gli rifilò un pugno sul viso e sgusciò fuori. "Demente! non sai quanto ho pagato per quei video!". Era fuori di sè dalla rabbia e dal dolore. "Dobbiamo guardarceli insieme, poi tutto verrà naturale." Estrella era sparita. Probabilmente era in una delle sue stanze a prepararsi le cose per tornare da sua madre con il figlio. Fletcher immaginava che sarebbe rimasta un pò stupefatta ma non poteva pensare a una reazione così tignosa. Era convinto che che in qualche strana maniera lo amasse e che sarebbe stata convinta, alla lunga, a un atto clandestino di sesso. Quasi senza pensarci aveva piazzato sul lettore uno dei video e mentre le immagini scorrevano si era sbottonato. Lei era tornata come una furia in soggiorno e l'aveva osservato mentre cominciava tranquillamente a farsi una sega. La grossa cappella violacea gli sbocciava dalla mano con movimenti che non avrebbe mai potuto immaginare di possedere. Tornava alla Natura, rischiando il carcere. L'ultima cosa che sentì era la porta che sbatteva facendo probabilmente uscire dalla sua vita sua moglie e suo figlio. Poi fu solo un flusso di sperma che gli inondò i pantaloni e la camicia azzurrina mentre "Banane" (lo yellow ray) arrivava alla fine. Appiccicaticcio ma soddisfatto piegò il volto in un sorriso sghembo ed ebete. Allungò le mani verso il telefono per congratularsi con Roy Vaduz. |
Inviato da: cassetta2
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Inviato da: prefazione09
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Inviato da: marlow17
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