Passarono nella stanza dove stava la moglie di Grassi percorrendo lo stretto corridoio come fosse una sorta di nuovo inizio. Gladys era era buttata su un divano rosso e stava fumando dell'hashish, non aveva indossso che un paio di mutande e una camicetta azzurra aperta sul davanti. Christine rimase stupita, Fletcher un pò meno: già aveva visto passando di sfuggita che una grossa nuvola greve si era accesa di botto e ora Lei stava inspirando tutta la droga naturale. "Piacere!" E allungò due dita sollevando leggermente la schiena appiccicata al tessuto in gabardine. Stefano non sembrava dare grande peso all'inalazione di sua moglie :"Sapete com'è, annebbia. Anche il dottor Percace ha fatto sapere che nei momenti di bridge fa bene fumarsi una canna, è un dissuasore della sessualità e non ha tutte le controindicazioni dei farmaci." Fletcher stava ancora in piedi perchè il divano gli sembrava troppo piccolo :"Tu te le fai?". "Oh no, Io no." sorrise Grassi forzosamente "ho già superato quella fase, faccio solo vita sana, Io." E lo sottolineò sbattendo le palpebre vorticosamente. L'aria era pesante e viziata, era come se colla volatile si fosse rappresa intorno a un ipotetico ventilatore. Christine accennò a sedersi per terra visto che il divanetto andava bene per almeno due persone. "Oh, no. No. Le signore stanno comode" Intervenne Grassi prendendola per un gomito e costringendola a rialzarsi "Io e....Fletcher ci accomoderemo con mezzi di fortuna." Così fu e i due uomini si stesero sul pavimento davanti allo schermo che continuava un segnale come di pioggia radioattiva. Le finestre erano sbarrate con assi in tela cerata e l'aroma della ganja colmava gli interstizi fra persone visibilmente nervose. "Cara, possiamo smetterla con il codice morse, dai metti su un video." Gladys all'inizio pareva ascoltare con difficoltà, poi sorrise e si avvicinò a una montagnola di blue ray in vetta a cui stava un gigantesco posacenere con dentro diversi joints spenti. Tenendo con la mano destra la pila per non farla crollare estrasse con la sinistra un contenitore a caso e lo mostrò a Grassi sempre con la stessa espressione inebetita. Visto così non sembrava davvero niente di speciale: la copertina era un campo di lavanda sul margine di un bosco ceduo. "Non sarà mica una serie di beats new-age con contorno di orizzonti che affogano nel mare..." Pensò Fletcher preoccupato. La moglie di Stefano inserì il blue ray e dopo un'anodina introduzione spuntò il culo gigantesco di una colombiana che si approssimava su tacchi vertiginosi a un ragazzo di colore, disteso nudo con l'enorme pene flaccido. Da lì si sviluppò tutta una serie di situazioni scabrose che andarono avanti per un'ora e un quarto. Fletcher sentì un irrigidimento al basso ventre ma fu subito smorzato dalla visione dei due sposini che fissavano gli accoppiamenti con la stessa passione con cui si può visionare un documentario geografico. Christine, dal canto suo, sembrava imbarazzata. Al minuto trentacinque, mentre una giovane bionda stava scendendo sul fallo eretto di un cinquantenne Fletcher chiese una pausa. "Che c'è?". Le pupille di Stefano Grassi erano sorridenti e gli brillavano le labbra nel chiaroscuro della stanza. Di certo si era passato e ripassato la lingua sui denti mentre massaggiava una bottiglietta di acqua minerale. "Che c'entra questo?". "Non capisco". "Non siamo venuti qui per ringalluzzirci con un video porno, non vedo il nesso." Grassì emise un sospiro accorato come fosse costretto a ripetere una lezione già introdotta ad nauseam. "è un esercizio di consolidamento, è per vedere fino a che punto siamo ancora malati." "Mi sa ancora parecchio." Fece Fletcher e si rialzò in piedi. Si alzò anche Christine dal divano in pelle e gli avvicinò le labbra a un orecchio :"Per amor del cielo, non vorrai che le divise tornino a farci visita? Rimani tranquillo almeno sino alla fine del film." E lo spinse sulle spalle con molta delicatezza, tanto che Lui tornò ad accoccolarsi sul pavimento con atteggiamento maldestro. Stefano Grassi si rimise a sorridere e tutti insieme attesero la fine del lungometraggio avvolti dal fumo dell'ennesima canna accesa da Gladys. Quando le ultime chiappe furono scomparse la notte aveva probabilmente progredito sino al punto di essere irreversibile e pochi movimenti si libravano nell'aria pesante; anche le parole erano talmente impregnate da trovare a fatica la via per il volo rimbalzando sulle piccole pareti. "Fa parte del programma di riabilitazione: una serie infinita di registrazioni porno. siamo arrivati al punto di guardarle con totale indifferenza." Mormorò Gladys per la prima volta. Christine si sollevò dal divano e si riassettò mentre Fletcher stringeva la mano a Grassi :"é stato un piacere. Vi conoscete da tanto, voi e Christine?". "Ah, dai tempi della clinica. Ho sempre pensato che quella donna avesse qualcosa di magnetico. Un'attrazione speciale. Probabilmente ti ha catturato." Fletcher sogghignò in cuor suo a questa stronzata e portò Christine sulla soglia di casa. Grassi li accompagnò facendo luce in quell'ambiente cavernoso. Agitava ancora la mano mentre loro si allontanavano senza premere sul motore. "Pensi che la moglie si stia facendo un'altra canna?". Mugolò Fletcher.
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