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Fletcher XXX

Post n°29 pubblicato il 25 Febbraio 2015 da marlow17

 







"Beh, cosa c'era da bisticciare?". Fa il dottore, adorabile, girandosi in poltrona e abbrancando un bicchiere di succo d'arancia. "Ah, stupidaggini" Risponde Peter guardando il succo gorgogliare nella gola bianchissima del suo prestigioso interlocutore. "Ho pensato che Rihanna avesse dei problemi a stare fuori, Reminiscienze come si dice. Problemi a relazionarsi. Magari l'avrà notato anche Lei in Tribunale." "Rihanna è una splendida donna, ha tanti problemi quanti ne abbiamo Io e Te, Peter." "Non capisco." Il Dottore si alza e gira intorno alla splendida scrivania in noce e si mette alle spalle della ragazza. "Intendo dire che c'è qualcosa, o qualcuno che Le risveglia dei brutti incubi, e allora Lei reagisce da animale, come faremmo Tutti. Ma questo è un problema che vale anche per Te, ragazzo mio. Sei violento, iperattivo, reagisci in modo esasperato per un nonnulla e cerchi di importi a Te stesso mettendo sotto quella che consideri la Tua femmina." Peter suda freddo; Percace sembra averlo preso di mira quando per Lui era un puro e semplice affare di trasferire sul posto Rihanna, lasciarla a sottoporsi alle cure necessarie e tornare da Fletcher. "Da quanto, Peter, sei succube di quell'individuo?". "Intende....?". "Sì, intendo proprio Lui." "Ma no, l'ho affrontato e pure steso..mi disgusta e opprime. Non ho assolutamente nulla da spartire con Lui." La voce gli esce metallica e bagnata di sudore. Con un brivido che gli corre lungo la schiena sente di ripetere una lezioncina che inconsciamente si era preparato durante il viaggio in macchina. "Non raccontarmi panzane, Peter. Tanto più lo rifiuti tanto più ne sei attratto e condizionato. T'ha spedito Lui qua per vedere com'ero uscito dalla Sessione con Lui? Beh, dovrebbe sapere che è assolutamente impossibile scalfirmi. Tu, piuttosto, avevi qualche intesa con Lui? Avevi in mente di toglierti di torno Rihanna e tornare alla base per qualche porcheria inconfessabile? Da quanto, Peter, Ti senti attratto da quel Personaggio?". "Andiamo, è semplicemente.....irreale. C'ha provato con la mia ragazza. Mi ha fatto andare il sangue alla testa. Forse ho sbagliato a lasciarmi trasportare. Ho mostrato fragilità. Ho solo voluta toglierla dalle sue grinfie e mi sono mostrato debole, come se Rihanna mi appartenesse. Come se non avesse un cervello con il quale pensare. Quella è la mia unica responsabilità." Un silenzio appiciccoso cala sul magnifico ufficio. Percace sorride e mette le mani intorno alle spalle della ragazza :"E Tu, Rihanna, hai qualcosa da aggiungere?". Tranquillizzata dalla quieta presenza del Medico dietro di sè Lei inizia a parlare con sicurezza e voce stentorea, ogni parola un chiodo nella bara psicologica di Peter. "Boh non so, ho reagito con la signora Driscoll e Lui sembra essersene terrorizzata. Vive nell'angoscia che Io possa intendermela con altri Uomini ma è una stronzata. Secondo Me è solo insicuro e fottuto e vuole togliermi di torno per un bel pezzo." Percace apre leggermente la finestra alla brezza della sera :"Concordo perfettamente. Tu, Peter, hai bisogno di un supplemento di cure in questa Clinica. Sei pericolosamente incline alla promiscuità e ai pensieri sconci. Poi tenti di relegarli nell'ambito di una presunta dinamica di coppia. Scambi la tua potentissima pulsione all'eversione con una normale cura per l'integrità di quella che sostieni essere la Tua femmina. Comunque la giri sei esposto al Male e non gli resisti veramente, fai solo dei grandi giri tortuosi per spiegare la Tua Perversione e offrirle un quadro dentro il quale agitarsi, lontano dai Sensi di Colpa." "Tutto questo è grottesco. Io sono venuto qui per curare la mia ragazza, non per farmi ingabbiare. "Curiosa espressione. Significa che questo posto è per Te una gabbia?" Peter si torce le mani, si agita, sbatte più volte le palpebre, incredulo :"Ma no. era solo gergale. Non sono Io il malato, comunque." "Non trattiamo le malattie, come Tu ben sai, si tratta solo di un lieve disturbo della personalità." Peter ha la tentazione di mettersi le gambe in spalla e di tentare una fuga improvvisa attraverso gli uffici e le ampie scalinate color crema, ma il pensiero di Devoy e di Dorian mescolato alla considerazione per le guardie armate là fuori e per le alte palizzate di cemento armato, lo fiacca quasi immediatamente. "E di Rihanna che sarà, allora?". Percace alza lievemente le spalle e fa schioccare quasi impercettibilmente la lingua :"Lei è libera di andare dove Le pare. Non ha obblighi e non ne ha mai avuti. Si è comportata in modo magnifico verso Ms. Driscoll e anche in Tribunale. Per quanto riguarda le avances di quel signore, Fletcher.....si è mantenuta distaccata e neutrale, lo ha lasciato cuocere nel suo brodo e non gli ha offerto corda. Sono orgoglioso di Lei." Peter inizia a sgonfiarsi e a rassegnarsi: il suo mondo si riduce progressivamente allo spazio che il Dottor Percace vorrà concedergli e balbettando avanza solo una richiesta :"Io ho solo quello che ho indosso, debbo tornare a casa di Fletcher per procurarmi il mio bagaglio, questo me lo deve concedere." "Mai pensato il contrario. Vai e procurati quello che ti sarà utile per qualche settimana in questo Paradiso." Poi il Dottore si gira a respirare la brezza serotina che incede attraverso la fessura delle finestre semiaperte. In un attimo ha completamente ignorato i suoi due ospiti, che si allontanano a passi felpati accostando la porta. Fuori, davanti all'ufficio, gingilla Devoy insieme al pitbull. Ha la camicia sbottonata e il cappellino dei Dodgers messo di sbieco :"Beh, Chi va e Chi rimane?". Peter respira a pieni polmoni :"Nessuno dei due per il momento. Andiamo a radunare altro bagaglio e poi tornerò per la nottata qui dentro." "Va bene, Capo. Piacere di averla nostro ospite." I due giovani si avviano attraverso le ampie sale fin'oltre l'imponente scalinata centrale senza scambiarsi una parola. è ormai ora di cena e incrociano alcuni capannelli di pazienti che ciabattano verso la mensa nelle zone inferiori. Stanno rientrando attraverso alcune porte secondarie dalla passeggiata contemplativa nei giardini della Clinica. Rihanna e Peter transitano per il sentiero principale ignorati dalle guardie armate che sbadigliano sopra gli UZI e i fucili a pompa. Giunti alle cancellate vengono lasciati uscire da un ragazzo ineffabile con gli headphones incollati alle orecchie. Nello stesso istante che il cancello si chiude in un soffio alle loro spalle e sono al di là del tiro delle telecamere a circuito chiuso Peter sbotta con gli occhi viola :"Pensi che abbia intenzione di rifarmi il taglio di capelli qui dentro, ragazza mia? Ci sono parecchi che hanno preso un granchio stasera." Salgono in macchina e Lui sgasa accelerando di botto. Ha un pò di sudore sugli zigomi e le mani gli scivolano intorno al volante mentre lasciano indietro le piscine, i campetti da golf e i boschetti di pini cedui, tornando a immergersi nel ventre molle della Metropoli...zone popolari, larghe corsie e piccole piazze di individui ciondolanti a scacciare la depressione: i residui della psichiatria di massa, gli inoffensivi e i sedati a vita. Peter ha abbassato i finestrini e un pò di gelo si forma tra i loro due corpi. "Non capisco perchè hai assecondato Percace. Potevi mettere una parola per Me." "Penso sia quello che meriti. Hai cercato di fottermi ributtandomi lì dentro." "Istinto, Rihanna, Istinto. Mi sono lasciato sopraffare dalla paura e dalla gelosia per Fletcher...ma ora so che se qualcuno può pararmi il culo, beh è proprio Lui." "Ti vuoi dare latitante?". "Ho compiuto il mio percorso. Non ho intenzione di tornare a sbattermi nell'alveare sbiancato. questo sarà poco ma è sicuro."

 
 
 
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