Creato da marlow17 il 23/02/2015
Una vita a spina di pesce
 

FLETCHER

- Fletcher I
- Fletcher II
- Fletcher III
- Fletcher IV
- Fletcher V
- Fletcher VI
- Fletcher VII
- Fletcher VIII
- Fletcher IX
- Fletcher X-XI
- Fletcher XII
- Fletcher XIII
- Fletcher XIV
- Fletcher XV
- Fletcher XVI
- Fletcher XVII
- Fletcher XVIII
- Fletcher XIX
- Fletcher XX
- Fletcher XXI
- Fletcher XXII
- Fletcher XXIII
- Fletcher XXIV
- Fletcher XXV
- Fletcher XXVI
- Fletcher XXVII
- Fletcher XXVIII
- Fletcher XXIX
- Fletcher XXX
- Fletcher XXXI
- Fletcher XXXII
- Fletcher XXXIII
- Fletcher XXXIV
- Fletcher XXXV
- Fletcher XXXVI
- Fletcher XXXVII
- Fletcher XXXVIII
- Fletcher XXXIX
- Fletcher XL
- Fletcher XLI
- Fletcher XLII
- Fletcher XLIII
- Fletcher XLIV
- Fletcher XLV
- Fletcher XLVI
- Fletcher XLVII
- Fletcher XLVIII
- Fletcher XLIX
- Fletcher L
- Fletcher LI
- Fletcher LII
- Fletcher LIII
- Fletcher LIV
- Fletcher LV
- Fletcher LVI
- Fletcher LVII
- Fletcher LVIII
- Fletcher LIX
- Fletcher LX
- Fletcher LXI
- Fletcher LXII
- Fletcher LXIII
- Fletcher LXIV
- Fletcher LXV
- Fletcher LXVI
- Fletcher LXVII
- Fletcher LXVIII
- Fletcher LXIX
- Fletcher LXX
- Fletcher LXXI
- Fletcher LXXII
- Fletcher LXXIII
- Fletcher LXXIV
- Fletcher LXXV
- Fletcher LXXVI
- Fletcher LXXVII
- Fletcher LXXVIII
- Fletcher LXXIX
- Fletcher LXXX
- Fletcher LXXXI
- Fletcher LXXXII
- Fletcher LXXXIII
- Fletcher LXXXIV
- Fletcher LXXXV
- Fletcher LXXXVI
- Fletcher LXXXVII
- Fletcher LXXXVIII
- Fletcher LXXXIX
- Fletcher XC
- Fletcher XCI
- Fletcher XCII
- Fletcher XCIII
- Fletcher XCIV
- Fletcher XCV
- Fletcher XCVI
- Fletcher XCVII
- Fletcher XCVIII
- Fletcher XCIX
- Fletcher C
- Fletcher CI
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Dicembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 9
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

Arianna1921Miele.Speziato0anastomosidisabbiaclock1991nurse01Vasilissaskunklottomaximcassetta2prefazione09margherita5575marlow17amabed_2016soltanto_unsognoIo.UnaBarcaNelBoscoannamatrigiano
 

Ultimi commenti

Impegnatevi di più con i post non posso essere l'unico...
Inviato da: cassetta2
il 11/11/2020 alle 17:38
 
Passavo e ho letto: di un cuore che voleva bullonare un...
Inviato da: prefazione09
il 03/12/2019 alle 08:15
 
Bellissimi pensieri. Un saluto Rosy
Inviato da: bluiceee
il 10/11/2019 alle 16:16
 
Sereno, Già °____°
Inviato da: marlow17
il 21/10/2019 alle 13:01
 
Sereno week-end.
Inviato da: RomanticPearl
il 19/10/2019 alle 16:27
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Fletcher XLVIFletcher XLVIII »

Fletcher XLVII

Post n°46 pubblicato il 25 Febbraio 2015 da marlow17

 







Mentre guidava Fletcher lanciava di sguincio qualche occhiata a Christine. Peter stava sul sedile posteriore avvolto da un sonno pesante post-sbronza, e l'autista si preoccupava anche di Lui, facendo attenzione di non affrontare le curve troppo velocemente per non farlo svegliare e magari vomitare. Nel frattempo era entusiasta e sentiva l'energia scorrergli attraverso le vene come un fiume in piena, la lucidità rinvigorirlo e la freschezza dilagare sulla sua faccia e pulirla vigorosamente dopo giorni di passività e languore. Era un po' come rinascere a nuova vita e la sua donna era lì, a condividerla con Lui. Non importava assolutamente cosa il Futuro poteva riservare: dopo avere abbattuto le due divise qualcosa era mutato e Lui non era disposto a tornare sui suoi passi e ripercorrere il calvario di umiliazioni e miseria che lo aveva contraddistinto sino a quel momento. Sarebbe rimasto in piedi, saldo e determinato come un capitano alla guida del suo veliero, costasse quel che costasse. Avrebbero dovuto distruggerlo per vincerlo. "Vero?" Fece a Christine allungando una carezza su quella guancia un po' pienotta e morbida. "Cosa, tesoro?". "Intendo dire che ci separeranno solo da morti, e forse nemmeno allora. Vero?". Lei accennò un sorriso ma sembrava così stanca da essere sul punto di crollare da un momento all'altro. Lui se ne accorse e si morse il labbro inferiore: la Forza gli bolliva dalla pelle e lo faceva agitare nel sedile tanto da avere l'esigenza di menare ancora le mani. A un certo momento si sovvenne che avevano lasciato i cannoni dei poliziotti nell'ingresso dell'albergo. Scacciò con forza una mosca davanti a sé in un gesto di rabbia ma subito si rasserenò: a cosa poteva servire girarsene con una spingarda come quelle? Ora dovevano semplicemente diventare invisibili, scivolare fra le trippe delle aree densamente popolate e lasciarsi inghiottire dalla discrezione e dalla mediocrità, non dare nell'occhio, non permettere a nessuno di potersi incuriosire a quello che facevano, diventare una coppia prevedibile e normale, rispettare delle regole minimali e presentare Peter come un loro cugino solo un po' scavezzacollo. Non era impossibile, soprattutto nella metropoli e Fletcher si chiese come aveva fatto a non pensarci prima, come aveva fatto a ficcarsi a 1200 metri di altezza in una bara d'hotel in disfacimento con un ragazzo confuso e pauroso. Forse la risposta stava nella donna che gli stava vicino: già, probabilmente non aveva mai voluto eclissarsi definitivamente proprio perché c'era qualcuno da cui voleva farsi trovare, e quel qualcuno era proprio Christine. Lui sapeva che Lei era a conoscenza del modo con il quale mettersi sulle sue tracce, Lei poteva arrivare a raggiungerli, e così aveva fatto. Poco male che si fosse tirata dietro quei due bastardi di sbirri traditori. Adesso la situazione era stata sistemata e volavano a velocità di crociera verso la Pianura e l'Oceano. L'unico piccolo inconveniente che gli frullava per il capo era il tragitto fra il termine della discesa e l'arrivo sulla Costa...Potevano esserci posti di blocco o controlli a tappeto delle Divise? Si sentiva di escluderlo. Probabile che i piedipiatti avessero concesso carta bianca a Quaid e Ramelli, fidandosi ciecamente delle loro capacità di segugi sulla pista e di rotweiler al momento decisivo. Erano certi che un cialtrone come Fletcher e un ragazzo come Peter non avrebbero costituito un problema, e che motivo c'era di impiegare forze massicce quando si poteva raggiungere il risultato con il minimo sforzo e la più grande sicurezza? E, di certo, erano stati a un passo dal completare con successo il loro piano: Ramelli aveva incantato Christine e disarmato Fletcher. Per fortuna quel gorilla di Quaid aveva rovinato tutto con la sua precipitazione e dabbenaggine. Lui si era scosso appena in tempo prima di ritrovarsi un paio di braccialetti d'acciaio intorno ai polsi e un biglietto per la Clinica di Percace, solo andata. Aveva reagito e Li aveva stesi, gli stronzi. In quel momento avrebbe alzato il braccio e chiuso la mano a pugno dalla contentezza. Era la prima cosa di cui era orgoglioso da parecchio tempo a quella parte. Continuava a ripeterselo, con le goccioline di sudore che gli scendevano dalla fronte per l'entusiasmo. Scosse ancora Christine e per due lunghissimi secondi la fissò nelle pupille provate. "Dimmelo, cazzo, che sono una bestia!" Urlò. E così tanto da svegliare di soprassalto anche Peter, che si sentì subito male e gli pigiò la mano sul collo. "Devo rigettare!" gridò a sua volta. Fletcher accostò immediatamente l'utilitaria su un tratto erboso, Peter spalancò la portiera correndo fuori e vomitando l'anima, nel frattempo. Se la portava in giro, alzando ogni tanto la testa e poi continuando a vomitare. Pareva uno spremiagrumi portato al collasso e poi lasciato cadere sul pavimento verde; così Peter colava dai bordi della bocca fino al praticello bellissimo e indifferente. Intorno la Natura meravigliosa celebrava i suoi riti serali, con picchi, capinere e usignoli a fare da dolce accompagnamento.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963