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Fletcher LXXXIII
Post n°82 pubblicato il 02 Settembre 2015 da marlow17
Trascorse un nuovo lembo di giornata e tornò la sera. Van Huijten non s'era visto per tutto il giorno e solo la sua accolita aveva fatto cerchio intorno ai Visitatori per esaltarli e celebrare l'effimera vittoria su Ganopulos. All'interno della Canonica avevano stappato alcune bottiglie di vino e preparato delle torte, che erano state poi spolverate con insolita rapidità. L'atmosfera era gradevole e Tutti avevano voglia di parlare di Tutto: Fletcher, mosso da un'impellente curiosità, di Ganopulos e su come fosse arrivato ad avere un tale ascendente riguardo il Capo. Tobias Vandenabbe bevve un sorso di chiaretto e cominciò a parlare, molto lentamente :"Ganopulos è arrivato cinque anni fa, come paziente e, per chissà quale ragione, ha subito attirato la curiosità del vecchio, che lo ha preso sotto la sua ala protettiva facendogli fare tutti gli steps per scavalcare i suoi problemi. Quando, due anni fa, la terapia di quel signore si è potuta dire conclusa, Van Huijten lo ha cooptato alla guida della Fondazione. Fino a lasciargli progressivamente tutti gli incarichi e a sfilarsi dagli impegni burocratici. Da quel momento il Dottore si è ritirato con Noi in questa chiesetta sconsacrata dove abbiamo cominciato un percorso spirituale profondo e alquanto variegato. Così le strade nostre e quelle della Fondazione si sono parzialmente separate, al momento solo Van Huijten ha ancora qualcosa a che fare con la burocrazia del Centro ed è ancora intestatario del Brand del Wellness, noi viviamo in un'altra dimensione e abbiamo già fornito alla Società più di quanto abbiamo ottenuto in cambio. Quindi è giunto il tempo di scostarsi ma non accettiamo il fatto che Ganopulos filtri le amicizie o le conoscenze del Nostro Vecchio, o che si arroghi il diritto di imporre una specie di protettorato sulla nostra zona decidendo per Chi gli sta bene o per Chi prova antipatia. Ci consideriamo un'enclave protetta e autogestita: nessuno ci imporrà mai di essere inglobati dal Centro." Erika Ottavi, una graziosa signora di mezza età si avvicinò alla postazione dei tre fuggiaschi e prese Peter sottobraccio. "Volete vedere cosa produciamo, di solito, per essere più vicini a Dio ed ingannare il tempo, che come si sa è padre della noia e di tutti i vizi?" Fletcher e Christine assentirono e si alzarono dalla tavola mente il ragazzo veniva trascinato via sorridente. Tutti seguirono Erika Ottavi verso una botola che fu rapidamente sollevata. In fila indiana discesero le scale di quella che sembrava una cantina aerata e ben tenuta, fino a toccare il suolo fatto di lastroni di marmo. "Sembrerebbe una cripta." sussurrò Fletcher. La Ottavi sorrise "Non aspettate di trovarvi scheletri o rimasugli delle amanti di qualche vecchio parroco. Era, semplicemente, il luogo dove venivano conservati i doni della Comunità e gli attrezzi di lavoro del religioso che non potevano essere contenuti in sacrestia. Fletcher vide una montagna di crocifissi accatastati delle più varie forme e fogge, simboli dorati, argentati, legnosi, bronzei, inox e quant'altro. Ne prese uno a caso dal mucchio e lo osservò con attenzione: era un crocifisso con la figura di Gesù in puro argento, il corpo del Salvatore si contorceva negli spasmi della sofferenza e tutta la sua figura era orlata e quasi sfregiata da strane strisce nerastre che ne avevano corroso i piedi e un braccio. L'Uomo lo sollevò per portarlo alla fievole luce del sotterraneo :"Qualcuno si è divertito a mutilare questo povero Cristo?" Mormorò quasi facendo una domanda a Sé stesso. Erika Ottavi gli sfilò dolcemente di mano la sacra reliquia e la spolverò con l'orlo della gonna. "Questo è niente, Fletcher. Ne troverà in condizioni ben peggiori in quella catasta. Ogni mese cambiamo una dozzina di crocifissi...ma ora non Li usiamo più né dorati né argentati, perché è un peccato e una spesa mandare al macero alcuni gioielli dell'arte." Christine ebbe un intuizione, e fissò diritto negli occhi la Signora. Di che si tratta? Esorcismi?" Erika Ottavi annuì gravemente :"La nostra Guida spirituale ne pratica altrettanti ogni settimana...taluni sono relativamente pacifici....altri, molto.....movimentati....." Peter non cessava di guardarsi intorno, quasi ignorando il mucchio di oggetti sacri offesi. Di certo qualcosa, in quella cantina, Lo turbava profondamente. Quasi sovrappensiero chiese :"E come ha scoperto, Van Huijten, di avere queste particolari facoltà taumaturgiche? Insomma di esorcizzare gli Indemoniati?" "Perché lo ha vissuto su Sé stesso per anni." Replicò tranquillamente la donna. Fletcher strabuzzò gli occhi, poi li atteggiò a una posa sorniona :"Il Grande Vecchio, posseduto dal demonio? è questo che intende?" "Precisamente. Negli ultimi tre anni è stato periodicamente soggetto a queste possessioni diaboliche. La prima crisi è avvenuta il 22 maggio di qualche tempo fa. ricordo ancora....La primavera indugiava nell'estate e Lui cominciò a delirare in strane, incomprensibili lingue." "E a sputare liquidi corrosivi?" intervenne Fletcher tentando di trattenere una risata ma, al tempo stesso, confuso da quell'oceano di strane, nuove rivelazioni. "Assolutamente sì. " Il Crocifisso d'oro (che gli era molto caro) fu il primo a essere danneggiato. Al momento pensai subito a una crisi di epilessia ma non gli vidi arrovesciare la lingua. Al contrario, stava ritto in piedi, in atteggiamento impassibile, e fluiva con facondia dei discorsi assurdi e senza capo né coda. Mescolanza di strani linguaggi e di elaborate, fiorite bestemmie. Quando notai il carattere religioso di quella esplosione presi istintivamente il Crocifisso e glielo misi davanti agli occhi. Lui ci sputò sopra lasciando gli sfregi che Voi stessi potete vedere. Allora corsi a chiedere aiuto e fu Tobias a farlo recedere dalla Sua malignità, parlandogli, semplicemente. Lo fece ragionare, se così si può dire, e Lo condusse al rinsavimento. Finita la fase acuta di possessione Lui cadde in uno stato di catatonia, dal quale si risvegliò solo all'arrivo di Ganopulos." "Il Salvatore!" Notò Fletcher. "Non più di tanto. Gli fece un'iniezione di benzedrina." "Lo spirito maligno doveva averlo momentaneamente abbandonato." "Proprio così. Ma si ripresentò nelle settimane successive. fu lo stesso Ben, però, a vincerlo. Con il digiuno, l'astinenza e la preghiera. Progressivamente le crisi si sono diradate e, alla fine, scomparse del tutto. Per questo quando Lo avete condotto nel bosco ho temuto che ciò potesse causargli una ricaduta." Peter annuì ma non staccava le pupille da altri oggetti, coperti da teli e sparsi nel sotterraneo. Erika, seguendo i movimenti nervosi del ragazzo precedette tutti davanti a quello che sembrava un tavolo con diverse sporgenze, nascosto ai ficcanaso da un leggero lenzuolo. Senza attendere oltre, e con un sorriso che Le affiorava sulle labbra, strappò via il rivestimento e rivelò ai tre fuggiaschi uno spettacolo invero molto curioso. "Un presepe!" Imprecò Fletcher ad alta voce. Christine e Peter sbarrarono gli occhi e parvero non credervi immediatamente. Ma sì! Quello che si rivelava alla Loro curiosità era proprio un elaborato, raffinatissimo, pregiato Presepe! La Ottavi schiacciò un pulsante dietro la bizzarra invenzione e questa subito prese vita. L'acqua cominciò a scorrere vicino alla capanna della Natività e i personaggi (dell'altezza di una mano) si animarono per svolgere i brevi compiti che gli erano stati assegnati: i Re Magi portavano i loro doni abbassando le fronti, il pastore recava un agnello sulle robuste spalle, la stella cometa compiva il suo passaggio nel cielo e decine di altri, minuti protagonisti svolgevano il loro breve incarico all'interno di uno dei grandi Misteri dalla Creazione in poi. Il tutto in uno sfolgorio elettrico tale da impressionare qualsiasi spettatore catturato dalla scena. Era una visione accorata. Ma qualcosa di singolare aveva luogo insieme al dipanarsi dell'ipnotica faccenda. "Le facce!" Esclamò Fletcher "Guardate i volti!" I suoi sodali fecero più attenzione alle fisionomie delle figure rappresentate e diedero in un'esclamazione di stupore :"Ganopulos!" Fece Peter indicando un soldato che recava un otre di vino. "Katerina Blossom!" Replicò Christine puntando il dito su una vecchina intenta a tessere all'arcolaio vicino al ruscello. "E San Giuseppe è Van Huijten stesso." Chiosò Fletcher. Ma la sorpresa più grande doveva ancora venire e i fuggiaschi la realizzarono osservando le fattezze di Maria e del Bambino Gesù. Con l'orrore e lo stupore rappresi sulla faccia notarono Lo stesso Peter come Cristo neonato e Christine nel ruolo della Vergine. "E Io?" Chiese ingenuamente Fletcher. "Stiamo ancora definendo il suo ruolo, Liberty." Gli rispose Erika con un sorriso incantatorio. "E se fosse Dio stesso?" Aggiunse maliziosa. L'Uomo dopo il primo momento di meraviglia e piacere, ebbe un moto di vago terrore e fece per girarsi per raggiungere le scale, ma Peter stava già svolgendo un enorme arazzo sul pavimento e nel contempo lo osservava con estrema attenzione. "Un'altra delle nostre produzioni" spiegò, con fare compunto, Erika Ottavi. Nel frattempo, alle loro spalle, silenziosamente, si era raccolto tutto il gruppuscolo di Van Huijten, e fungeva da discreto uditorio per tutta la bizzarra faccenda. Facce serene e soddisfatte, dopo avere fatto abbondantemente onore alle libagioni approntate al piano alto, stavano assistendo alla lezione della Dott.ssa. Fletcher cominciava a sentirsi male e a percepire il vomito fino nelle narici ma l'arazzo ormai era steso al suolo e la signora ne riassumeva le principali caratteristiche :"Rappresenta le tentazioni di Nostro Signore nel Deserto e...." "Un momento!" Interruppe freneticamente Fletcher. "Il Diavolo e il Cristo...." Poi cadde a terra svenuto e si risvegliò solo un'ora dopo nel proprio giaciglio sopra la Sacrestia. Christine Gli stava asciugando la fronte e in mano teneva una mela purpurea e ancora intonsa. "Dai, mangia qualcosa di fresco. E bevi." disse porgendogli un bicchierone di limonata. "Ti sei ripreso, finalmente." Gli fece notare con una certa, vaga acrimonia. L'Uomo si sollevò sui gomiti poi saltò fuori dal letto malgrado le proteste della donna. "Peter...." Biascicò mentre Lei lo sorreggeva senza che ve ne fosse il minimo bisogno. "è di sotto. Sta discutendo amabilmente con tutto il gruppo su quel arazzo che Ti ha tanto sconvolto". "Hai visto anche Tu quello che ho visto Io?" "Ho visto un Cristo alle prese con un diavolo munito di bombetta e redingote, se è questo che vuoi dire." "Ma no, i volti! Percace e Van Huijten! Cristo e il Demonio erano loro!" Christine lo fissò attentamente, attonita. Fletcher si passò una mano sul volto, quasi ad avere conferma che almeno la sua faccia, fosse quella giusta. "Secondo Me quello strano presepe Ti ha sconvolto la mente. Non Ti aspettavi di vedere tutte quelle facce note. Hai notato che nel gruppo dei pastori era rappresentata tutta la comunità di questi strani credenti?" "Sì, certo che Li ho visti. Ma non Mi aspettavo di ritrovare quel dannato psichiatra nell' arazzo. O forse chissà, ho i nervi sconvolti." Christine continuava a crollare il capo. Agli occhi dell'Uomo era evidente che la sua visione di Percace e Van Huijten era stata solitaria e monomaniacale. "Mi piacerebbe rivedere quell'opera, ma, ora come ora, no ne avrei il coraggio." Concluse con un sospiro. |
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