Fletcher

Fletcher CI

Entrarono e chiusero la porta monumentale. L'appartamento non era molto arioso ma curatissimo e testimoniava del buon gusto del proprietario e della sua passione per l'antiquariato: a stento ci si riusciva a muovere fra i mucchi di remote bellezze acquistate chissà dove e Fletcher cominciava a sentire il disagio di trovarsi tra due donne piacenti mentre Christine languiva nel Palace hotel. Si sedette senza chiedere permesso su un'incantevole poltrona in raso rosso. Era nervoso e sudava abbondantemente, il desiderio di venire subito al punto era per lui impellente: "Insomma" Fece rivolto a Beatrice "Tuo padre è l'unico che spaventi tuo fratello grazie ai particolari poteri ipnotici che possiede." "La verità è questa. Jakob non riesce a controllare e determinare il vecchio perché non ne scandaglia a fondo i pensieri. è un punto che gli sfugge e non riesce a darsi pace, ha sempre il timore che il saggio Van Huijten scateni la rivolta contro i suoi metodi." "Non è stato forse così? Hanno anche sparato." "Non credo fosse quello che volesse mio padre. La sua ribellione è più sottile, sta cercando di disarmare Jakob con l'unica potenza del pensiero. Non vuole una strage, non vuole guerriglia nelle vie. La battaglia, sostanzialmente è limitata a lui e mio fratello." "L'unica forza di tuo padre è la sua facoltà di ipnotizzatore...Non è un po' poco per ribaltare l'impero di Percace?" Beatrice sorrise: "Jakob è un uomo come tutti gli altri, anche se si crede un novello redentore, e continuo a pensare che abbia una paura fottuta dei poteri del vecchio Van Huijten." "Perché è in grado di scandagliarlo, di rivelare i suoi progetti segreti, di disarcionare la stima e la credibilità che il giovanotto si è guadagnato negli ultimi anni." "Precisamente. Può sperare che muoia ma non può ucciderlo: è suo papà." Fletcher corrugò la fronte e si morse la pellicina dell'anulare destro: "Ma cosa diavolo è successo in quella chiesa? Da quello che avevo notato tuo padre aveva il completo controllo sul gruppetto dei suoi seguaci. Li determinava con uno schiocco delle dita." Ho l'impressione che fosse tutta una trappola e che Jakob avesse convinto mio padre a farsi carico di individui socialmente pericolosi." "Si, mi aveva accennato qualcosa a proposito." "Personalità dissociate, individui schizoidi e paranoici a cui Van Huijten con l'andare del tempo si è affezionato. Non si trattava semplicemente di soggetti svantaggiati ma di veri e propri terroristi in nuce. Persone letali." Fletcher continuava implacabili a massacrarsi la pellicina dell'anulare destro: "MI fa specie immaginare Katerina Blossom o Tobias Vandenabbe come terribili eversori." Beatrice trasse un grosso sospiro e istintivamente mise mano alla borsa come se cercasse le sigarette. "è proibito da qualche decennio. Almeno a noi mortali." Sorrise l'uomo. Lei annuì vistosamente e continuò a parlare: "Il dottor Percace, mio fratello, ha deliberatamente affidato degli schizofrenici dannosi a mio padre per constatare cosa ne veniva fuori." "Hai appena detto che Percace non ammazzerebbe mai suo padre." "Ma può metterne le basi lavandosene le mani. Inoltre è stato mio padre a premere in quella direzione. Penso sognasse di crearsi un culto da contrapporre a quello del figlio grazie ai suoi particolari poteri ipnotici. Ma anche quelli hanno dimostrato di avere un limite." "Mi stai praticamente dicendo che la situazione gli è sfuggita di mano, o meglio di testa." "Precisamente: il cervellone Benjamin Van Huijten ha smarrito il controllo sui suoi seguaci, che lo hanno sequestrato e tenuto in ostaggio per avere la resa di Percace." "Manovra risibile" soffocò Fletcher una risata. Fuori si udì nettamente la frenata nel vicolo cieco di un'auto di grossa cilindrata. L'uomo si alzò istintivamente dalla poltrona in raso rosso: "Le divise?" Balbettò con un brivido. "Oh no" Rise Beatrice "Stai per conoscere il dottor Gretsch, colui che ha attualmente in cura il vecchio e che fa parte della nostra rete cospirativa."







(Continua)