Fletcher

Fletcher XXXIV


Con passo spedito fa ritorno verso l'hotel. Ha la fronte corrugata, le pupille spinte fuori come sporgenze glabre, le mani avvolte da un leggero tremolìo. Fletcher irrompe all'interno mentre Peter sta camminando in giro per il locale di accoglienza al pianterreno. Pare brillante e sta fumando una sigaretta avidamente. "Che significa quella sigaretta? Da dove spunta? Io non Te l'avevo data". "Non sei il solo ad avere segreti." "I tuoi, Cristo, sono tutti in queste pagine, a quanto pare." "E allora? non eri Tu che mi hai detto di scucire tutto, di lasciarmi andare con la storia della mia vita?". Fletcher lo guarda attentamente di sottecchi, poi esplode :"Maiale. Ti sei fatto la cocaina." Peter sfodera un sorriso smagliante :"Non pensavi certo che me ne stavo sveglio tutta la notte a buttarmi nelle righe senza il supporto di qualcosa di giusto? Me l'hai proposta Tu stesso." Ok, va bene. Ma quello che ho qui in mano non è la storia della tua vita. è un romanzo fittizio. Io voglio delle date, delle diagnosi, delle cure, delle ribellioni, non l'esposizione delle tue fibrillazioni catartiche...Io...cazzo...." e getta in aria tutta la risma di fogli, sputando rabbiosamente. Peter lo osserva senza la minima aria di canzonatura, adesso. Ha la netta sensazione di avere alzato una cortina fumogena per tutta la notte, di avere deluso colui che stava per diventare il suo mentore. "Ho seguito quello che mi diceva il cervello, forse anche il cuore." Fletcher trova benzina per le sue fiamme :"Mi hai scritto un compitino...la cronaca di come Tu e Rihanna vi siete...innamorati..." "Ti dà così tanto fastidio?". "Maledizione. Non è questo il punto. Io sto cercando di ottenere una deposizione per incastare Percace. Tu mi hai rifilato una dichiarazione farlocca e incredibilmente stupida." Peter alza le spalle :"Allora cosa vuoi che faccia? Io non riesco a scrivere dei rapporti fra me e il Dottore se non ho un contraddittorio." Fletcher si scaraventa sul divano dalle molle rotte. Ormai ci si è quasi affezionato. "Va bene, mettiamola in questo modo: Io Ti faccio delle domande poi butto giù il resoconto e alla fine Te lo faccio firmare davanti a un notaio." Peter si ritrae, un brivido gli sale dalla schiena e va a finire nel collo. Improvvisamente tutto quello per cui è stato programmato gli affiora in superficie. "Non posso." "Fletcher si fa estremamente serio e drizza le antenne :"Allora mi hai mentito sin dall'inizio?". "Le cose non stanno così. Ho creduto di potere fuggire e di farmi una vita ma capisco adesso quanto sia difficile. Un conto è allontanarsi, un conto è tradire chi ti ha aiutato." "Aiutato? Sei fuori di capoccia? Quell'apprendista stregone vi ha drogati tutti, la camicia di forza ve l'hanno tolta secoli fa e voi ve la state rimettendo, facendo conto su un cervello marcio!". "Adesso basta, Fletcher, fammi uscire da questo posto!". Fletcher solleva il fucile a pompa in direzione di Peter :"é carico, furbastro. Non pensare di cavartela a buon mercato, voglio la deposizione." "Fletcher, Tu stai scambiando i tuoi incubi per la Libertà degli altri. Metti via quell'arma!". "Guardo che apro il fuoco se fai un passo sbagliato nella mia direzione. Non mi ci vuole nulla a seppellirti nel bosco o a lasciarti mangiare come una carogna qualsiasi." "Parliamo.." Dopo qualche minuto di titubanza Fletcher abbassa il cannone e fissa diretto Peter nelle pupille :"Cos'è successo in quella schifosa clinica?". "Non lo so. E anche se lo sapessi non saprei spiegarlo. Ogni volta che ripenso alla mia permanenza là dentro mi sento, come dire, esaurito e stanco." "Già qualcosa." Fletcher accende il registratore nel suo cervello :"quando sei entrato per la prima volta in quel posto?". "Due anni fa...ma piantiamola adesso, non starò a farti una confessione." Fletcher rialza il fucile verso Peter, poi lascia partire un colpo che passa a venti centimetri dalla testa dell'uomo: che si lancia a terra in un attimo e si raggrinzisce al suolo :"Maledetto pazzo! Assassino!". "Ti ho detto che facevo sul serio" Ricarica, facendo saltar fuori il bossolo vuoto. "Possiamo ricominciare." Da quel momento in poi sono due giorni di Calvario: le porte dell'albergo rimangono sigillate e le ore trascorrono come il dito su una carta moschicida; sono giornate incredibilmente piene di sole e Fletcher girovacchia in canottiera e cannone dopo avere fatto il pieno dal bagagliaio della macchina di altra cocaina e whiskey. Le cime dei pini fronzano e l'erbetta sembra spingere attraverso la cappa forata della primavera mai veramente giunta, nuvole trasecolano e transitano, quasi intimidite dal palazzo in vetta alla cresta e poi scappano rapidamente per tornare a colmare orizzonti meno folli. La situazione incancrenisce e dispera mentre a casa di Fletcher Christine e Rihanna ricevono la visita di una unità speciale delle Divise :"Siamo qui per recuperare due persone. Una vedo che l'abbiamo trovata subito. L'altra dove si trova di grazia? Christine trema leggermente e il suo brivido adombra le labbra e la fa balbettare :"Parlate di Fletcher o...." "No, Ci interessa Peter. Doveva entrare in Clinica presso il Dottor Percace due giorni fa insieme alla sua fidanzata." Rihanna ha un moto di insofferenza e scende in difesa del suo uomo :"Non c'era nessuna prescrizione di legge per il nostro ricovero e..." "Si sbaglia, signorina, ecco un Trattamento Sanitario Obbligato con la firma del Sindaco Giangiulio" E sciorina il documento "Se, nel frattempo, almeno Lei ha la cortesia di seguirci..." "E Peter, lo perseguirete?". "Non ci sono alternative. Dobbiamo riportarlo dal Dottor Percace. Secondo il Dottore è un caso che potrebbe peggiorare, e degenerare." Christine non riesce a reprimere il moto di terrore misto a speranza che la sta attraversando e insiste a interrompere la Polizia comunale :"Siete sicuri che Liberty Fletcher non è nei vostri mandati?" La Divisa alza il sopracciglia e scocca un sorriso a metà fra beffardo e condiscendente :"Le ripeto che questo tale...signor Fletcher non rientra nei nostri adempimenti." Christine alla risposta si lascia sfuggire un singulto e crolla dentro il divano rosso :"Sia ringraziato il Cielo, o Chi per Lui." Rihanna non sembra gradire tutta quella tragedia messa in scena :"Di Me non Te ne frega niente. Mi lasci andare con le loro schifose manette addosso." "Percace non ha alcun interesse a ferirti o a sottoporti a trattamenti esasperati. Vuole anche il tuo ragazzo, anzi Mi pare di intuire che vuole soprattutto Lui. Fin quando non sarà rintracciato, penso, non avrai nulla da temere: sarai tenuta come un gioiello in una foresteria."